L'ALCOL NON CANCELLA UN SENTIMENTO

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L'avevo guardato nel peggior dei modi, lo ammetto, ma ci ero stata veramente male e una delusione non è roba da poco per me.
Volevo solo incontrare qualcuno con la paura folle di perdermi, qualcuno che, se mi guarda negli occhi ci trova il suo mondo, qualcuno che sappia prendimi in giro mentre io proverò ad abbracciarlo.
Qualcuno che sappia stringermi le mani più forte. Qualcuno che sappia sfinirmi dalle risate e distruggermi dal troppo amore...non sapevo se Fabio ne era all'altezza, perciò gli dissi che me lo doveva dimostrare.
Lo guardavo con uno sguardo fisso, truce, capace di penetrargli dentro senza che se ne accorgesse.
E lui mi scrutava le iridi, che piano a piano si allargavano come se fosse un gesto semplice e ben mirato.
Non ci stavamo semplicemente guardando, c'era di più.
Con gli occhi noi due facevamo la guerra...
Era una lotta, una battaglia continua senza esclusione di colpi.
Le nostre pupille che si incontravano erano passione e repressione, frustrazione ed esplosione.
A un passo dall'estasi, a un passo dall'abisso. Erano migliaia di scariche
elettriche, arcobaleno e tempesta insieme, il toccare con una mano il fuoco senza bruciarsi, ballare in mezzo a un uragano.
Gli volevo dire mille parole, urlargli che era stato un bastardo...
Non ero pazza, solo ferita. C'è differenza.
Le persone non capiscono.
Quindi, che senso ha spiegare loro il nostro dolore? Se davvero ci capissero riuscirebbero a guarirci guardandoci negli occhi...
E mentre osservavo la sua immagine dispiaciuta, nella mia mente si era già costruita la scenetta di me che gli urlavo contro ogni cosa che mi passava per la testa, dalle frasi dei libri, alle parole inventate che mi capitavano a caso...
"Ti dirò che non ti amo più e un giorno lo crederò davvero. Ti ritroverò nelle pagine di vecchi diari, vent'anni da adesso, e ti prenderò per una cosa carina, un po' stupida, impacciata. Rileggerò di quanto fosse bello il colore dei tuoi occhi e cristallino il suono della tua risata. Ricorderò, tra vecchie foto, quanto per anni sei stato il mio mondo. Risentirò la tua voce in qualche registrazione vecchia e malandata e mi verranno i brividi come l'ultima volta che l'ho sentita. Ripenserò alle tua braccia ancora e ancora e guarderò a quei momenti in cui ho pensato non avrei respirato senza averti accanto. E un giorno mi verrai in mente in auto e il tuo ricordo sarà così forte che dovrò fermarmi per evitare di sbandare, o mi verrai in mente in metro quando tutti penseranno che ho gli occhi lucidi per qualcos'altro e invece, soltanto, per un secondo ho rivisto te. Forse mi mancherai un po', ma sarò andata avanti e prendendo due o tre boccate d'aria schiaccerò di nuovo il tasto play come per un video inceppato, andato a istanti un po' più contenti o forse solo mille volte più entusiasti e giovani. Ti dirò che non ti amo più con una stretta al cuore e un sorriso sincero, ma ti dirò che t'ho amato forte, t'ho amato tanto."
Purtroppo questo film mentale rimase inceppato nel chip della memoria, così mi limitai a girarmi con un piccolo sorriso nascosto per quello che mi aveva appena confessato Fabio.
Strinsi la mano di Camilla prima di entrare in quell'enorme festa popolata dai ragazzi di tutto il paese.
Chiusi gli occhi e mi feci spazio tra la folla,  con in mente la meta del bancone, dove avrei potuto dimenticare tutto almeno per una sera.
Un bicchiere contenente qualcosa di colorato scintillava davanti ai nostri occhi, così da indurci a prenderlo in mano e berlo tutto d'un fiato.
Iniziai poi a ballare sfrenatamente, non facendo caso ai miei movimenti impacciati e alle gomitate che ogni tanto partivano dalle mie braccia. 
Poi alzarono il volume della musica, forse per non far sentire il rumore dei pensieri a tutte quelle persone...oppure per salvarle, per farle scappare dal mondo.
Mi chiedo come la gente faccia ad odiare l'estate.
Voglio dire, è vero i maglioni enormi sono bellissimi, passare le giornate a letto sotto il piumone a leggere un libro è fantastico, ma nulla a che vedere con il senso di libertà che ti lascia l'estate.
Vogliamo mettere svegliarsi e andare in spiaggia a prendere il sole? Prendere un treno, cambiare posto, cambiare paese, cambiare mare, cambiare persone? Conoscere tipi? Conoscere nuovi amici? Piangere, ridere, scherzare, amare, vivere? Incontrare l'amore della tua vita, lasciarsi a fine estate e aspettare impazientemente quella dopo?
Andare alle feste, ubriacarsi, piangere di gioia, ballare fino allo sfinimento? Mangiare la pizza in spiaggia? I baci rubati e quelli tanto sognati? Il mare? Il sole che ti scalda la pelle? L'abbronzatura che ti fa sembrare più magra, più bella, e i capelli che ti si schiariscono? Gli amici, quelli veri? I gruppi di cinquanta persone? Leggere con il mare come sfondo? Dormire in spiaggia? I tramonti sul mare? E l'alba? Vogliamo mettere tutto questo con quella prigione che chiamiamo "scuola" e la paura di non essere abbastanza e di non farcela?"
Mi lasciai cadere su un divanetto ormai esausta...
Ah, ma io l'avevo capito perché ci piace bere. Sappiamo bene che dentro di noi siamo un po' tutti dei disastri. Abbiamo il cuore a pezzi, letteralmente sfracasciato e l'alcool è l'unico a darci coraggio per ammettere che è così. Perché ce ne vergogniamo e senza di esso non avremmo la forza di confessarlo nemmeno a noi stessi.
Ero li, seduta, con quel bicchiere vuoto in mano, gente attorno che ride e scherza. Ed io ero li. Io ero li e la vera me era lì con me.
In quel momento ero davvero io...
Capii la sensazione di quando sei ubriaca ma non ridi, fissi il vuoto, il cuore scoppia. Capisci tutto, ricordi tutto, il cuore scoppia.
Una parte di me era arrabbiata, l'altra era felice, il resto era solo ubriaca.
In quel momento Camilla mi poggiò  la mano sulla spalla ed io, quasi sotto shock, saltai spaventata.
E fu proprio in quel preciso instante che capii  di essere innamorata di Fabio.
-"lui ti piace ancora?"
Disse la voce squillante e roca della mia amica.
Ed io quasi spavaldamente risposi che si, ancora un pochino mi piaceva...
La sua mano tremante mi tese un altro bicchiere di qualche cocktail colorato e poi mi fece la stessa domanda.
Iniziai a dire di si, che mi piaceva ancora e che mi mancava.
Infine alla domanda:
"sei innamorata di lui?"
Risposi con un "si cazzo sono proprio innamorata di lui e lo rivoglio anche se è uno stronzo" il tutto accompagnato da un passo barcollante ed un altro drink in mano.
Camilla mi sorrise, guardandomi compiaciuta...
Ero persa, fatta di lui al 203,4%, lo amavo, ora ne oro certa!

SEI LA MIA DISTRUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora