Capitolo 10: Caro diario...

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Sono le sette del mattino. Ho passato la notte in bianco pensando a che effetto potesse farmi tornare in quella casa piena di ricordi felici che prima di andare via non lo sono stati così tanto. Ho deciso di lasciare Sophia con Melanie così da poter partire tranquillamente. Non dirò a nessuno che sono tornato per ritirare delle cose. Mia madre mi assalirebbe chiedendomi come sto eccetera e la signora G. non mi va molto di vederla. Non mi sento dell'umore adatto per subire il terzo grado da tutta la parentela così ho deciso di fare una cosa veloce e indolore. Non credo che passerò in cimitero, Savannah è comunque nel mio cuore e da li non andrà mai via nonostante tutto. Alle otto in punto, dopo aver lasciato tutte le raccomandazioni a Melanie su Sophia parto per il mio vecchio paesino. Il viaggio ha una durata di un ora e mezzo a causa del traffico intenso. Una volta arrivato prendo un grande respiro e mi affretto ad aprire la porta della mia vecchia casa.
Tutto è rimasto esattamente come prima solo che i mobili sono coperti con delle lenzuola e la casa risulta essere spenta in tutti i sensi. Attraverso il salotto e in brivido di freddo corre lungo la mia schiena. Un brutto presentimento si fa largo dentro di me ma non saprei dire esattamente a cosa è dovuto. Salgo le scale e mi reco nella stanza dove dentro ci sono racchiusi tutti i ricordi più dolorosi ma felici. Prima di aprire la porta non basta un grande respiro, mi rendo conto che ne emmetto più di uno. Abbassò la maniglia della porta e con l'altra mano cercò l'interruttore della luce. Lo scatolone è ancora li. Chiuso, al centro della stanza. Lentamente mi avvicino e mi inginocchio in modo da poter essere alla sua stessa altezza. Straccio il nastro e i ricordi insieme alle lacrime incessanti mi sommergono.
Dopo aver rivisto fotografie e toccato oggetti che appartenevano a Savannah trovo qualcosa che non mi sarei mai aspettato di trovare. Un po perché non ho mai visto Savannah scrivere e un po perché quando ho nascosto tutto non mi ricordo che mi sia passato tra le mani. Prendo questo libriccino con la copertina in cuoio marrone e lentamente lo apro. So che non si dovrebbe fare ma era mia moglie. Apro il diario alla prima pagina ed ecco che lentamente quella sensazione strana si fa nuovamente viva.
"Caro diario,
Non pensavo che potesse capitarmi una cosa così bella come questa. Credo di essermi innamorata di un uomo che è la fine del mondo. Si chiama Erik Jhonson. Ha 20 anni ed è bellissimo. Occhi verdi capelli chiari e un fisico che è woow!! Sono felicissima!"
Leggo pagina per pagina tutti i pensieri nascosti di savannah incurante del tempo che scorre e dimenticandomi di tutto ciò che mi circonda. Arrivo a più di metà del diario e leggendo scopro alcune cose che mi mandano completamente fuori di testa.
"Caro diario,
So che due anni fa ti avevo detto che ero felice e innamorata di Erik , ma andando avanti con il tempo mi sto accorgendo che forse non è più così. Lui non ha sbagliato in niente, mi tratta come se fossi una perla preziosa. Sono sicura che mi ami incondizionatamente ma io mi rendo conto di amarlo in un altro modo. Penserai che mi ha fatto riflettere qualcosa o qualcuno eppure non è così. Mi sento dannatamente in colpa per questo però è così. Il mio primo amore è tornato in maniera prepotente e non riesco a smettere di pensarlo. Dovrei dirlo ad Erik ma non ne ho il coraggio. Non riesco a distruggere la sua felicità. Non posso"
Continuo a leggere assorbendo ogni parola che è impressa in quelle pagine. Le mie lacrime sono tornate più prepotenti che mai. Inizio lentamente a sentirmi senza forze. Persino quel diario sembra essere pesante.
Leggendo scopro che Savannah era a conoscenza del pericolo che avrebbe corso durante la gravidanza, che erano ormai quasi due anni che fingeva di amarmi.. Che non appena è rimasta incinta era la persona più felice al mondo e quel figlio sarebbe stato il suo ultimo regalo da parte sua perché se lei fosse sopravissuta aveva deciso di confessarmi il suo amore per un altro uomo del quale non cita il nome. Mi accascio in terra e piango Silenziosamente. Io l'amavo più di ogni altra cosa, ero così accecato dall'amore che provavo per lei che vedevo solo quello che volevo io. Non posso crederci so che non è vero, non pensava realmente tutto quello che ha scritto..
Il mio cellulare suona ininterrottamente da parecchio ma non rispondo. Non so che ora sia. Non ho fame. Ho solo una grande voglia di spaccare tutto perché se prima c'erano le lacrime ora il nervoso prende il sopravvento. Con la forza che ho scaravento tutto quello che mi capita a tiro sul muro. Volano vasi, piatti, porta ritratti, scatole.. Le urla seguono gli oggetti. Dopo essermi sfogato ricado a terra ormai senza forze. Mi metto in posizione fetale e rinizio a piangere.
Non so quanto tempo sia passato so solo che non appena vedo comparire il volto di Melanie nella mia stanza inizio a singhiozzare più forte di prima. Lei si avvicina a me e mi abbraccia sussurradomi parole dolci "andrà tutto bene" "è tutto ok"... Non posso fare altro che aggrapparmi a lei e lasciare che mi culli fino ad addormentarmi.

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