Sorry seems to be the hardest word

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...What I got to go to make you want me?
What I got to do to be heard?
What do I say when it's all over?
Sorry seems to be the hardest word...

Era passata una settimana da quando ci eravamo ritrovati. Loro tre continuavano a lavorare sul cercare di decifrare quel codice infinito di numeri e McMatematico non riusciva a cavare un ragno dal buco. Se la situazione non fosse stata così frustrante per tutti glielo avrei fatto sicuramente notare. Io invece rimanevo qui in questa camera, concedendomi pochi passi tra il bagno ed il letto e non potevo far altro che pensare e ripensare visto che non mi rendevano più di tanto partecipe.

E a cosa potevo pensare se non al mio chiodo fisso da 3 anni? Rimanevo sempre con la sensazione che dovevamo dirci tutto e nessuno aveva il coraggio di cominciare a dirsi nulla. Stavamo quasi facendo finta che tutto fosse normale, una missione come tante. Da una parte era bello perché voleva dire che nonostante il tempo passato era tutto come sempre.
Però non doveva essere come era sempre stato prima.
Dovevamo trovare il coraggio di parlare, dovevo dirle quello che provavo, chiederle spiegazioni, chiederle cosa aveva fatto in questo periodo, se ora che ci eravamo ritrovati per volontà altrui per lei era cambiato qualcosa oppure no, se aveva mai pensato in questi giorni di riconsiderare le sue scelte. E soprattutto dovevo sapere se nella sua vita c'era qualcuno.
Mi cominciavo a sentire meglio, lo capivo anche dal mio appetito che tornava prepotentemente a farsi sentire. Appena avrei avuto occasione le avrei parlato. Dovevo sapere.

Proprio mentre stavo cercando di mettere ordine nei miei pensieri Ziva entrò nella stanza.
- Tieni Tony, questo telefono è sicuro. E' già un po' di giorni che sei qua e immagino tu voglia chiamare tua moglie.
Pensavo di aver capito male... Una moglie? Io? Sì, ok, Michelle ne aveva parlato ma io non avevo mai detto sì, non le avevo nemmeno mai detto di no, ma di certo non era nei miei piani sposarmi, almeno non a breve. Adesso poi non era proprio più nei miei piani nulla. E mi accorsi che in questi giorni a Michelle non avevo proprio pensato e mi facevo un po' schifo da solo...
- Cosa stai dicendo Ziva?
- Che se vuoi puoi usare questo telefono per chiamare tua moglie a casa.
- Quale moglie, di cosa stai parlando?
- Non sei più sposato Tony?
- Ziva, ma cosa stai dicendo? Chi ti ha detto che io sono o ero sposato?
Ci guardammo negli occhi entrambi interdetti. Ognuno sembrava più stupito dell'altro nel sentire quei discorsi. Io, sposato? Ma chi aveva messo in testa a Ziva certe cose? Come le era venuto in mente? Era visibilmente sorpresa della mia risposta, sembrava anzi quasi arrabbiata.

- Non sei spostato Tony? Non lo sei mai stato?
Non capivo perché dovevo giustificarmi di qualcosa che non avevo mai fatto
- No, Ziva, non mi sono mai sposato... io... ho avuto delle storie, nulla di importante, come sempre... Perché sei convinta che fossi sposato? Come... come avrei potuto...
- Ti ho chiamato una volta, un paio di mesi dopo che eri stato qui...
Un colpo al cuore.
- Cosa hai fatto? - Scandii ogni singola parola.
- Ti ho chiamato. Era la sera di Natale, credo o la vigilia... Ho provato a chiamarti sul cellulare un paio di volte, ma eri sempre irraggiungibile. Ho pensato che avessi cambiato numero. Allora ti ho chiamato a casa.
Ziva mi aveva cercato e il mio cellulare era irraggiungibile. Cosa avevo fatto quella sera per non risponderle? Perché avevo il cellulare spento?
- Al telefono mi rispose una donna che mi disse che era tua moglie e sentii la tua voce chiamarla "Amore" e chiederle chi fosse. A quel punto agganciai dicendo che avevo sbagliato numero...
Una volta. Una sola volta che non rispondo al mio telefono. Doveva essere la volta più importante della mia vita.
- Perché non hai richiamato? Perché non hai voluto parlarmi?
- Pensavo che eri a casa con tua moglie la notte di Natale ed io non avevo nessun diritto ad interrompere la tua felicità.
La notte di Natale, il primo Natale dopo che se ne era andata... ma certo... ora ricordavo...
- Io non ricordo nemmeno chi fosse quella ragazza... Ero totalmente ubriaco quella sera... Dovevo passare il Natale con mio padre che come al solito mi diede buca perché aveva trovato una compagnia più gentile per passare la notte... Tu non c'eri, mi mancavi... Non ricordo nemmeno chi chiamai per farmi compagnia quella sera...
- Pensavo che ti fossi rifatto una vita Tony!

The Memory RemainsWhere stories live. Discover now