35. Shit

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Non avrei mai pensato che Jack mi portasse in quel luogo.
Aveva preso la macchina di nostra madre e aveva guidato con molta calma. Mi aspettavo che urlasse e imprecasse dando pugni al volante, e invece si limitava a stare in silenzio con le mani che stringevano fortemente il volante e i muscoli tesi.
Aveva guidato fino a casa di un ragazzo.
Un ragazzo di nome Mason.
Ero davvero contenta che voleva farmelo conoscere, inoltre con chi poteva farlo?
Nostra madre raramente era a casa e chissà come l'avrebbe presa.
Per non parlare di nostro padre...
Dovevo comunque ammettere che era strano conoscere il suo ragazzo, e non ragazza, ma non era importante.
La cosa più importante era che mio fratello fosse felice, indifferentemente delle persone che gli piacevano.
Parcheggiò la macchina davanti ad un edificio di almeno cinque piani.
La strada era molto vuota e silenziosa, c'erano edifici ricoperti di graffiti.
Le finestre erano buie e sprangate da sbarre di ferro. I marciapiedi parevano sentieri desolati che si allungavano nell'infinito.
Era un paesaggio grigio e privo di colori. Mi vennero i brividi.
Qualcosa mi diceva che quel posto non era tanto sicuro.
《Sei sicuro che sia un posto tranquillo?》chiesi guardando intorno. Sembrava una di quelle scene da film horror, in cui stava per apparire da un momento all'altro uno zombie o un fantasma.
《Non è uno dei migliori, è pieno di ubriaconi, drogati, ma non è tanto pericoloso.》
Mi sistemai sul sedile dell'auto.
Forse non era un buon ragazzo Mason, eppure a scuola sembrava così dolce.
《So a cosa stai pensando e no, Mason non è un drogato o criminale. È stato l'unico appartamento a prezzo basso che ha trovato e non poteva andare da nessun'altra parte. Detesta questo luogo, e così anche io.》
Mi rilassai sapendo che non dovevo conoscere un altro criminale o spacciatore.
Ne avevo conosciuti abbastanza.
《Va bene.》battei le mani sulle cosce.
《Andiamo.》
Uscimmo entrambi dalla macchina.
《È sicuro lasciare la macchina qui?》
Jack la guardò e poi pose lo sguardo intorno a se.
Alzò le spalle e si avvicinò al cancello.
《Penso di si. Non dobbiamo rimanere molto tempo.》
Il cancello era arruginito ed era anche rotto. Jack lo spinse e, una volta superato, fece un rumore assordante chiudendosi alle nostre spalle.
Arrivammo al poltrone dove c'erano una sfilza di citofoni.
Jack premette il quarto tasto della prima fila e notai che non aveva nome. C'erano solamente tre nomi fra i venti tasti.
《Si?》rispose una voce dall'altro capo del citofono.
《Hey Mas, sono io.》parlò Jack.
Il poltrone si aprì con uno scatto ed entrammo. Sapevo che mio fratello si sentiva in ansia, potevo capirlo.
Gli presi la mano stringendola, per fargli capire che ero lì.
Lui ricambiò la stretta senza dire nulla.
Dopo un paio di rampe di scale arrivammo ad una porta marrone, diventata quasi nera.
Intorno a noi l'aria era ammuffita e giurai di aver visto un topo muoversi vicino al poltrone.
Quando arrivammo di fronte alla porta Jack bussò con le nocche tre volte e ci venne subito ad aprire.
Era lo stesso Mason che vedevo a scuola, solo che era vestito con dei pantaloni da tuta e una canotta bianca. I capelli erano leggermente arruffati.
Era davvero un bel ragazzo e il suo sorriso splendeva come una stella.
Ma quel sorriso si spense lentamente vedendo me e poi la mia mano.
Oddio!
Probabilmente in quel momento pensò che il suo ragazzo voleva lasciarlo per me.
Ma tutta la scuola sapeva che eravamo fratelli, lui come faceva a non saperlo?
Jack si schiarì la voce.
《Ciao.》disse imbarazzato.
《Lei chi è?》chiese fissandomi. Il suo tono non era di certo amichevole.
《È mia sorella.》sorrise Jack.
A quel punto Mason tirò un sospiro di sollievo e scosse la testa sorridendo.
《Mi ero completamente scordato che avevi una sorella. Perdonami.》mi sorrise.
《Sono Mason.》mi porse la mano ed improvvisamente mi parve simpatico. Sorrisi anche io e strinsi la sua mano.
《Kate.》
《Entrate.》aprì maggiormente la porta per farci entrare.
Il suo appartamento era davvero carino. Non era tanto spazioso, ma era pulito e ordinato.
Vi era un piccolo salotto con la cucina ad angolo a destra, mentre a sinistra vi era un piccolo corridoio su cui si aprivano due porte, probabilmente della camera e del bagno.
《Scusa il disturbo, non sapevo che ti avrebbe portata.》disse Mason rivolto a me. Mi guardai intorno.
《Cosa? A te questo sembra disordine? Non hai visto la mia camera allora.》
Si mise a ridere. Era così carino.
《Accomodatevi pure. Porto qualcosa da bere.》e sparì dietro l'angolo.
Mi sedetti sulla poltrona, mentre Jack si buttò sul divano sbuffando.
《Jack, non ci pensare.》cercai di non farlo pensare a quello che era successo qualche minuto fa.
Mason apparì con dei bicchieri e della coca-cola, mettendoli sul piccolo tavolino di legno davanti al divano.
《È successo qualcosa?》chiese Mason a Jack, vedendolo in silenzio.
Mio fratello scosse la testa ed io lo fulminai con lo sguardo.
Era il suo ragazzo, aveva il diritto di sapere.
《È arrivato mio padre.》mormorò con la mano alla bocca.
Mason rimase davvero sorpreso, forse Jack gli aveva parlato.
《Cos'è successo?》chiese mettendogli una mano sul ginocchio, ma la ritrasse subito, forse sapendo della mia presenza. Ma erano così dolci!
Jack sospirò e si mise con i gomiti poggiati sulle ginocchia.
《Guarda la guancia di Kate e risponditi da solo.》
Mason si girò per guardarmi e sgranò gli occhi. Mi ero dimenticata del rossore sulla guancia.
Ancora faceva male se ci pensavo.
《Vuoi del ghiaccio?》si avvicinò sfiorandomi la ciocca di capelli per guardare meglio la guancia.
Ma un ragazzo poteva essere così dolce e gentile?
Gli sorrisi.
《No tranquillo.》
Lui si rigirò verso Jack.
《Perché lo ha fatto?》
Mio fratello alzò le spalle e mi guardò. 《Non me lo hai ancora detto.》
《L'ho mandato a fanculo, non sono riuscita a trattenermi.》dissi.
Entrambi i ragazzi alzarono le sopracciglia sorpresi.
Ridacchiai vedendo le loro facce.
《Spero solo che se ne vada al più presto, non ho intenzione di vederlo un'altra volta.》
Ci furono vari secondi di silenzio, poi Mason parlò.
《Beh, mi dispiace.》guardò Jack con amore, che mi fece brillare gli occhi.
Erano troppo teneri, non lo avrei mai detto.
《Non voglio pensarci per favore.》
Jack si stese sul divano con la testa appoggiata sulle gambe di Mason, il quale divenne rosso come un pomodoro.
Mi guardò per un secondo e levò subito lo sguardo imbarazzato.
《Kate lo sa che stiamo insieme, tranquillo.》lo rassicurò Jack.
Mi venne quasi da ridere vedendo l'espressione di Mason.
《Ah... ok.》era sempre rosso in faccia, sembrava un bambino.
《Non ho assolutamente niente contro i gay, e devo ammettere che siete molto carini.》dissi.
Era vero, facevano una bella coppia.
Anche se erano maschi, chi li impediva di amarsi?
Mason sorrise timidamente.
《Grazie. Sei l'unica che lo sa, vero?》
Annuii.
《Si, e stai tranquillo non dirò nulla a nessuno.》
Mi rivolse un bellissimo sorriso.
Passammo almeno altre due ore a chiaccherare, scherzare e guardare qualcosa in tv. E menomale che dovevamo stare poco...
Mason era un ragazzo molto dolce, l'esatto contrario di mio fratello, ma forse era per questo che si completavano.
Si erano anche dati un bacio proprio davanti a me e, pur quanto mi sembrò strano, devo dire che ero contenta. Per mio fratello.
Mi parlarono di come si erano conosciuti e di come si erano innamorati. Mentre Mason stava parlando di un fatto divertente che gli era accaduto, presi il cellulare dalla borsa che era in modalità silenzioso.
Notai 23 chiamate perse da mia madre, 10 messaggi sempre da lei e una chiamata persa da Justin di qualche minuto fa.
《Scusate, vado a fare una telefonata.》sorrisi alzandomi dal divano e andai in cucina, lasciandoli soli. Chiamai Justin e dopo due squilli rispose.
《Mi devo preoccupare?》chiese.
Sospirai non sapendo cosa rispondergli.
《Non so.》
《Cos'è successo?》notai la preoccupazione nella sua voce.
《Vieni a prendermi, così parliamo.》
《Bene, tra cinque minuti sono lì.》
《Non sono casa mia però.》dissi prima che mi attaccase.
《E dove?》
E ora cosa gli rispondevo?
《Ehm.. mio fratello mi ha portata a casa... della sua ragazza.》
Diedi un occhiata ai ragazzi nel salone e notai che mi stavano guardando piuttosto confusi.
《Ti do la posizione tramite messaggio.》dissi prima di attaccare.
Gli inviai subito l'indirizzo e tornai dai ragazzi.
《Sarei una ragazza io?》chiese Mason con le sopracciglia aggrottate.
《Scusa.》sorrisi.
《Chi era?》chiese Jack.
《Era Justin e non potevo di certo dirgli che ero a casa del tuo fidanzato.》
Annuì e ritornò a guardare la televisione.
《Io vado, se vuoi puoi anche rimanere, tanto ora viene a prendermi Justin.》
《Sei sicura?》si rigirò.
Annuii stampandogli un bacio sulla guancia.
《Ciao, sono molto contenta di averti conosciuto.》sorrisi a Mason, il quale si alzò dal posto per abbracciarmi.
Rimasi molto sorpresa dal gesto ma ricambiai la stretta.
《Anche io sono contento di averti conosciuta, ci vediamo a scuola.》
Dopo averli salutati uscii dall'appartamento e, una volta fuori, aspettai Justin.

Love is Impossible || JB [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora