Chapter 32. A mirror without

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Siamo arrivate fino a qui. Alex e Piper, di nuovo in quel bagno, di nuovo quello specchio, di nuovo una di fronte all'altra, occhi negli occhi. Non saranno loro a parlare stavolta e nemmeno Merida o Arizona. Sarò io, io che mi nascondo dietro alle loro parole e alle loro storie.

Alex si era accorta per la prima volta che anche nel bagno c'era la musica. Non c'era angolo nel bar di Pitt che non fosse riempito da una nota, una canzone, una melodia. Eppure, dopo quasi quattro mesi, se ne rendeva conto per la prima volta. Perché? Perché la prima volta che era entrata lì dentro, si era concentrata a baciare quella chioma bionda, vista solo qualche giorno prima, che l'aveva colpita.

Si era accorta della musica appena Piper aveva messo piede in quel bagno, e cominciò quasi a pensare che in realtà si stava sbagliando, che quella canzone che stava sentendo fosse solo nella sua testa.

I keep on running from the buildings tall, the buildings tall surround, like in a circus oh a circus tent, a circus tent I'm a clown...What good's a mirror without a face, without a face...

Piper aveva chiuso la porta a chiave.

"Penso sia un brutto momento per dire "ciao" ", aveva detto Alex.

Piper non si mosse. Non fiatò. Guardava Alex dritta negli occhi.

Qualcuno cercò di aprire la porta.

"Piper? Piper che diavolo..."

"Merida va tutto bene, aspettami fuori, non ci metterò molto", disse Piper.

Merida non insistette e se ne andò..

Il silenzio era calato tra loro due. Le uniche cose udibili erano i loro respiri e le strofe della canzone che risuonava sopra le loro teste.

I keep on shelling out my memories, my memories like cash...Except they do not hold a currency, a currency that lasts...What good's a mirror without a face, without a face...

"Hai intenzione di parlare...", cominciò a dire Alex.

"Stai zitta", la bloccò Piper.

Ripiombò il silenzio.

"Perché?"

"Perché cosa?"

"Perché sei tornata?"

"Scusami?"

"Io ero riuscita a dimenticarti, ero riuscita a riporti in un angolo sperduto del mio cuore, e tu ricapiti qui e per di più con quella..."

"Si chiama Arizona"

"Non mi importa come si chiama! E' stato così facile per te sostituirmi con...con un'altra?"

"Beh da quello che ho visto qualche sera fa, tu non sei rimasta con le mani in mano..."

"Che cosa?"

"Stavo venendo a casa tua ma quando sono stata quasi davanti al cancello...beh, eri impegnata in amorevoli effusioni con un ragazzo..."

"Tu hai sempre avuto queste cose da stalker!"

"Se vuoi saperlo, non ti biasimo per aver trovato qualcun altro...."

"Biasimarmi? Tu non hai proprio nessun diritto di venirmi a dire qualcosa!"

"Senti..."

"No! Ascoltami tu! Tu te ne sei andata, mi hai lasciata su due piedi, senza nemmeno ascoltare quello che ti dovevo dire!"

"Adesso sono qui per ascoltarti e dirti che...", e provò ad avvicinarsi a Piper.

"Non provare ad avvicinarti! Resta assolutamente dove sei!"

"Piper, parlami, sono qui per ascoltarti!"

"Le cose che ti dovevo dire non esistono più!"

"E allora lasciami parlare!"

"No, sono stanca di starti sempre a sentire, per sentire solo bugie, bugie sopra bugie!", la sua voce ormai era alta, stava quasi urlando.

I'd like to lie back in the certainty, the certainty of you...But now I realize there is nothing, there is nothing absolute...What good's a mirror without a face, without a face...When there are spirits to take our place, they'll take our place...

"Piper..."

"Ah adesso mi chiami Piper? Quando te ne sei andata mi chiamavi "Chapman"! Come tutti gli insegnanti, come se per te non fossi nulla di più di un'alunna!"

"Sai che non è così, per me sei sempre stata molto di più..."

"Stronzate! Tutto un mucchio di stronzate! Non sei capace di dire altro, ogni cosa che mi ha detto era una stronzata!"

"No, ero sincera ogni volta che ti ho parlato... tranne quando me ne sono andata..."

"Eri sincera anche quando non mi ha detto di Sylvie?"

"Piper, per favore..."

"No, sono stanca, stanca di tutte le tue bugie! E ora ti sei pure trovata una nuova amichetta con cui spassartela!". Piper ora stava decisamente urlando, mentre gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime.

Alex andò verso di lei e cercò di abbracciarla.

"Ti ho detto che non ti devi avvicinare! Non provare a toccarmi!", le urlò Piper, mentre cercava di divincolarsi da quelle braccia che la stavano prendendo.

"Sono stata fin troppo tempo lontana da te. Era necessario che io partissi, avevo bisogno di ritrovare me stessa e non potevo farlo se rimanevo qui, insieme a te, perché avresti sempre visto quell'anima perduta che ero diventata. Avevo bisogno di evadere da questa realtà. Ci sono riuscita, ho ritrovato me stessa. Sono tornata, perché ho capito che quello che voglio sei tu. Sei tu. Non importa quanto sarà difficile riconquistarti, riconquistare la tua fiducia. Ma ora sono qui, sono qui per te". Alex era riuscita ad abbracciare Piper, che se ne stava tra le sue braccia, senza emettere un suono, con le lacrime calde che le rigavano il viso.

"Arizona non è altro che una buona amica. L'ho conosciuta ad Harvard, le ho raccontato di noi e l'ho chiamata dopo averti visto baciare quel ragazzo. L'ho portata per cercare di farti ingelosire. Ho cercato di farti pensare per tutta la sera che ci stessi provando con lei, addirittura farti pensare che l'avrei fatta venire in questo bagno. Il luogo del nostro primo bacio. Sapevo che non lo avresti accettato e saresti arrivata subito dopo avermi visto entrare. Sono qui per te, Piper".

I wish that I could build a time machine a time machine and save all this trouble for my present self, my present self and save...What good's a mirror without a face, without a face...When there are spirits to take our place, they'll take our place...What good's a mirror without a face, without a face...When there are spirits to take our place...

Piper si staccò dolcemente da quelle braccia. Andò verso il lavandino e si sciacquò il viso. Poi si voltò e guardò Alex.

"Sei arrivata tardi, Alex. Non sono sufficienti scuse, ammissioni di colpe o belle parole per cancellare quello che hai fatto. E poi, come hai potuto vedere, c'è un'altra persona adesso. Una persona che non ha fidanzate o fidanzati che escono dall'armadio, che non cambia Stato per poter ritrovare sé stesso, che non ha paura di farsi vedere con me perché rischia di perdere il lavoro. Tu sei qui per me, ma io non sono qui per te", si avviò verso la porta ed uscì.

Alex guardava la sua immagine riflessa nello specchio. Non aveva nulla da dire. Ascoltava le ultime parole di quella canzone.

I think I miss you even more, I think I miss you even more, I think I miss you even more, I think I miss you even more...

Sì, le mancava. Le mancava ogni secondo di più. Le mancava da quando aveva lasciato le sue braccia. L'ironia della sorte volle che quella canzone si chiamasse "A mirror without". Lei si trovava lì, davanti a quello specchio, a guardare sé stessa e a vedere il vuoto. Uno specchio senza un viso.

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Just a girl in a bar || WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora