Capitolo 23.

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Continuiamo a litigare, giorno dopo giorno, secondo dopo secondo, non abbiamo un attimo di pausa. Litighiamo per la mia incapacità di esprimere ciò che provo per lei. per lei che continua a scegliere altro. Litighiamo in continuazione, alcune volte siamo state anche ore senza parlare o addirittura giorni senza dirci nemmeno un ciao, però alla fine una delle due cede, la maggior parte delle volte sono io altre volte è lei, perché sappiamo che una non riesce a stare senza l'altra, è un continuo farci male, ma non riusciamo a smettere o almeno io non riesco..
Lei: ~Sono fidanzata~
Io: ~Lo so~
Lei: ~Allora perché non te ne vai?~
Io: ~Perché non voglio perderti..~
Lei: ~Ti ricordo che sei stata tu a spingermi fra le sue braccia~
In un certo senso è vero, continuavamo a litigare, lei stava male è l'unica che riusciva a farla a stare meglio era Giorgia, quindi perché no?! Poi pensavo che sarei andata avanti, mi sarei arrabbiata al punto di non volerla più sentire e invece è successo L esatto opposto, loro si sono messe insieme e io sono più legata di prima a lei.
Io: ~Pensavo che poi sarei riuscita ad andare avanti~
Francesca: ~E vai avanti allora. Da adesso.~
Io: ~No..~
Francesca: ~Ci devi riuscire perché io amo lei, voglio stare con lei e non la lascerò né per te ne per nessun altra.~

Sono a scuola e non posso farmi vedere stare male, mi sento morire a queste parole, sono consapevole di queste cose ma non mi importa.. Io mi sono innamorata di lei dal primo istante in cui l'ho vista, dal primo giorno. Prima non ero nessuno, mi sentivo una nullità, anche meno. Lei invece mi ha cambiato. Lei ha fatto qualcosa di impossibile, qualcosa che mai nessuno prima era riuscito a fare, mi ha ridato la voglia di vivere, mi ha insegnato a cambiare, a rendere magico anche qualcosa di orribile. Ogni sera sento il bisogno di raccontarle la mia giornata. Dal momento il cui L ho vista la prima volta, è successa una cosa che nemmeno io so spiegarmi, come se il tempo avesse perso il suo valore, la sua durata. Come se il mondo avesse smesso di girare perché per me in quel momento esistevano solo i suoi occhi. È entrata nella mia vita, come un treno e ha spazzato via ciò che avevo costruito fino a qual momento, io non so spiegarmelo, non so spiegarmi precisamente cosa mi abbia fatto avvicinare a lei, ma c'è qualcosa in questa piccola ragazza che mi attira. La verità è che io non sarei più capace di non parlarle, di non chiedergli ogni giorno "che fai?che ti è successo oggi?", anche se ci provassi. Ed è strano perché io non ho mai cercato nessuno, non sono mai riuscita a legarmi così tanto a qualcuno...

Io: ~Non mi importa, non me ne vado..~
Francesca: ~Allora me ne vado io.~
A quelle parole gli occhi si riempiono di lacrime, il groppo in gola inizia a bruciare sempre di più, mi alzo dalla sedia ed esco fuori..
Io: ~Resta~
Visualizza ma non risponde.

Non ho mai chiesto a nessuno di restare, ma lei si, deve restare con me, non può andarsene. So che non è facile stare con me, so che una come me inspira più schiaffi che carezze, la faccio arrabbiare, la faccio innervosire e non ho freni. So che il più delle volte sono insopportabile, e che non sempre si ha voglia di litigare per delle sciocchezze, cosa che io anche di non facendolo di proposito lo faccio spesso. Sono un disastro in tutte e per tutto. Ma io la amo, e lei è la sola persona capace di gestirmi, capace di tenermi testa, capace di farmi incazzare e subito dopo sorridere, quindi deve restare.. Lei è l'unica persona che non voglio perdere..

Io: ~Resta..~
Francesca: ~Non vado da nessuna parte. Sono qui.~

Il tempo passa, ma tu non passi mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora