MI FA MALE VEDERTI ANDARE

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Pov's Fabio

Non avevo più trovato il coraggio di andare da lei, volevo dimenticarla, mi stava distruggendo.
Dov'era finito il Fabio di una volta? Che abbandonava tutto con una sbronza, che faceva soffrire ma non soffriva? Dov'era?
Era ormai l' ultimo giorno di Marta e io la stavo guardando da lontano.
Quel giorno lo avremmo dovuto passare insieme, ma faceva troppo male, non potevo.
Era bellissima...aveva i capelli sciolti e mossi che danzavano con il vento, un viso dolce, e una risata che attirava tutti.
Aveva tutto il suo gruppetto di amici radunati in torno...forse la stavano salutando.
Lei ora sorrideva, ora piangeva.
Si guardava intorno, forse stava cercando il mio costume rosso, forse invece voleva solo cercare di non piangere: odiava gli addii, come tutti credo.
Me ne andai...non potevo restare lì più a lungo di così.
Più tardi le avrei scritto un messaggio per salutarla, uno di quelli freddi, senza cuori e con un punto finale.
Volevo forse fargli capire che eravamo troppo sbagliati...ma non ce la feci, purtroppo.
Alle otto di sera non ne potevo più, stavo male.
Presi in mano il telefono e, tremando gli scrissi quel messaggio.
"Usciamo? Ho bisogno di salutarti..."
La risposta non tardò ad arrivare.
"No, fa niente, ti saluto qui...ciao Fabio."
Aveva messo il punto, lo notai.
"Perfavore amore ne ho bisogno...ti prego"
La stavo supplicando, non sapevo cosa fare.
"Perché non mi hai salutato oggi come tutti gli altri?"
"Io non sono come tutti gli altri..."
"E va bene, tra 4 minuti in piazza.."
Sorrisi, ce l avevo fatta.

Mi precipitai sulla panchina, vicino alla fontana per aspettare quel fiore bellissimo che tanto mi stava stregando.
Poi la vidi e restai senza parole.
Aveva la bocca rossa, gli occhi contornati di nero, le guance rosee e i capelli pieni di boccoli...il tutto era armonizzato da un vestito nero in pizzo...
Mi sorride, e si sedette al mio fianco.
-"che c'è? Perché mi fissi? Ho qualcosa in faccia?"
Iniziò a tastarsi il viso in cerca di qualcosa, ed io mi misi e ridere.
-"no, sciocca...ti guardo perché sei bellissima".
Gli presi la mano e la portai in spiaggia, facendola accomodare su una sdraio fronte mare.
La guardavo e mi immergevo in quegl'occhi color non definito e ci facevo l'amore.
Eravamo sdraiati guardavamo il cielo stellato e nessuno dei due diceva niente.
Nel silenzio, creavo storie dentro la mia testa, chiedendomi cosa stesse pensando, domandandomi se il per sempre esiste o se lei mi stesse pensando, nonostante fossimo vicini.
-"A cosa pensi?"chiese infine lei.
"Forse si starà domandando anche lei la stessa cosa" mi domandavo, ma non risposi, ne a me ne a lei.
Rimanemmo in silenzio ancora un altro po, poi, quando i miei pensieri avevano smesso di avere un senso logico le feci una domanda, dimenticandomi della sua:
-"Ci pensi mai a noi?"
-"Spesso"rispose.
Non m'aspettavo una risposta così; secca, intendo dire.
Pensavo chiedesse qualcos'altro, pensavo mi facesse domande più specifiche, invece, sembrava quasi che anche lei stesse pensando alle stesse cose che stavo pensando io.
A noi.
Rimanemmo in silenzio ancora un po, questa volta però, sembrò un'eternità.
"A cosa pensi, di preciso?"le domandai.
-"Non c'è una cosa precisa, ci penso e basta..Te invece?"
chiese lei, girandosi verso di me e guardando il mio volto che era ancora rivolto verso il cielo stellato.
"Io cerco di capire.. Cosa? Non lo so con esattezza, cerco di capire me, te o un ipotetico noi..Non mi giudicare, so che sembra sciocco, ma.. Cioè.." nella confusione, nella maledetta confusione che avevo in testa, vidi lei nella mia mente e aggiunsi: "..Sei così bella che.."
"Che?" chiese lei, interrompendomi da una frase che non avrei finito, perchè non avrei saputo terminare.
"Non è facile spiegare la bellezza di una persona.. Mi faccio tante domande durante la notte e tra queste c'è : Come è che le persone vengono così attratte da altre che finiscono con il volerci passare insieme la vita, cosa le spinge ad innamorarsi? Perchè si innamorano? E quindi io mi domando, senza darmi una risposta, perchè te?" dissi e nel silenzio aggiunsi: "Cioè guardat.."
Mentre dicevo quest'ultima frase, smisi di guardare il cielo e spostai il mio sguardo su di lei.
Mi fermai.
Si fermò.
Ci fermammo.
La guardavo, lei, invece, rimase a guardare ciò che stava già guardando, me.
"Sei così bella" ripetei, più piano, ma senza smettere di guardarla.
La guardavo e m'immergevo tra quegl'occhi color non definito e ci facevo l'amore.
Mi sorrise e poi mi baciò, fece tutto lei...mi morse dolcemente le labbra e le tirò verso di lei facendomi diventare suo.
Per un secondo non capii, non riuscivo a capire, poi, appena realizzato il tutto, la situazione si ribaltò.
Io, la feci diventare mia.
La strinsi a me e non so come ci ritrovammo seduti sulla sabbia, lei sopra di me e io la possedevo.
Ci stavo per fare l'amore, gliel'avrei chiesto, ma qualcosa dentro di me mi urlava "Fermati"
Mi guardava con gli occhi pieni di lacrime, le dissi: "Ti amo".
Forse era il nostro ultimo momento.

SEI LA MIA DISTRUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora