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PREMESSA! I CARATTERI DEI PERSONAGGI FAMOSI NON SONO REALI: SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA. HANNO SOLO L'ASPETTO DI PERSONAGGI REALI, DI SERIE TV O FILM CHE AMO MOLTO!

Mi scuso già da ora per gli errori (grammaticali o di battitura ecc.) presenti.. spero di metterne il meno possibile! :)

Se la storia vi piace, fatemelo sapere! E se avete critiche da fare, prego! Ditemi tutto quello che pensate: mi sarà molto utile!

Ora smetto di annoiarvi con le premesse e comincio ad annoiarvi con la storia! ;) haha no dai, spero vi piaccia, buona lettura!!!

"Ecco signorina Gionis.."

"Jones.." ripeto per la terza volta al professore che ho davanti. Okay, il mio cognome è il più difficile di New York! Nessuno sicuramente potrebbe immaginare un cognome così impronunciabile e insolito vero?

"Si, come vuole.. comunque deve riempire questi moduli e restituirli entro la settimana prossima."

Mi consegna tutto e annuisco, pregando di potermene andare più in fretta possibile. Faccio per voltarmi e..
"E questo, signorina Jains.."

Okay, sono italiana e mi sono appena trasferita. Tutto vero. Ma, dannazione, il mio cognome è americano, mio padre è americano, e questo cavolo di uomo pallido e mezzo matto non riesce a pronunciare uno dei dieci cognomi più comuni degli Stati Uniti? Cavoli, Anna Jones è il nome più banale che abbiano mai inventato! Forse lo supera solo Jane Smith!

"Jones!" dico stizzita, e, a giudicare dallo sguardo assassino che il vecchio mi lancia da sopra i suoi occhiali, forse il mio tono era un po' esagerato.

".. Si be'. Comunque.. ecco il programma di storia che lei deve recuperare."

Mi mette in mano un libro e due quaderni stracolmi di fogli mentre mi guarda con l'aria saccente di chi pensa di averti spaventato.

"Non c'è problema!"dico, forzando un sorriso.. pensa che un po di storia americana mi spaventi? Dopo che nei miei ultimi anni di liceo, in Italia, ho dovuto imparare interi secoli di storia antica e contemporanea? Chi mi spaventa più?

Vedendomi sicura, la luce perfida che ha negli occhi si affievolisce un po'.. ma subito riprende colore e vivacità mentre mi dice, quasi come una sfida: "Il test sarà venerdì. Cento domande a risposta multipla. Buona fortuna."

Sbuffo e quasi scoppio a ridergli in faccia: nemmeno se avessi tre libri in più mi preoccuperei! Non mi sono mai buttata avanti con i compiti o con lo studio.. sempre tutto il giorno prima della verifica, ovviamente. E se sono stata sempre promossa devo ringraziare solo il caffè, che è stato la mia salvezza durante le interminabili notti passate in compagnia del libro di filosofia e degli schemi di chimica..

"Certo in Italia non si sarà preparata molto sulla storia americana.. forse pensa che la storia europea sia migliore, più importante.. vero? "

Oh no! Ma che ho fatto di male? Mi ha vista si e no un paio di volte e già mi odia?

"Guardi che la tengo d'occhio!" e si allontana, borbottando a mezza voce un discorso di cui capisco solo: "Qui da una settimana e già si crede superiore!"

Alzo gli occhi al cielo, sospirando per il sollievo: supplizio finito! Ora posso andare a casa e farmi gli affari miei. Ma che gli è saltato in mente a sto pazzo? Okay, mi doveva consegnare i moduli della scuola su richiesta del preside, doveva darmi gli appunti sul programma da recuperare.. ma perché farmi venire qui, nella biblioteca della scuola, alle 4 del pomeriggio, quando potrei essere a casa, in pigiama, con pane e nutella, davanti a una serie tv? Bah: pazzo.
Mi volto per uscire da questa stanza grande e luminosa per tornare nella mia cameretta semibuia e sento qualcuno ridacchiare.

"Non preoccuparti, non ce l'ha con te! È solo... un po' patriottico, tutto qui" dice un ragazzo piuttosto basso.
Mi sta sorridendo, quindi presumo che stia parlando con me, a meno che non sia strabico.. ma no! Con quegli occhi che si ritrova! Neanche il mare dei Caraibi è di un azzurro così bello. Ho deciso che ha degli occhi troppo belli per essere strabico.
Ricambio il suo sorriso:
"Patriottico? Ah! È dire poco!"

"Ma no! Gli piacerai di sicuro: fa finta di odiarci, ma in fondo ci adora.
In camera sua ha una collezione di peluches con i nomi dei suoi studenti! Ci parla, ci gioca... prepara anche la merenda per loro! Poi penso che se la mangi lui: di certo i pupazzi non la apprezzano come dovrebbero..."

"Sei serio?"

"Certo! So da fonti certe che ha ben quattro pupazzi che mi rappresentano! Dopotutto, chi non impazzirebbe per 165 centimetri di perfetto fascino?"
Dice, indicandosi e ridendo!

"Okay, allora io sono un unicorno volante che mangia arcobaleni!" rispondo.

"Ah, piacere! Io sono Dylan."mi porge la mano e la stringo ridendo.

Forse non è stato proprio un male venire qui oggi.

"Ciao, mi chiamo Anna."

"Bugiarda!"

"Che?!" tutti pazzi qui..

"Eri un unicorno fino a un secondo fa!" ride mentre mi fa la linguaccia.

Non posso fare a meno di scoppiare a ridere.

"Scusa, non volevo illuderti! Purtroppo sono solo io.."

"Solo? Tu sei italiana! Cioè, vieni dall'altra parte del mondo! Cioè tu praticamente abitavi dall'altra parte dell'oceano e questo è cioè.." gli brillano gli occhi mentre lo dice

Ormai ho male alle guance da tanto sto ridendo con questo ragazzo.

"Proprio così! Ma cos'ha di speciale questa cosa?"

"Tutto! Per una persona che non è mai andata oltre il New Jersey! Tu vieni praticamente da un altro pianeta!"

"SPRAYBERRY! Meno chiacchiere e più lavoro! Se ti offri per riordinare la biblioteca scolastica, riordini la biblioteca scolastica!"
Strepita una signora tutta ricci e rossetto. Be' il ragionamento non fa una piega..

"Ops! Mi sa che devo andare.. mi spiace! Non vorrei attirarmi l'odio di miss Skeeter!"

"Tranquillo: io dovrei avviarmi. Non abito proprio dietro l'angolo e vorrei andare a casa.. ma probabilmente ci arriverò la settimana prossima perché di sicuro mi perderò! Mai vista una città così grande!.."

Devo ancora finire di parlare che sento di nuovo la voce della bibliotecaria che mi perfora un timpano.

"DALLAS! CHE DIAVOLO FAI? Torna subito al tuo posto! Sei in punizione ancora per mezz'ora!"

Ma dove sono finite le buone, care, vecchie bibliotecarie che ti inceneriscono se solo respiri troppo forte?

Un ragazzo castano, alto e decisamente carino si avvicina a me con un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia.

"Dai Rita! Non possiamo permettere che questa povera ragazza si perda! New York le sembrerebbe un posto orribile e noi non lo vogliamo! Vero?"

"Ma che stai blaterando?" povera donna: è sconvolta.

"Dico solo che sto accompagnando a casa sua questa povera anima smarrita.." dice con aria innocente.

Ma questo è più malato del prof esaurito e della stridula bibliotecaria messi assieme! Ma chi sei?
Lui nota il mio sguardo confuso.

Sorride e dice semplicemente: "Però dovresti dirmi dove abiti.."

JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora