Uscita di coppia

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Dopo colazione, i ragazzi sedettero sul divano, visibilmente annoiati.
«Credevo che questa vacanza sarebbe stata più divertente...» disse George, sbuffando.
«Non c'è molto da fare: o andiamo in spiaggia, o stiamo a casa...» aggiunse Ginny, fissando il soffitto.
«Fermi tutti!» esclamò Ron, all'improvviso.
«Mamma ha detto che sul retro della villa c'è una passaporta, collegata ad una città vicina. Magari possiamo passare la giornata lì, tanto per fare qualcosa di diverso.»
«Ottima idea, Ron!» esclamò Harry.
«Bene, prepariamoci, e ci vediamo qui fra cinque minuti» disse Hermione con un sorriso.

«Ehi» sentì una voce alle sue spalle.
Si voltò, e incrociò lo sguardo malizioso di Fred. Sorridendo, gli andò vicino.
«Magari potremmo fare qualcosa, solo io e te, una volta lì. Che ne dici?» le propose, con uno strano scintillio negli occhi marroni.
«D'accordo» assentì lei, emozionata al pensiero di passare un bel po' di tempo da sola con lui.
Fred le fece l'occhiolino.
«A fra poco, allora.»

***

«Gin?» chiamò l'amica dalla porta.
La rossa la guardò interrogativa.
«Ho il mio secondo appuntamento con Fred!» rispose, quasi saltellando.
«Grande! Mi raccomando Herm, non sprecare questa occasione...» Ginny incrociò le dita, speranzosa.
La riccia annuì, un sorriso smagliante che le illuminava il viso

***

Una volta pronti, uscirono sul retro del bungalow, e mettendosi in cerchio afferrarono il cappello di paglia bucato che giaceva lì a terra, attendendo il momento giusto.

Cinque minuti dopo, la passaporta si attivò, e con uno strappo vennero tutti sbalzati via dal suolo, ritrovandosi presto barcollanti nel bel mezzo della strada principale di Hove.
Il gruppo si salutò, prima di dividersi.

Fred ed Hermione, come stabilito, andarono per conto loro.
Vagarono senza meta, chiacchierando e scherzando, fino all'ora di pranzo poi, andarono a mangiare qualcosa in un panificio che faceva squisiti tranci di pizza e morbidi focacce, accompagnati da sidro alle mele artigianale.

Il pomeriggio trascorse tranquillamente tra negozi, giri in bicicletta, che affittarono nei dintorni, e momenti di pura magia dove Hermione sembrò dimentica di tutto il resto: era come immaginava sarebbe stato dopo aver confessato a Fred i suoi sentimenti. Ed era felice. Proprio come il ragazzo che le camminava a fianco.

Ad un tratto, mentre passeggiavano lungo il viale di Hove Street, videro due ragazzi, seduti ad un largo tavolo coperto da una tovaglia elegante, che stavano distribuendo dei biglietti a cinque sterline l'uno, per un ballo. Si sarebbe tenuto in uno storico edificio della zona, quella sera stessa.

«Oh, Fred, andiamo anche noi?» lo pregò Hermione, stringendogli il braccio.
«Ma sei matta? Io non ballo!» ribatté l'altro, scuotendo la testa.
«Ti prego!» disse la ragazza, che adesso lo guardava con occhi teneri per ammorbidirlo.
«No, Hermione... Non abbiamo nemmeno i vestiti adatti!» aggiunse all'ultimo minuto Fred, credendo che quello fosse un buon punto per discutere la sua richiesta.
«Che sarà mai: ci sono posti in cui si affittano, o possiamo comprarne uno a pochissimo prezzo in negozi di seconda mano... Dai, quando ci ricapita? Per favore!» insisté lei, senza fiato.
Lo sguardo dolce di Hermione, alla fine lo convinse, non riuscendo a resistervi oltre.
«E va bene!» disse alzando gli occhi al cielo.

Contenta, Hermione gli diede un bacio sulla guancia, sconvolgendo piacevolmente entrambi. Fred sorrise come un ebete, mentre si avvicinavano ai due ragazzi al tavolo.
«Salve, vorremmo due biglietti per il
ballo...»

Un Amore RitrovatoWhere stories live. Discover now