22 - I am Angry

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«In che senso l'hai illuso?» Mi chiede, appena la ragazza è fuori portata. La mia pancia brontola quando vedo passare una torta per un altro cliente.

«Beh, non ero interessata a nessuno, con lui stavo bene. Non ho mai sentito niente di particolarmente intenso per lui, ma mi andava bene. Dopo che mi ha baciato, non ho più detto niente, persino quel bacio è stato tiepido per me. Ammetto che mi piace essere al centro delle sue attenzioni, ma se continuo così gli manco di rispetto. Quindi devo prendere una decisione, prima di rovinare tutto.»

«Beh, questo cambia un po' le cose, i ragazzi mi avevano detto che tu stavi con uno di loro. Non che la cosa possa fermarmi in ogni caso.» Si interrompe per bere una sorsata di caffè. «Però hanno aggiunto che se tu ti eri avvicinata tanto era solo per provare ad ottenere qualcosa per la band. Pubblicità, che ne so...» Appoggia il bicchiere sul tavolo e mi scruta attentamente, sta controllando la mia reazione. Mi scappa una risata, la gente ai tavoli vicini si gira guardandomi male. Poco dopo torna la cameriera, giusto in tempo per darmi modo di ricompormi. Appoggia svogliatamente il piatto davanti a me, insieme al caffè. Esamina per bene Andy e se ne va stizzita quando lui non la degna nemmeno di uno sguardo. Io agguanto le posate e inizio a mangiare quello che è diventato il mio pranzo.

«Ascolta, dire che mi conosci sarebbe un'assurdità. Ti ho detto la mia versione, che conta tanto quanto la loro. Posso solo dirti che io adoro quella band, ma non sono particolarmente interessata a diventare famosa, sto bene nel mio piccolo mondo.» Mangio un boccone delle uova strapazzate e finalmente, la mia pancia si placa leggermente, lasciandomi ragionare più lucidamente.

«Sei un soggetto molto particolare, Maeve...» Mi guarda di sbieco, incrociando le mani. «Chi non vorrebbe essere famoso?»

«Bah, io sarei contenta anche senza. Mi basta vivere la vita che voglio, con chi voglio. Sperando di avere abbastanza soldi per farlo.» Dico, dopo aver mandato giù un boccone di bacon. Ancora non ho capito come abbia preso la cosa, è tutt'ora molto freddo, ma sembra che mi stia credendo.

«Quindi, quei ragazzi vogliono che io ti stia alla larga. Tu cosa vuoi?» Bevo un sorso di caffè, mentre metabolizzo la domanda e cerco le parole perfette.

«Non importa quello che vogliono gli altri, cosa vuoi tu?» Mi sorride, intanto che appoggio il bicchiere sul tavolo, soddisfatta della mia risposta.

«Sei uno strano soggetto, Maeve.» Il suo sorriso si allarga sempre di più. Non so cosa abbia deciso, non so se mi degnerà della sua presenza ancora, ma so che mi godrò ogni momento qui.

«E tu sei un disco rotto. Quindi? Salta il piano? Devo trovarmi guida?» Appoggio la forchetta sul piatto e aspetto una reazione, una risposta.

«Non lo so, intanto finisci di mangiare.» Riprende la sua tazza di caffè e ne beve un lungo sorso. Continuo il pranzo velocemente, in poco tempo ho finito. Come ho sempre visto fare nei film, lascio 10 dollari sul tavolo, raccolgo la borsa ed esco con Andy.

«Perché mi hai fatto cantare sul palco?» Gli chiedo, domanda a bruciapelo, spero solo che mi risponda sinceramente.

«Mi era sembrata una cosa carina...» Dice, mentre continua a guardare avanti. Io gli cammino di fianco, non so nemmeno se dovrei lasciarlo stare.

«Carina? Mi stai dicendo che uno come te fa cosa "carine"?» Rido, lui si gira e mi guarda male. «Andiamo, ci deve essere qualcos'altro sotto, non pensi che abbia il diritto di saperlo?» Svolta all'angolo senza guardarmi. «Quindi?» Gli chiedo, non sembra volermi rispondere, mi fermo lì dove sono e lui continua a camminare. «Beh, forse è meglio se ci salutiamo, fammi sapere se hai cambiato idea o no...» Lui si gira e torna verso di me.

A Rose for You || Andy BiersackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora