Picnic notturno

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«Dai vai, Fred ti aspetta» la incitò Ginny, facendole l'occhiolino.
«Sì, vado» Hermione si guardò un'ultima volta nello specchio, sorridendo nervosamente al suo riflesso.
«Buona fortuna!» la salutò l'amica uscendo dalla stanza.
Hermione le fece un cenno, e si avviò verso la finestra scorrevole che la separava dalla terrazza.
Scese gli scalini, e si ritrovò subito sulla spiaggia, con la sabbia fredda che le solleticava i piedi.

Fred, seduto su un telo da mare, stava fissando l'acqua scura, lasciandosi trasportare dal suono delle onde che si infrangevano sulla riva.
Hermione rimase a guardarlo qualche secondo, poi facendosi coraggio, si avvicinò.
«Mi scusi... ha visto un ragazzo alto, coi capelli rossi, passare di qui per caso?» chiese arrivandogli cautamente alle spalle.
Il ragazzo si voltò di scatto, e le sorrise divertito.
«Ehm... sì, signorina, è andato da quella parte» rispose, indicando il lato opposto.
La riccia rise, sedendosi sul telo accanto a lui.
«Sei bellissima» le disse, guardandola intensamente.
Come sempre, Hermione arrossì, sorridendo timidamente.
«Grazie.»
«Bene, ho preparato una cenetta a base di pesce e insalata condita con succo di limone» spiegò Fred, in tono pomposo.
Hermione, invece, gli rivolse uno sguardo scettico.
«Non mi credi?» disse il rosso, portandosi una mano al petto e alzando un sopracciglio indignato.
Lei abbassò leggermente il capo, e il suo sguardo si fece sempre più dubbioso.
«Okay, okay: lo ha preparato Ginny. Però, il Cuore di Cioccolato, l'ho fatto io. Lo adorerai!» si arrese Fred, alzando le mani.
Hermione rise ancora, scuotendo la testa.
«Quindi: possiamo fare finta, che abbia fatto tutto io?» chiese infine.
«Potremmo, ma...» disse lei, però non resistette, e scoppiò in una risata ancora più forte.
«Lo trovi divertente, eh?»
Fred allungò le mani verso di lei, e iniziò a farle il solletico.
«Allora, la smetti?» disse lui, attaccandola.
Hermione lo implorò di smettere ma Fred, impassibile, continuò con la sua carica.
«No, dai, per favore... mi arrendo... mi arrendo...» biascicò la ragazza in preda alle convulsioni, e ad un leggero dolore alla pancia.
Il rosso si fermò, e Hermione cercò di riprendersi.
«Così impari!» le disse con un sorriso malizioso.
«Possiamo mangiare, ora?» chiese lei, affamata.
Così, al chiaro di luna, Fred le servì un po' di salmone marinato, mentre Hermione riempiva due piatti con una porzione di insalata, dando inizio al loro picnic.

***

«Davvero?» le chiese Fred, sorpreso.
Dopo aver mangiato a sazietà, Fred e Hermione stavano stesi sul telo, lei con la testa sulle gambe di lui, parlando del più e del meno.
«Ti giuro! E non mi ha chiesto nemmeno scusa! In fondo, mi aveva deliberatamente pestato i piedi! Buon Dio, dov'è andata a finire la cavalleria?» disse lei, alzando le braccia al cielo.
Il rosso rise.
«Be', io ti avrei chiesto scusa...» constatò Fred, pensieroso.
«Ah, sì?» fece lei, alzando un sopracciglio.
«Io sono un perfetto gentiluomo» ribatté lui, portandosi una mano tra i capelli.
Questa volta, toccò a lei ridere.
Il silenzio li avvolse dolcemente; si sentiva solamente il suono della risacca, ed era molto rilassante. Quei silenzi privi di qualsisia imbarazzo, erano una delle cose che amava del tempo che passava da sola con Fred. Le parole diventavano superflue.

Ad un tratto, Fred abbassò lo sguardo verso di lei, scrutando il suo volto.
«Hermione?» la chiamò
«Mmh?»
Notò che aveva gli occhi socchiusi: si stava lentamente addormentando, e Fred provò un moto di tenerezza.
«Non hai ancora provato il mio Cuore al Cioccolato...» le disse lui, carezzandole una guancia.
«Mmh... sono sicura che è buono. Dolce e morbido come te...» sussurrò la riccia, con un mezzo sorriso.
Fred cacciò un risolino.
«Hermione?» la chiamò ancora.
«Mmh?» fece lei in risposta.
«Sono convinto di averti già conosciuta...»
«Non credo...» sussurrò di nuovo.
«Sì, lo so. Te lo ricorderesti» disse il rosso, continuando a carezzarle i capelli.
La ragazza teneva a stento gli occhi aperti, e Fred non poteva evitare di provare l'irrefrenabile voglia di baciarla.
«Hermione, ci... ci conosciamo già, non è così?» le chiese di nuovo, assillato dai dubbi che gli riempivano la testa.
«Mh mh» assentì lei, senza rendersene conto.
"La mia sensazione era giusta, allora!", disse il rosso tra sé.
Curioso di saperne di più, stava per porle un'altra domanda ma, con stupore, vide che si era finalmente lasciata andare tra le braccia di Morfeo.
Sorrise teneramente a quella vista, e dopo essersi messo in piedi, la prese in braccio per portarla in camera sua.

Facendo attenzione a non svegliarla, mise Hermione sul letto, e senza riuscire a trattenersi, le posò un bacio sulla fronte.
«Fred?» mugugnò la riccia, improvvisamente.
Il ragazzo si voltò: Hermione non era proprio sveglia, però aveva gli occhi socchiusi che lo scrutavano nella penombra della stanza.
«Resti con me?» gli chiese prendendogli la mano, e tirandolo verso il materasso.
Fred esitò; cercò di pensare ad un motivo, solo uno, per cui non avrebbe dovuto farlo, ma non gliene veniva nemmeno uno in mente.
O, forse, non voleva trovarne.
«Certo, arrivo subito» le disse, poi si diresse di nuovo alla spiaggia, raccogliendo in fretta il telo, il cesto che aveva contenuto la cena, e il dolce che non avevano mangiato, riponendo dentro anche i piatti con le posate.

Quando tornò da Hermione, posò in un angolo il tutto, chiuse la porta-finestra, e si stese accanto a lei, stringendola a sé, tra le lenzuola. La riccia sospirò contenta, spostandosi più vicina a lui, come se volesse diventare un tutt'uno con il calore che il coro di lui emanava, confortandola.

"C'è qualcosa che mi sfugge: devo scoprire cos'è", si disse Fred, deciso.
Con questo pensiero, si addormentò felice.

Un Amore RitrovatoWhere stories live. Discover now