-"RIPRENDIMI"

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Sentivo il cuore rimbombare in gola ...
Aprii il messaggio e lo lessi:
"Volevo dirti che io ci penso ancora. Penso ancora a quegli urli di dolore, a quelle carezze mancate, al ragazzo che mi hai reso, al tuo 'datti da fare e vedrai i risultati', al tuo 'sei bellissimo così', mi manchi. Stavo andando avanti, lo stavo facendo, ma poi mi sono chiesto:
"Perché devo andare avanti anche se non voglio?". Ho deciso io di smetterla, ho deciso io di cessare il tuo amore, di dire basta a quello che in due anni avevamo creato con le nostre mani e contro tutti. Ho deciso io di distruggere ogni mattone e tu, però, sei stata a guardare, o meglio, mi hai aiutato a farlo.
Volevo dirti che amo ancora la pizza, che metto ancora i plasmon nel thè caldo e che amo ancora l'estathè al limone quello che tu odi tanto ma che prendevi, puntualmente, perché così lo bevevamo insieme.
Volevo dirti che abbraccio ancora il cuscino aspettando che si trasformi nelle tue braccia.
Ho pensato giorni interi, notti intere a te. Ho pensato ai bei ricordi, a quelle piccole frammentazioni che avevi costruito nella mia piccola esistenza, quelle che ancora oggi annaffio ogni giorno per non dimenticarle.
Avevo paura di dimenticare il nostro bacio, l'ultimo bacio.
Avevo paura di dimenticare il tuo profumo.
Avevo paura di dimenticare i tuoi sorrisi, o i tuoi occhi che mi guardavano come se fossi l'ottava meraviglia del mondo.
Avevo paura ma ti consolavo dicendoti sempre:
"Se ti dimenticherai faremo in modo di farti ricordare ogni cosa."
Oggi, ho dimenticato il nostro ultimo bacio, fatico ancora a ricordarlo e se ci penso mi manca ancora il respiro. Facciamo in modo di farmi ricordare, ti prego.
Volevo dirti di non dimenticarmi ne' d'inverno o autunno o primavera o estate, solo non dimenticarmi in nessuna parte della giornata.
Pensami.
Volevo dirti che mangio ancora le patatine senza ketchup ma che ogni tanto assaggio cose nuove e mi ricordo ancora che ti faceva sorridere.
Come quel giorno, ricordi?
Assaggiai qualcosa con te e tu iniziasti a sorridere come se fosse qualcosa di stupendo.
Eri felice.
Ho paura.
Ho paura di non averti dato abbastanza.
Ho paura che tu ti possa dimenticare di quello che è stato una volta.
Ho paura che tu assapori altre labbra e le senti tue dimenticandoti delle mie.
Ho paura che senti altri profumi e non li associ a me.
Ho paura di averti dato poco.
Ho paura, amore, ho paura.
E quante volte ti ho chiesto "scusa", ma in realtà non avevo nessuna colpa. Anzi forse, una colpa ce l'avevo: la colpa di non volerti perdere.
E alla fine, ti ho perso lo stesso.
Mi manchi.
Sai? Se ci penso ancora sorrido, dico alla prima volta che ci siamo incontrati.
Se penso ancora al tuo primo ti amo detto sinceramente.
Se penso ancora a te, sorrido.
I primi giorni senza di te erano normali, giorni come altri ma poi, poi sono diventati giorni senza un perché.
Giorni che mi chiedevo cosa mi facesse alzare veramente la mattina.
Giorni senza le tue 'buonanotte amore mio' senza i tuoi "buongiorno scemo vieni giù che ti aspetto"
A pensarci ancora ho i brividi.
Volevo renderti felice ma non penso di esserci riuscito.
Volevo davvero.
Perché era così difficile essere felici entrambi? Prima lo eravamo, eccome se lo eravamo.
Andavamo al mare e tutto si fermava: io che poggiavo la testa sul tuo petto e tu che mi accarezzavi i capelli e mi sussurravi dolci parole, ricordandomi come veramente facessi far star bene le persone.
Ho la pella d'oca, giuro.
Mi manchi, mi facevi star così bene prima.
Lessi in un libro, molto tempo fa:
"Marcus, sai qual è l'unico modo per misurare quanto ami una persona?"
"No"
"Perderla"
Secondo me sono tutte cazzate. Io lo sapevo quanto ti amavo, io sapevo quanto volessi star con te, ma evidentemente tu no.
Tu non sapevi tenermi.
Tu non sapevi scegliermi prima degli altri.
Tu non pensavi a me.
Tu mi amavi, a modo tuo ed era quel modo che distruggeva le persone.
Ti ho cresciuto come se tu fossi più bambina di me ma non ti accorgevi quando cadevo, non ti accorgevi quando dovevi esser tu a rialzarmi e non sempre io.
Non ti accorgevi che piano piano si stava spegnendo tutto.
Non ti accorgevi che dovevi tenermi stretto, ma invece, rallentavi la presa sempre di più.
Mi hai reso una persona migliore.
Tra dolore e sorrisi mi hai reso felice.
Non potevo scegliere ancora te, non sarebbe stato sano.
Tu sacrificavi tutto, ma non te.
Tu pensavi che io stessi bene, che ogni cosa andasse bene ma non era così.
Volevo dirti che ancora ti penso.
Volevo dirti che adesso non sono felice.
Volevo dirti che cerco ancora il tuo sguardo fra la gente, che ogni volta che piango penso a te e un po' mi tranquillizzo.
Abbracciami di nuovo, ti prego.
Stringimi ancora come facevi prima, come se non ci fosse un domani, come se io fossi ancora tuo.
Perché io resterò sempre un po' tu0.
Perché io non mi dimenticherò mai di niente: dei tuoi pianti mentre mi guardavi, dei tuoi sorrisi, delle litigate, delle voglie della mezzanotte di pizza.
Non dimenticherò mai quando litigavamo e poi dopo tre minuti ci chiedevamo perché.
A me stavi bene tu, ma non loro.
Ti portavano a far pazzie, ti hanno portato a perdermi e tu li hai perdonati.
Ma tenevi a me?
Ma eri felice con me?
Loro sono sempre stati prima di me, si, parlo di loro, i tuoi amici.
Ogni volta ci portavano ad allontanarci ma noi eravamo forti e finivamo per riunirci ma poi, poi finì.
Iniziasti a preferire loro, il mattino, il giorno, la notte.
Iniziasti a sorridere anche quando io non c'ero.
Preferivi loro a un 'ti amo'.
Preferivi loro a una giornata con me.
Iniziasti ad abbracciarmi con meno frequenza ed a me mancavano ma tu mi dicevi che ero paranoico.
Iniziasti a non dirmi 'ti amo' se c'erano loro.
Iniziasti ad amarmi di meno, ed io iniziai a distruggermi.
Non sorridevo, non ridevo in loro presenza.
Era come se loro potevano averti in qualsiasi momento mentre io no.
Non ero paranoico, avevo solo paura di perderti.
Lascio ancora il dentifricio aperto ma tu non arrivi a chiuderlo ed a urlarmi contro che altrimenti secca.
Ho ancora le tue lettere.
Ho ancora tutto, tranne il tuo amore.
Se si solo si potesse tornare in dietro, lo giuro, rifarei tutto: dalle litigate alle carezze.
Ti urlerei contro che mi stai perdendo, anche se non ce l'ho fatta a farlo.
Ti urlerei contro che noi non siamo come gli altri e che gli altri non capiscono un cazzo di noi.
Perché mi hai lasciato andare senza lottare?
Perché non hai preso la responsabilità di prenderti cura di me?
Perché non mi hai amato anche quando non dovevi?
Hai lasciato la tua metà?
Com'è adesso senza di me? Com'è il sole? E le notti, come le passi?
Stai bene?
Ti manco almeno un po'?
Non c'è notte che non pensi a quelle frasi, a quelle parole.
Non riesco ad associarti a qualcosa, mi è impossibile: nessuno parla come te, nessuno mi guarda come te, nessuno mi ha mai sorriso come te, nessuno ha i tuoi occhi profondi, nessuno vuole me più di qualsiasi cosa al mondo come volevi tu.
Mi hai perso, perché non mi hai ripreso?
Io t'aspetto, t'aspetto, perché sei tu e nulla è meglio, per sfortuna mia sei il mio meglio e t'ho perso ma t'aspetto.
Volevo dirti che io dopo tutto ti amo ancora, di mattino, di pomeriggio, di sera, di notte, io ti amo ancora."
Mi caddero le lacrime e il mio cuore scricchiolò.
Perché mi diceva questo?

SEI LA MIA DISTRUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora