♢Capitolo 3♢

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🔷Perdonatemi per gli errori che troverete durante la lettura🔷

Kate: Grazie ancora per oggi a pranzo

Sconosciuto: Te l'ho già detto. Per te farei qualsiasi cosa

Leggendo quel messaggio comparve sulla sua faccia un sorriso, ma subito dopo scomparve. Non era normale sorridere per una cose detta da uno completo sconosciuto. Per quanto ne sapeva poteva trattarsi di chiunque sebbene aveva ottenuto una nuova informazione.

Kate: Buonanotte"

Sconosciuto: Buonanotte mia piccola e bellissima Kate

Lesse il messaggio, spense la luce e si mise comoda sotto le coperte cercando di non farsi troppe domande.

***

L'indomani mattina Kate si svegliò stranamente felice, tanto che anche i suoi genitori se ne accorsero.

"Buongiorno tesoro" la salutarono appena arrivò in cucina per fare colazione.

"Buongiorno" li salutò con un bacio sulla guancia.

"Come mai così felice?" chiese il padre.

"Sinceramente? Non lo so nemmeno io" continuò a sorridere.

"Sicura di stare bene?" chiese la madre appoggiando una mano sulla fronte della figlia.

"Sì mamma sto benissimo. Ora vado o farò tardi a lezione. Buona giornata." li salutò uscendo di casa.

Non riusciva a sopportare più le domande opprimenti dei genitori.

Sconosciuto: Buongiorno ☺

Kate: Buongiorno a te ☺

Kate: Voglio pensare bene prima di farti la seconda domanda.

Sconosciuto: Certo. Quando vuoi sai dove trovarmi 😉

Nel frattempo era giunta a scuola e all'ingresso c'era la sua amica Beatrice che la aspettava.

"Buongiorno dolcezza" disse Bea.

"Buongiorno pigrona. Vedo che stamattina non sei in ritardo" scherzò Kate.

"Oh si certo, prendimi pure in giro" fece la finta offesa.

"Ehi stavo scherzando" le diede una gomitata per poi farle la lingua.

"Lo so lo so miss simpatia" le sorrise "Allora che mi racconti?" chiese poi.

"Nulla di che, voglio solo uscire di qui" rispose mentre apriva il suo armadietto.

"Concordo! Oggi ti va di andare a fare una passeggiata?" propose Beatrice.

"Sì!" sorrise.

"Perfetto! Alle quattro sarò a casa tua!" disse.

"Direi che va bene" sorrise nuovamente.

Le arrivò un messaggio.

Sconosciuto: Amo il tuo sorriso. Dovresti sorridere più spesso. Sei bellissima non dimenticarlo.

Kate: Ma come siamo dolci stamattina! Vorrei davvero sapere chi sei.

Sconosciuto: Lo scoprirai presto 😉

Kate: Voglio sapere quanti anni hai.

Sconosciuto: Ne ho 18 come te.

A leggere quel messaggio Kate spalancò gli occhi.

Kate: Quindi vuol dire che frequentiamo le stesse classi? Oddio!

Esultò per la piccola scoperta.

Sconosciuto: Ricorda Kate. Una sola domanda.

Kate: Ugh giusto...dannazione a te, a questo gioco e a me che ho deciso di accettare.

Sconosciuto: Oh eddai, non fare l'arrabbiata. Ti posso solo dire che sono più vicino di quanto tu possa immaginare 😉 Buona lezione di matematica Kate.

Kate: Anche a te. Sappi che scoprirò chi sei!

Ripose il telefono in tasca.

"Con chi scrivi?" le chiese l'amica.

"Umh, mia cugina Sam" inventò.

"Ti parla ancora del suo fidanzato?" ridacchiò.

"Sì, non sai quanto" sbuffò alzando gli occhi al cielo. In realtà non sentiva la cugina da un po' di giorni. Le avrebbe scritto nel pomeriggio.

"Dai su andiamo a lezione" parlò Beatrice prendendo sotto braccio l'amica.

Entrarono in classe e Kate non poté fare a meno di guardare ogni singolo ragazzo presente. Voleva sapere a tutti i costi chi fosse quello sconosciuto che le scriveva.

"Buongiorno ragazzi" entrò la professoressa, così Kate dovette posare gli occhi sulla donna che era seduta alla cattedra.

"Buongiorno" dissero in coro gli studenti.

***
"Arrivoooo!!!" gridò Kate scendendo le scale e andando ad aprire la porta.

"Che stavi facendo?" chiese Beatrice entrando nella casa dell'amica.

"Mi stavo facendo la coda" rispose.

Intanto si sistemò i capelli e si guardò allo specchio che stava all'ingresso.

"Ok. Beh se sei pronta allora andiamo." concluse Bea alzandosi dal divano.

"Sì"

Le due ragazze erano vestite più o meno uguali. Entrambe indossavano degli shorts e una canotta, delle scarpe da ginnastica e avevano i capelli legati in una coda.

Uscirono di casa e iniziarono a camminare.

Dopo una corsa arrivarono al parco e cercarono una panchina libera sulla quale si sedettero per riprendere fiato.

Arrivò un messaggio.

Sconosciuto: Ti donano molto quegli shorts.

Kate per poco non sputò l'acqua che aveva in bocca. L'aveva seguita anche lì? La situazione stava diventando inquietante.

"Tutto bene?" le chiese l'amica guardandola preoccupata e battendole una mano sulla schiena.

"Oh si...tutto alla grande" si ricompose cercando di rimanere calma.

Kate: Mi hai seguita??

Sconosciuto: Non posso rispondere. Mi hai già fatto una domanda oggi.

Kate: Oh fanculo al gioco. Dimmi dove sei e perché mi hai seguita! Sei uno stalker per caso?

Sconosciuto: Non ti arrabbiare. Non si risolve nulla così.

Kate: Stai cominciando a stancarmi sebbene ci scriviamo da due giorni.

Sconosciuto: Ti do buona questa domanda Kate. Ma solo per oggi! Non ti ho seguita. Ero al parco che passeggiavo e ti ho vista. Tutto qui. Per oggi basta con le domande. Continua la tua passeggiata ☺

Ripose il telefono e sospirò. Si sentiva più sollevata.

Passarono alcuni minuti e le ragazze decisero di continuare la loro passeggiata.

Il Gioco Delle 30 Domande |Cameron Dallas| (CAPITOLI IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora