Capitolo 2

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Narratore esterno
Ad Arkadia la situazione si movimentò, due grounders vennero a cavallo davanti al cancello del campo. Pike si avvicinò insieme a Bellamy e Marcus e sentirono cosa avevano da dire quegli ospiti indesiderati.

"Per ordine del comandante siete completamente circondati, chiunque supererà gli otto chilometri di distanza da qua, verrà sentenziato a morte e come prova vi abbiamo portato questo" Buttarono per terra pezzi di corpo umano che puzzavano in modo terribile.

"Questo assedio finirà quando i colpevoli si faranno avanti, vogliamo tutti quelli che hanno partecipato al massacro delle trecento persone pochi giorni fa. Se non ci verrà consegnato nulla, farete tutti questa fine"

Detto ciò, i due se ne andarono, chiusero il cancello e Pike andò nel suo ufficio a pensare.
Marcus poco dopo lo raggiunse e bussò alla sua porta, lui gli diede il consenso di entrare.

"Hai bisogno di qualcosa Marcus?"

"Sì. Costituisciti"

"Come scusa?"

"Vogliono i responsabili di quel massacro e tu lo sei. Se ti costituisci il nostro popolo sarà salvo"

"Vuoi che mi costituisca così che tu possa prendere il mio posto?"

"Pensi che si tratti di questo? Di una stupida carica? Non m'interessa essere il cancelliere, ciò che m'importa adesso è la salvezza del mio popolo e tu puoi dargliela, quindi perché non lo vuoi fare?" Disse, alzando un po' la voce e sbattendo le mani sulla scrivania

"Perché non servirebbe a nulla. Ci hanno già tradito una volta, cosa ti fa pensare che non lo faranno una seconda?"

"Perché io mi fido della loro parola"

"Quindi adesso ci basiamo su questo giusto? Sulla fiducia della parola dei nemici. Sai una cosa? Io non mi fido, per niente, anche se mi consegnassi a loro, attaccherebbero comunque e non posso permetterlo, perciò prepareremo un contrattacco"

"No! Basta spargimenti di sangue"

"Pensi che se ne staranno là fuori a guardarci? Tra un momento all'altro abbatteranno le nostre mura e ci uccideranno tutti, perché questo è ciò che fanno, uccidono. È una semplice questione di vita o di morte, uccidere o essere uccisi, e indovina un po' cosa scelgo io e cosa sceglieranno gli altri? Vivere, e per poterlo fare dobbiamo contrattaccare"

"Tu non ti rendi conti, qua non si tratta dei grounders, qua si tratta di te e di ciò che hai fatto! Queste sono le conseguenze delle tua azioni, Pike. Se ora loro sono qua fuori è solo a causa tua"

"Non ho tempo per litigare, sono stato eletto cancelliere per una ragione Marcus, perché le persone là fuori, la nostra gente, ha bisogno di un leader che sappia proteggerli e tutto ciò che ho fatto fino adesso è per questo motivo, pensi veramente che loro siano diversi da noi? Sono addirittura peggio, hanno ucciso 30 di noi, ho visto i miei amici morire per mano loro e non lascerò che la tua simpatia verso i nostri nemici ci trascini tutti verso la morte"

"Cosa vorresti dire con questo?"

"Verrai rinchiuso per un po', finché le acque non si calmeranno. Guardie! Portatelo via!"

"Non puoi rinchiudermi se non hai una valida motivazione"

"Oh Sì che ce l'ho" Mise una mano sotto la scrivania e tirò fuori una microspia.

Kane venne preso dalle guardie e messo dietro le sbarre dove erano rinchiusi gli altri grounders e Lincoln.

Abby fu avvertita di questo inconveniente da Miller, perciò si diresse subito verso le celle, aveva poco tempo per parlargli, quindi arrivo subito al dunque.

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