"Tu sei qui per me."

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«Io so chi sei...» sussurrò Fred, a fior di labbra.

***
3 minuti prima

Fred non poteva credere di essere lì, nel bel mezzo di una splendida sala da cerimonia, con la ragazza dei suoi sogni stretta al petto, a volteggiare come se al mondo ci fossero solo loro due; si sentiva felice, come mai prima d'ora.
In un attimo, si svuotò di tutto ciò che l'aveva afflitto in quegli anni in cui aveva disperatamente cercato di tornare alla sua vita di sempre, e anche da quegli strani sentimenti che provava per Hermione, e la confusione dei sogni che parevano riguardarla. La mente finalmente libera, i pensieri chiari, limpidi, e il cuore pieno di vita, gli permisero di godersi al meglio quel momento.

E poi, come un lampo di fulmine, successe.
I ricordi di un periodo che il suo inconscio teneva segretamente conservato dentro di sé, e che la testa aveva cercato di eliminare del tutto, tornarono alla luce in seguito a un lungo sonno ristoratore. Lo investirono con una forza tale, che Fred rischiò di perdere l'equilibrio, se solo non ci fosse stata Hermione a tenerlo coi piedi saldamente a terra. Chiuse un paio di volte gli occhi, ma non erano allucinazioni: erano reali, e lui aveva vissuto ognuno di quei momenti che si susseguivano come un film davanti ai suoi occhi.
E, li aveva vissuti con quella che aveva creduto una perfetta sconosciuta quel giorno in infermeria, dopo l'incidente, e che la sua anima aveva subito riconosciuto non appena se l'era ritrovata tra le braccia a casa Weasley.

Hermione era l'amore della sua vita.
E ora lo ricordava perfettamente.

***

Stavano ancora ballando, stretti in un dolce abbraccio, quando finalmente Hermione registrò a pieno quelle parole.
Aprì gli occhi di scatto, e lo guardò fisso nei suoi. Il sorriso di Fred era così bello, che si ritrovò a chiedere a sé stessa come diavolo potesse essere reale.
«Come... ehm, scusa, cos'è che hai detto?» gli chiese, sperando di non aver capito male.
Il rosso accennò una risata, e portò una mano sulla sua guancia, carezzandola lievemente.
«So chi sei, Hermione» disse con tono sicuro, e senza neanche un tremito nella voce. La ragazza lo guardò confusa, lasciandosi andare al calore della sua mano sulla pelle, cercando una prova che lui fosse davvero lì, a dirle quelle cose, e non una bellissima ma ingannevole illusione.
«Io... non...» iniziò, ma lui la interruppe.
«Ssh, non parlare, e ascoltami con attenzione» la invitò, un moto di tenerezza si era impadronito di lui alla reazione della riccia.

Stringendola di nuovo a sé, fece in modo che si appoggiasse alla sua spalla, non riuscendo a guardarla in viso con il rischio di mettersi a piangere dall'emozione prorompente, che provava in quel momento.
«Fin da quando ti ho vista, o rivista, ho avuto la sensazione di conoscerti da sempre. Sembrava impossibile, ma questo pensiero mi tormentava. Ne ho parlato anche con Ginny, e le ho detto tutto ciò che sentivo stando accanto a te, quando ti parlavo, o semplicemente ti guardavo. L'altra sera, quella del picnic, grazie a te ho capito che non eri un volto che avevo visto per caso, ma di conoscerti davvero
Ad ogni parola, il cuore di Hermione aumentava i battiti, sentendolo pulsare fin dentro le ossa, e nelle parti nascoste che solo lui riusciva a toccare quando stava con Fred.

«Quella mattina - non ti arrabbiare! -, ho dato una sbirciatina al tuo diario, e ho trovato le nostre foto. E con loro, un pezzo del passato che abbiamo vissuto insieme.»
La riccia gli diede uno schiaffo sulla spalla, come monito a non toccare mai più il suo diario, ma non era arrabbiata sul serio, anzi.
Fred rise piano.
«Pochi giorni fa, invece, ho sognato una ragazza che veniva a trovarmi in infermeria, a Hogwarts, dopo l'incidente che mi è costato la memoria. Lei soffriva perché io non sapevo chi fosse. Le avevo detto di non ricordare... ma mentivo.»
A quel punto, Hermione si staccò da lui, e lo guardò alzando un sopracciglio, interrogativa. Stava dicendo quello che credeva?
«In un altro sogno ancora, baciavo la stessa ragazza, su un banco di un'aula vuota a Hogwarts. Uno di quei baci, che fanno fatica a cancellarsi del tutto.»
Lei trattenne il fiato.

«Credo che ormai avrai capito che la ragazza in questione... sei tu, Hermione» disse fermandosi qualche instante, dandole tempo di recepire a pieno le parole.
«All'inizio, non avevo dato peso a nessuno dei due; sopratutto, quando cominciai ad avere altre visioni, di cose che credevo di non aver mai vissuto. Finché, poco fa, ho capito che non erano sogni, né tantomeno visioni... ma ricordi» rivelò Fred, con un sorriso che andava da parte a parte, illuminandogli il viso.
Delle lacrime erano comparse sul volto di entrambi, mentre continuavano a guardarsi con puro amore.
«Non a caso, sei qui ora. Non a caso, ogni volta che mi avvicino i tuoi occhi iniziano a brillare, e ogni volta che parliamo sembri ci siano segreti nascosti, e non detti; non a caso ogni volta che ti sto vicino, sento di conoscerti meglio di me stesso, e riesco ad indovinare ogni tuo pensiero. Tu sei qui, per un motivo preciso. E, adesso, so qual è.»

La prese per un braccio, e con delicatezza, la condusse a un angolo della sala, lasciandosi alle spalle le coppie che danzavano.
«Tu sei qui per me. Tu sei venuta qui per farmi ricordare di te, di me, di ciò che eravamo insieme. Di tutto quello che pensavo di aver dimenticato, e perduto. Ma ora, mia cara so-tutto-io, posso dirti con certezza, che ci sei riuscita» concluse emozionato.
Hermione cacciò fuori tutta l'aria che aveva trattenuto: non poteva crederci, era stato così inaspettato, eppure era successo davvero!
Senza riuscire a contenersi, si lanciò su Fred, che la prese al volo, sollevandola dal pavimento urlando di sorpresa, e di gioia. Era come volare, una magia senza l'aiuto di una bacchetta; era amore e felicità, come mai l'avevo provate prima.

Si strinsero così forte, che sembrava volessero diventare una cosa sola. Un tutt'uno, per sempre.
«Sei tornato, sei tornato da me!» disse lei, singhiozzando e piangendo, ma con il sorriso.
Fred le carezzò la testa, dolcemente, e sussurrò «Sì, Granger. Sono tornato».

Un Amore RitrovatoWhere stories live. Discover now