Tornammo a casa e ci mettemmo ognuno nel proprio letto.
La notte venni svegliata da un terribile temporale, così forte non ne avevo mai visti, decisi così di andare a guardare la televisione.
C'era il notiziario, "Frane, smottamenti e allarme inondazione in tutto il paese".
Bene. Ci mamcava solo questa, rinchiusa in casa per le prossime due settimane.
Due ore dopo, verso le sei del mattino sentii lo sciacquone del bagno, segno che Harry si era svegliato.
Era talmente buio che sembrava notte invece erano solo i nuvoloni neri.
Harry venne in salotto e mi disse "Che ci fai in piedi a quest'ora?", "Lo sai, ho paura dei temporali così forti".
Non rispose andò direttamente in cucina a fare colazione.
Verso ora di pranzo disse "Sta sera si va in discoteca, non si discute", non potevo contraddirlo così mi limitai ad annuire con la testa.
Si fece tarda sera, ci preparammo entrambi e salimmo in macchina.
Arrivati alla discoteca mi portò a far conoscere un gruppo di amici.
Jason, occhi color ghiaccio e capelli corti neri come la pece. Sophie, castana chiara e occhi color nocciola. Mark, capelli color caramello con ciuffo all'insù, simile a quello di Zayn.
Ed infine James, occhi scuri e capelli scuri, un tipo piuttosto attraente e misterioso.
Rimanemmo tutti a parlare un pò finchè Harry non si allontanò per andare a prendere delle bibite. Ormai erano passati quindici minuti e di Harry non vi era nemmeno l'ombra, così andai a cercarlo.
Lo vidi da lontano. Avrei preferito non vederlo, aveva le labbra incollate a quelle di una biondina.
Dopo tutto sapevo che non potevo più fidarmi di Harry, era cambiato, troppo cambiato.
Ritornai al tavolo dai ragazzi, senza nemmeno un accenno di lacrime, solo con la rabbia e la delusione che mi ribollivano dentro, presi la mia borsa e dissi "É stato un piacere conoscervi", girai i tacchi e uscii fuori dal locale.
Sentii una mano calda che mi afferrò il polso da dietro.
James teneva il mio polso nella sua mano, ma non era una presa stretta per farmi del male, no, era per farmi semplicemente fermare.
"Che succede?", mi chiese il ragazzo, "Harry, sta baciando un'altra, e meno male che aveva promesso di non lasciarmi sola, mi rimane solo lui ma.a quanto pare ora sono davvero sola, anche lui mi ha abbandonato", "Vieni ti porto a casa mia".
Non mi opposi, dopo averlo sentito parlare tutta la sera si capiva che era un bravo ragazzo.
Arrivammo a casa sua, un appartamento di medie dimensioni, ben curato.
Mi porto in una camera e mi disse che avrei passato lì la notte, c'era un bel letto matrimoniale, dopo poco mi portò un paio di pantaloni e una maglia da usare come pigiama, mi stavano piuttosto grandi ma in quel momento non mi interessava minimamente la cosa.
Mi arrivò un messaggio da Harry:
"Ma dove cazzo sei?"
"Lontano da te"
"Allison, dimmi dove cazzo sei"
"Ha importanza? Pensa a scoparti la bionda"
"Ma di che parli?"
"Harry ti ho visto prima mentre la baciavi"
"Ma io ti amo"
"No, tu non mi ami"
"Si invece, dimmi dove sei, vengo a prenderti"
"Non voglio vederti, sei solo un bastardo"
"So dove sei"
"E allora? Vuoi che ti faccio un applauso?"
"Sto arrivando"
Non risposi, dopo circa venti minuti sentii suonare il citofono, Jason andò ad aprire mentre io rimasi nella mia stanza, con tanto di luci spente e mi infilai nel letto per addormentarmi.
Sentii la porta della stanza in cui stavo spalancarsi, "Tu ora torni immediatamente a casa con me", vedevo l'ira nei suoi occhi, l'avevo vista solo una volta, ero terrorizzata.
"Fatti schifo, sei un bastardo, io non mi muovo di qui", "Ah si?", "Si", "Bene, ciao", "Sapevo che anche tu mi avresti lasciata sola, come hanno fatto tutti, ma la cosa ormai non mi tocca più, basta soffrire".
Harry se ne andò. Avevo detto che la cosa non mi toccava, che cazzata, logico che mi toccava, ora mi sentivo davvero sola.
Mi sentivo come una rondine in giro per il mondo senza il suo stormo.
#AUTRICE#
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