Capitolo 1.

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Mi piace leggere. Mi piace come tu possa scegliere un libro tra miliardi che ce ne sono al mondo e immergerti completamente in esso, diventando immediatamente uno dei personaggi e andare alla ricerca di avventura. Puoi essere qualcun altro. Qualcuno di più forte, di più intelligente, di più bello. Qualcuno migliore di te. Puoi scappare dalla tua triste e noiosa vita e fingere di essere in qualche magico posto a combattere contro il male, o magari in un altro posto dove trovi il tuo vero amore in una persona immaginaria.

I libri sono il modo per liberarsi dello stress e della disperazione. Quando sono triste, c'è sempre un libro. Quando sono arrabbiata, un altro libro. Quando provo un sentimento diverso a cui non voglio pensare in quel momento, sorpresa: c'è un libro.

Posso essere chiunque io voglia, e non solo una noiosa ventenne che lavora come cameriera in un piccolo bar e che a malapena riesce ad arrivare a fine mese.

Perché farebbe schifo.

Quindi eccomi qua, nella mia pausa, immersa in una storia d'amore sdolcinata di un libro comprato dal negozio 'tutto a un dollaro', mentre finisco il mio sandwich al formaggio che ho ottenuto gratis come pranzo da dipendente.

Raffinato, lo so.

Sospirai afflitta quando l'immaginario ragazzo protagonista muscoloso e misterioso del libro sbucò dal nulla e salvò il bellissimo amore della sua vita.

Vorrei essere lei. Vorrei essere amata così, e non avere solo tragici ricordi che mi lasciano un sapore amaro in bocca quando affiorano nella mia mente.

Ma non lo sono. E ora sono qui. Con il mio capo che esce di scatto dal suo ufficio e prende la carica verso di me come un toro selvaggio. Alzai lo sguardo vedendola arrivare in quel modo e immediatamente iniziai a rannicchiarmi nel mio posto. Non mi piace quando le persone cercano di arrivare a me o a mettermi all'angolo.

"Elizabeth!" strillò e indicò l'orologio. "La tua pausa è finita da cinque minuti. Torna a lavoro! Pulisci i tavoli, prendi gli ordini, fai qualcosa!"

Annuii velocemente e mi alzai goffamente dal mio posto. "S-Si, signora." balbettai. Lei sbuffò prima di voltarsi sui tacchi e allontanarsi sbattendo i piedi. Le feci la linguaccia alle spalle, misi il libro sotto il bancone e gettai il mio piatto di plastica nel cestino.

Quando il campanello sopra la porta suonò, feci il giro del bancone e guidai una giovane coppia ad un tavolo e presi i loro ordini. Poi li avrei portati in cucina dallo chef, lui li avrebbe preparati, e io li avrei serviti.

Che avventura ricca di azione che sto vivendo.

Ecco com'era la mia giornata, un ciclo di 'Salve, cosa posso portarle?' e di pulizia di tavoli. Alcune persone hanno problemi nel capirmi, perché parlo a voce bassa e a volte balbetto, ma la maggior parte delle volte i clienti mi sentono.

Stavo per pulire l'ultimo tavolo così che potessi andare a casa alle 6:00 quando il campanello suonò di nuovo. Alzai lo sguardo velocemente per vedere chi fosse entrato e immediatamente i miei occhi si spalancarono per la paura.

Tre ragazzi entrarono nel bar, tutti alti e muscolosi, e tutti completamente ricoperti di tatuaggi. Sembravano molto robusti e mi intimidivano, non volevo per niente servirli, probabilmente avrei balbettato costantemente e avrei tremato per la paura.

Non è la mia idea di una prima bella impressione, sapete?

Ma ovviamente ero l'unica cameriera in servizio, quindi dovevo essere io ad accoglierli.

Raddrizzandomi e prendendo un respiro profondo, mi avvicinai al gruppo di giovani uomini e mi misi di fronte a loro, aspettando che mi notassero. Quando non lo fecero, tossii leggermente e loro si voltarono verso di me, cercai di non sciogliermi in una pozzanghera a terra dalla paura e dal loro fascino.

Mend the Broken [Italian Translation]Where stories live. Discover now