VOLTARE PAGINA

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Era passata circa un'ora dalla mia ultima lacrima...ormai non uscivano neanche più, preferivano restare incastrate tra un ricordo e un addio.
Decisi di chiamare Camilla, che sicuramente mi avrebbe aiutato...
Mi mancava molto la mia migliore amica e sapevo che solo lei in quei casi riusciva a farmi sorridere con un semplice sguardo...ma non volevo disturbarla, aveva già tanti guai.
Composi così il numero di Camilla pur sapendo che non era come avere Giulia al mio fianco...dopo poche parole sentii la porta bussare.
-"Chi è?"
-"Io scema mi hai appena chiamato e sono corsa subito" disse la voce brillante e accesa di Camilla.
Corsi ad abbracciarla e per poco non mi misi di nuovo a piangere quando le raccontai di tutto.
-"Ehi...quello è un deficiente okai? Non rovinarti per uno così...esci con me stasera e pensa a divertirti..."
Mi sollevò il viso per far incontrare i miei occhi con i suoi:
-"Guardami Marta...Non piangere mai per chi non capisce il significato delle tue lacrime. Amare è un arte e non tutti sono artisti come te..."
-"Si hai ragione, stasera esco e non voglio pensare più a niente..."
-"Brava ma...andiamo a fare shopping tra un quarto d'ora eh?"
Mi sorrise con malizia e io ricambiai con una linguaccia.
-"Cam..."
-"Che c'è?"
Mi disse stringendomi la mano.
-"Vorrei incontrare un artista vero...capace di amare"
-"Oh Marta...e cosa gli diresti di dipingerti?"
-"beh ..."
-"Okai facciamo finta che io sia un bel pittore, capace di riprodurre anche la più inimmaginabile stoffa per gatti...
Quindi...buongiorno signorina? Cosa posso dipingerle oggi?"
Affermò Camilla facendo un ampio inchino e mettendosi in testa una barchetta di carta come cappello.
-"Salve buon uomo...posso darle del tu?"
-"Marta...non ho cambiato sesso, sono sempre femmina grazie"
Segui' una fragorosa risata e io sogghignai:
-"Beh si signora...
Vorrei chiederle di dipingere il mio cuore, così com'è..."
-"Stupida ragazzina come faccio se non lo vedo?"
-"lei è una brava pittrice...seguirà la mia descrizione dunque"
La guardai con tono di sfida e i miei occhi si accesero mentre lei incrociava le braccia e soffiava sui capelli che le ricadevano sugli occhi.
-"Mmmm proceda...me lo descriva"
-"allora...Dipinga il mio cuore, avanti. Lo dipinga rotto, spezzato, graffiato, in frantumi. Lo dipinga ammaccato, con fasciature e cerotti, con il sangue che scorre, che scende a dirotto, sangue puro, forte, lucente. Sangue sporco, avvelenato. Lo dipinga oscuro, in un buco nero, buio, pieno di cattiveria, pieno di delusioni. Lo dipinga solo, triste, sul precipizio, in bilico sul filo del rasoio.
Mi scusi, ora le do del tu...
Dipingilo abbracciato a se stesso, mangiato dai sensi di colpa e dai mostri. Dipingilo profondo come l'abisso in cui è annegato. Dipingilo vuoto e spento, difettoso. Dipingi il mio cuore, ti prego. Dipingilo pieno di rancore, di solitudine, di problemi. Pieno di illusioni, pieno di colpi incassati. Dipingilo nero e arrabbiato. Dipingi un cuore che odia il mondo. Dipingi un cuore andato a male, finito. Torturato dai demoni e dai mille pensieri. Dipingilo pieno di oscurità e brutalità. Dipingilo cambiato, pieno di violenza e senza pietà. Dipingilo freddo e intoccabile, invalcabile. Dipingi il mio cuore pieno di tutte queste cose, dipingilo esattamente come ti ho detto. Ma non dimenticarti di quanto abbia amato. Non dimenticarti che, nonostante il mio cuore sia agli sgoccioli, io non ho mai smesso di amare Fabio, non ho mai dubitato del mio amore per lui. Dipingilo nel modo più orrendo di questo mondo, ma ricorda di dipingere anche tutto l'amore che gli ho dato e che lui, hai masticato e poi sputato."
Camilla mi stinse a se' con molta forza, sprofondando nelle mie spalle e sussurrandomi qualcosa di incomprensibile ma dolce.
-"Ehi...quel bel cuore imparerà ad amare ancora lo sai?"
Mi disse aprendo un bel sorriso.
-"No io ora il mio cuore lo chiudo in cassaforte e scordo la combinazione...
Ho sofferto troppo Cami..."
Una lacrima nera mi scese dagli occhi ormai troppo lucidi per ingannare qualcuno.
Lei me l'asciugo' con delicatezza, facendo attenzione a non graffiarmi con i braccialetti.
-"Nessuno merita le tue lacrime, e chi le merita non te le farà mai versare."
-"Ti voglio bene, grazie di essere qui".
-"ti voglio bene anche io..."
Mi buttai sul letto, presi il telefono in mano e cercai Fabio nella rubrica.
Avevo intenzione di scrivergli qualcosa per poi bloccarlo e non sentirlo più.
"Passerà, lo so, passerà davvero un giorno o l'altro.
Magari passerà semplicemente quando il vento inizierà a soffiare forte, oppure quando la pioggia mi bagnerà i vestiti portandosi via tutto questo. Magari passerà perché ti dimenticherò in giro, o perché una mattina non ti troverò più. Se c'è una cosa certa, però, è questa. Che prima o poi, passerà.
E lo posso dire con certezza perché è il principio fondamentale del mondo, dove le cose vanno e vengono in un ciclo continuo: alcune sono fatte per tornare, come le stagioni, ma altre, altre cose, non tornano più; e l'importante non è il come, o il che, l'importante è che queste cose passino.
A volte mi sento sciocca a dirlo, sono sempre stata una di quelle ragazze abituate a non lasciare andare via nulla, non lasciavo nemmeno le persone per paura di sentirmi in colpa con me stessa, e alla fine finii con l'essere lasciata io, un po' a pezzetti, come quando devi pulirti le tasche e butti a terra quei pezzi di carta fastidiosi che si piazzano in fondo e che devi faticare per togliere.
Sono una persona abituata a lasciar perdere alla prima volta, per non correre il rischio di dover abbandonare. Ed è strano, perché dovrei aver paura di perdere le forcine, le penne nel mio astuccio, dovrei aver paura di perdere i biglietti del treno, o il treno stesso, ma invece no, ho paura di perdere le persone, come se fossero delle proprietà.
Si, esatto, tra tutte le cose esistenti in questo mondo, le persone sono quelle che mi spaventano di più, mi spaventa l'idea di doverle vedere andar via, come quando alla stazione vedi il tuo treno che passa e se ne va, quel treno ti avrebbe portato a vivere.
Non riesco a farle passare, me le porto dietro sempre, in un modo o in un altro, anche solo come ricordi, li appiattisco, lascio ingiallire e sbiadire tra le pagine ruvide del mio diario, con quella copertina nera fuori e tanti colori dentro. Non riesco a farle passare, perché vorrebbe dire lasciarle, e quindi, se posso, non mi avvicino direttamente, mi evito un sacco di sconvenienti prima ancora che il mio viaggio inizi.
E credo, credo che passerà anche per noi, o meglio, passerà per te, tra un battito di ciglia l'altro, passerà tra un respiro e quello successivo, come in una ripetizione, dove l'unico modo per salvarsi, è passare negli spazi vuoti.
E passerà perché un po' te lo prometto, in silenzio però, per non farti notare la cosa, te lo prometto con lo sguardo, con i miei occhi tondi e comuni a molti altri, te lo prometto in quei pochi istanti in cui riuscirò a sostenere il tuo sguardo, sarò lì, a prometterti che prima o poi, passerà
Che un giorno, per te passerà tutto.
Arriverà quel giorno, in cui ti sveglierai e ti renderai conto che sarà tutto passato, che io non ci sarò più, e riprenderai a vivere, ne sono certa, che riprenderai il sorriso di prima mattina nel vederti allo specchio, che prenderai la tua bicicletta e andrai a casa di lei.
E io diventerò un ricordo, ogni giorno sempre di più, sbiadirò come fanno le vecchie foto, fino a quando anche quel ricordo verrà messo in un cassetto e dimenticato del tutto. E quel giorno, potrò affermare di essere passata anche io, come fanno tutti, come tutto in questo mondo, ma non come le stagioni, l'anno prossimo non ci sarò, non dovrai aspettarmi con la stessa impazienza che si ha per l'estate, io non tornerò più, sarò passata una volta per tutte.
E l'unica certezza che potrò darti, che prima o poi passerò."
Sbloccai il telefono con il consenso di Camilla e mi preparai per un po' di shopping e rilassamento.
"Ora lo blocco...è finita"
Presi la mano della mia amica e mi misi a correre per liberare la mente.

SEI LA MIA DISTRUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora