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Comincio a riconoscere alcune zone, dobbiamo essere vicini a Brooklyn: l'unico posto in tutta New York dove il mio senso dell'orientamento si sveglia dal coma.

Durante il tragitto ho scoperto alcune cose interessanti su New York e sullo sconosciuto che mi sta portando a casa.
Mentre cercavo di imparare il percorso, il ragazzo, che si è presentato come Cameron, provava a mettermi in testa alcuni punti di riferimento e mi dava consigli su come cavarmela più facilmente in questa città troppo grande per me.. e decisamente troppo bella!

"Okay, siamo a Brooklyn. Da qui sai arrivarci a casa tua?"

"Ehm.. si, credo. Riconosco la strada! Grazie di avermi accompagnata.. non so come scusarmi per il disturbo.."

"Disturbo? Pazza. Sei stata la mia salvezza da quella specie di punizione.." mi fa l'occhiolino.

"Ehm.. già! Tu eri in punizione.."

"Si! Rinchiuso a prendere la muffa in un posto pieno di libri vecchi e professori.. Ingiustamente!" si difende.

"Ingiustamente?"

"Si, ingiustamente: non è colpa mia se i nuovi libri arrivati per il corso di chimica hanno deciso di diventare completamente rosa, mentre io ero li!"

Immagino la scena, mentre rido per il suo modo di fingersi innocente.

"Ovviamente tu non centri! Ma cosa mi salta in mente? I libri di solito cambiano colore di loro spontanea volontà!"

"Ma no! Era un esperimento!" Ammette.

Tutto matto questo, confermo.

"Per renderli irresistibili, mister chimico dell'anno?"

Fa spallucce: "Bah.. Il rosa non è più apprezzato.."
Mi volto verso di lui e lo guardo negli occhi: "Bene. Direi che la punizione te la sei meritata eccom..!" Ma non finisco la frase perché vado a sbattere dritta contro un palo. Ovvio..

Cameron scoppia a ridere: "Direi che questo te lo sei meritato eccome! Ora dovrei proprio andare: tu devi concentrarti sulla strada e io sono... una distrazione!" Dice continuando a ridere.
Sta ancora sorridendo quando se ne va, facendomi l'occhiolino.

Dopo essere rimasta imbambolata qualche secondo,mi volto e riprendo a camminare verso casa. A New York le persone sono strane, ma se sono tutti così.. prevedo molto divertimento!

Aspetta Anna: rallenta. Non lo conosci nemmeno. E non conosci neanche l'altro ragazzo gentile, Dylan. Non sai nulla di loro.. e se ti riportassero a un tipo di vita che non vuoi? Una vita troppo esposta, troppo sotto ai riflettori.. Non posso permettermelo. L'ho promesso a me stessa: New York, nuova vita: invisibile. Fai la brava e riga dritto, punto.

"Anna! Già qui?"
Ero così assorta nei miei pensieri che non mi sono nemmeno accorta di essere arrivata a casa.

"Si mamma, un ragazzo di scuola mi ha aiutata ad arrivare."

"Bene, perché io sto andando via. Tua sorella è fuori, ma dovrebbe tornare fra poco. Tu potresti aspettarla qui? Non ha le chiavi! Poi mi raggiungete da Luke."

"Okay, maa... chi è Luke mamma? Non stavi frequentando Sam? Capisco che tu sia una bella donna, libera e giovane ma.."

"Anna di cosa parli? Oddio no! Cos'hai capito!? Si, io frequento solo Sam. Luke è il proprietario di quel locale in fondo alla strada.. Dai, non puoi essertelo già dimenticato! È la prima cosa che ti ho indicato quando siamo arrivate qui!" Scuote la testa e uscendo aggiunge "Vi aspetto li.."

Si, il problema è che io non mi ricordo nemmeno cosa ho mangiato a colazione.. chi si ricorda dov'è questo locale?
Spero che almeno Sofia sia stata più attenta di me. Ma dopotutto è lei la sorella responsabile!

JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora