cap. 2

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La mattina seguente era lunedì ma io non andai a scuola, appena mi svegliai Harry non c'era era uscito di casa presto per prendere il pullman e andare a scuola lessi un biglietto che aveva lasciato sul tavolo della cucina per me e c'era scritto "Sono andato a scuola verso le 14.30 torno a casa, verso le 14.15 metti su l'acqua per la pasta e cucina quello che trovi, ti voglio bene occhi dorati" , 'occhi dorati' era così che mi chiamava perchè alla luce del sole il colore dei miei occhi diventava oro e lui amava quell'oro, feci colazione mangiando una brioche alla crema dopo mi andai a fare una doccia e decisi di andare a casa mia a prendere il borsone che tenevo dentro all'armadio pieno di vestiti puliti, non si sapeva mai cosa poteva accadere quindi per ogni evenienza tenevo questo borsone sempre pronto nell'armadio, appena arrivai sotto casa mia mi accertai che non ci fossero le macchine dei miei genitori parcheggiate così estrassi le chiavi dalla tasca aprii il portone e corsi in camera a prendere il borsone infilando dentro più cose possibili oltre a quelle che c'erano già, appena finii di riempirlo fino a non chiudersi uscii di corsa di casa lasciando tutto perfettamente come avevo trovato. Appena arrivai a casa di Harry cominciò un altro tremendo temporale, io amavo il brutto tempo, amavo la pioggia; si fecero le 14 così cominciai ad aprire il frigorifero e a tirare fuori il petto di pollo e le uova poi presi da un pensile il pan grattato e feci del buonissimo pollo fritto nonché piatto preferito di Harry, dopo quindici minuti misi a bollire l'acqua per la pasta e cominciai a preparare il sugo, mentre la pasta si cuoceva apparecchiai la tavola per due, andai a scolare la pasta e la girai per bene con il sugo, andai in bagno per sistemarmi i capelli e quando tornai in soggiorno sentii due mani toccarmi dolcemente i fianchi da dietro, mi girai, ed era lui bellissimo come sempre, "Bella signorina ho visto che ha preparato il pollo fritto" mi disse sorridendo "Visto? Non so cucinare solo la pasta come pensi tu" dissi con aria di sfida, "Mangiamo sennò si raffredda!" disse Harry affrettandosi verso la tavola, mangiammo tutto fino all'ultima briciola, dopo aver sparecchiato ci sedemmo e dissi con un' aria seria "questa mattina sono andata a casa mia e ho preso un pò di vestiti, tu pensi di potermi ospitare per un pò?", "Puoi rimanere quanto vuoi non ti lasceremo mai inmezzo ad una strada e poi lo sai i miei genitori non ci sono più quindi dormirai nella camera che preferisci" disse con tono tranquillo, i suoi genitori non c'erano più odiavo ciò erano due persone da cui prendere esempio due bellissime persone che morirono in un incidente stradale sei mesi prima di quel marzo piovoso. Si fece sera io non cenai, i miei genitori ancora non mi avevano cercato perchè sapevano benissimo che ero andata a casa di Harry e si fidavano ciecamente di lui. Quando arriva l'ora di andare a letto Harry mi guida in camera sua dove lui non dorme più perchè ora occupa quella dei suoi genitori, mi metto il pigiama e disfo la coda lasciando ricadere i capelli color cioccolato che mi arrivano fino alle spalle. Mi misi nel letto e spensi le luci, per quanto potessi amare il brutto tempo quella sera i rumori dei tuoni e le luci dei lampi che risuonavano per tutta la grande casa mi mettevano paura così riaccesi subito la luce e andai in camera da Harry "Posso dormire con te?" chiesi con una vocina spaventata, "Certo tesoro vieni" mi rispose il giovane dagli occhi verdi alzando le coperte invitandomi ad entrare. Alle 2 di notte sentii la voce di Harry che diceva "So che sei sveglia Allison, hai paura dei tuoni e dei lampi anche se ami la pioggia" quel ragazzo mi conosceva come le sue tasche, "Si ho paura, non so perchè ma mi ricordano quella sera in cui diedi lo schiaffo a Zayn e gli dissi addio una volta per tutte" dissi con voce tremante, "Ma ora ti proteggerò io da chiunque provi a farti del male".

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