Capitolo 31

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Allison tu forse sai che la tua debolezza sarà sempre quell'uomo che credevi il tuo principe, ma più di chiunque altro era invece una bestia.

Allison Scott che ostentava il cognome del marito come oro puro si era resa conto che il suo uomo era come tutti gli altri, anzi peggio. Era pura formalità, i suoi amari giuramenti, i suoi baci, le sue scuse, quel suo stesso ghigno stampato sulle labbra, era per salvare quelle banali apparenze.

Le apparenze erano fondamentali. Nel suo lavoro, nella sua vita e lui stesso era fatto di quella stessa pasta. Ogni piccolo dialogo era retto da quel gioco - anzi era un ulteriore aggiunta al curriculum accompagnati da un falso sorriso - quel mondo ad Allison non le era mai andato seriamente a genio, e aveva pregato con tutta se stessa al Signore che il suo piccolo Alan non seguisse quell'esempio maniacale.

L'ultima cosa che voleva era un figlio corrotto, intasato di debiti, con una vita ogni giorno messa in pericolo alla merce di qualche usurpatore.
E per fortuna era stata ascoltata.
Era molto fiera di aver partorito un ragazzo capace di accollarsi ogni tipo di responsabilità invece che darsela a gambe come aveva fatto suo marito.

Alan era la sua forza.
Ogni giorno viveva, respirava e il suo cuore arrancava nella gabbia toracica per lui, nonostante si fosse arresa ormai da tempo alla prospettiva di dover lasciare il mondo da un minuto a un altro.
Ma una cosa, una minima parte di sé, non voleva gettare l'ascia per terra in segno di sconfitta. Fin da piccola i suoi le avevano insegnato tanto, suggerimenti utili perché lei potesse affrontare al meglio l'acida esistenza di un individuo, e lei non li aveva mai disattesi, tranne quella volta in cui era andata contro.

Quella volta in cui era giunta al bivio. I suoi genitori esasperati le avevano ordinato espressamente di scegliere a bruciapelo.

Vuoi sposarti oppure continuare i tuoi studi e diventare un famoso chirurgo richiesto in tutto il mondo?

Così su due piedi scelse la strada che tutte le donne volevano varcare arrivate a una giusta tappa. Dimenticò la dignità che avrebbe acquisito col lavoro e optò per la prima opzione per convolare a felici nozze con un giovane ragazzo, Austin Taylor, che aveva conquistato il suo cuore.
La decisione non piacque a Beth e Derek. Loro non vedevano nulla di positivo in quella unione e, anche loro quel giorno, furono messi di fronte alla selezione finale.

Nel loro rettilineo si presentò una diramazione pericolosa.

A favore della loro unica figlia, dandole sostegno su cui contare nel momento del bisogno, e in questo caso anche ad Austin, altrimenti contro, abbandonarla al suo destino e alle conseguenze che non si erano fatte attendere dopo neanche qualche anno dalla nascita del loro primogenito.

Alan aveva tredici anni quando Allison scoprì il marito che si concedeva benefici grazie alla sua amante. Era piccolo, ma non lo era abbastanza, per non sentire la tensione che si respirava nella sua casa o le discussioni ripetitive sul tema del divorzio, infatti nel periodo successivo Allison aveva preteso che il marito non le stesse più accanto se non era più quello il suo desiderio. Ormai non si potevano più proferire mezze verità, si doveva essere sinceri e non prendersi ulteriormente in giro per bene di Alan che stava soffrendo più di tutti.

Il matrimonio era finito e le pratiche del divorzio erano imminenti, ma Austin non aspettò oltre e decise in due giorni di organizzare il trasloco. Avrebbe vissuto con Nancy a Los Angeles, e avrebbe seguito il lavoro in azienda a distanza tramite il portatile. Allison accettò di buon grado la scelta del suo ex marito, anzi quasi visto che non era del tutto effettiva la separazione.

Sei la mia chiave di violino (Vol.1) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora