cap. 32

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Passarono alcuni mesi, ora era autunno e non avevo ricevuto ne una chiamata ne un messaggio da Harry e tanto meno lo avevo rivisto.

Intanto trovai un appartamento e vi andai a vivere per conto mio.

Era novembre, come tutte le mattine mi alzai e uscii di casa per fare colazione e poi andare a lavoro, mi avevano da poco assunta in una caffetteria al centro della città.

Solita mattinata, vedevo le foglie volare via dagli alberi attraverso la vetrata della caffetteria, era una mattina abbastanza movimentata, facevo caffè su caffè tutti di fretta senza nemmeno guardare in faccia il cliente.

Era il cinquantesimo caffè che facevo, anche questo cliente non lo guardai in faccia finchè non disse "Allison Couper".

Alzai la testa d'istinto a sentir nominare il mio nome.

Mi apparve difronte Harry.

"Che vuoi?" risposi ad Harry, ero ancora arrabbiata, da morire direi.

"Un caffè", "Perfetto", preparail il caffè e gli porsi la tazzina, lo bevve tutto, lavai la tazina e quando la misi a posto notai che Harry era ancora lì immobile a fissarmi.

"Perchè mi fissi?", non rispose, si limitò a sporgersi oltre il bancone e a premere le sue labbra sulle mie, non so nemmeno come possa essere accaduto ma ci stavamo baciando lì in mezzo a tutti con il mio capo che disse "Allison hai 10 minuti di pausa".

Mi staccai dalle labbra di Harry ringraziando per la pausa ricevuta e uscii da dietro il bancone andandomi a sedere ad un tavolino seguita da Harry.

Una volta seduti dissi "Per quale motivo mi hai baciata?", non rispose e si sporse ancora una volta per baciarmi nuovamente ma io lo bloccai "Se mi rispondi bene, altrimenti puoi pure andartene".

"Devi tornare a casa Allison", "Per quale motivo dovrei?", "Perchè riconosco che ho sbagliato, ti chiedo scusa", "Scuse accettate ma se ti comporti un'altra volta così me ne torno da Zayn".

Si limitò ad annuire, ripresi a lavorare mentre Harry mi aspettava seduto al tavolino.

Finii il turno, mi cambiai e mi diressi verso Harry facendogli cenno di seguirmi.

Arrivammo a casa mia dove pranzammo e poi riportammo le mie cose da Harry.

Una volta entrati nella sua casa posò le valigie affianco al divano poi si voltò verso di me cominciando a baciarmi.

Dio lo amavo, amavo Harry Styles.

"Scusami per come mi sono comportato, ti amo, fa che torni tutto come prima ti prego Allison", "Tranquillo sei perdonato".

Passammo il pomeriggio abbracciati sul divano a guardare un film.

Si fece tardi, cenammo e dopo andammo a letto, ma sta volta non ognuno nel proprio, nello stesso letto.

"Quindi ora stiamo insieme?" chiese il giovane, "Si" risposi io poco prima di addormentarmi.

Better LifeWhere stories live. Discover now