Capitolo 1 - Sketch

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-Benvenute a Surn, ragazze. Io sono l'Intervistatrice, colei che tiene le redini di questo incontro. Non fraintendetemi, voglio solo farvi fare una vacanza nelle storie delle mie prede. Non abbiate timore e... Buona fortuna!-


SOL POV

Ma bene...sento pure le voci adesso! Anche questo dovrò dire a quello stronzo del mio psicologo Patrizio, e mi costerà un altro bel annetto da passare in quel dannato studio!

O sono impazzita o sto dormendo! Dove sono? Dove cacchio mi trovo?

Sì, devo essere proprio impazzita! Vaffanculo a quel caffè al ginseng che ho bevuto prima...Non aveva per niente un buon sapore!

Un tavolo in legno scuro e scheggiato si staglia malandato davanti a me, e dietro due ragazze completamente diverse tra loro mi guardano con aria sospetta...Una delle due ragazze, quella dalla pelle scura mi sta fissando intensamente. Ehm, cos'ho combinato adesso?!

L'altra ragazza, sembra non mangiare da giorni, ha la pelle bianca come il latte, vestiti larghi, sporchi e malandati che potrebbero essere appartenuti benissimo ad i suoi avi; mi guarda come se mi volesse staccare la testa dal resto del corpo. Sta guardando qualcosa in particolare, e quel qualcosa non è il mio viso. Abbasso rapidamente la testa per capire di che si tratta.

Scopro che, si sta mangiando con gli occhi la mia amata Reflex. Ecco cosa vuole! Lo so! Lo sento!

Non c'è un buon profumo qui, l'aria è satura di...odore di mele, forse pesce? Io odio il pesce. Mamma mia, che puzza!

Cerco un briciolo di coraggio e coprendo con le braccia la macchinetta fotografica chiedo a bassa voce «Ehm, e voi sareste?»

La ragazza con la pelle chiara mi risponde «La domanda è: chi diavolo siete voi?! Questa è casa mia!»

«E questa la chiami casa?!» ribatto senza pensarci troppo. Non l'avessi mai fatto, quella mi guarda anche peggio di prima! Se questo può essere possibile.


ZARA POV

Batto le palpebre e un'espressione confusa mi si stampa in faccia. Che diavolo sta succedendo? Finora ero in uno stato di confusione, convinta di trovarmi in qualche sorta di sogno del cazzo, o che stavo vivendo un'altra delle mie assurde allucinazioni. Voglio dire, un momento prima sto cercando di rubare il Whiskey da Joe's, e quello dopo mi ritrovo in una specie di baracca di legno! È normale? Certo che no! È come trovarsi sul set di un film horror o qualcosa del genere. Ma dove sono le telecamere? Urlo internamente, e getto un'occhiata su quella che dovrebbe essere l'entrata principale, sperando, pregando che tutto questo sia una sorta di scherzo incasinato.

La porta traballante si regge per miracolo sui cardini arrugginiti, ad un soffio dal cadere e collassare sul pavimento malridotto. Al di là della porta c'è del verde. Tantissimo verde. Qualcosa tipo una foresta, forse? Considero l'idea di uscire ed esigere spiegazioni, ma vengo strappata dai miei pensieri quando dal nulla, la ragazza alla mia sinistra dà di matto e comincia a urlare come una pazza contro l'altra che si trova all'estremità opposta del tavolo. Non ho idea di che cazzo stia dicendo. Le sue parole sono come un borbottio incomprensibile alle mie orecchie. Assomiglia terribilmente allo spagnolo, ma... non lo è. Però non è neanche francese. Italiano?

La fisso intensamente, provando a decifrare il suo messaggio attraverso il linguaggio del corpo da gallina. È così rossa che sembra stia per autocombustionarsi dall'ira — Posso addirittura vedere il fumo fuoriuscire dalle sue orecchie! Perché è così incazzata? Provo a indietreggiare, nel tentativo di distanziarmi da questa psicopatica, quando succede una cosa assurda. Come se stesse usando un distorsore, il tono della sua voce comincia a variare, così come il suo volume, finché ad un tratto lei parla inglese!

How I Met Your CharacterWhere stories live. Discover now