39.

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"Voglio farlo." Lo guardai negli occhi. "Voglio farlo con te.. adesso."

Mi guardò improvvisamente negli occhi. "Dici sul serio?"
"Mai stata più seria." Continuai a sostenere il suo sguardo.
Curvò le labbra in un sorriso e di conseguenza sorrisi anche io.
"Aspetta qui, piccola." Mi stampò un bacio prima di uscire dalla doccia.

Mi voltai verso il muro e alzai il viso lasciandomelo colpire dal getto di acqua.
Mi avvolsi il corpo con le braccia e mi abbracciai piegando il capo su una spalla quando sentii Daniele poggiarmi le mani sulle spalle.
Le fece scivolare lentamente fin sulle mie braccia e poi arrivò alle mie dita e le intrecciò alle sue.
Poggiò le labbra sotto il mo orecchio e iniziò a lasciare una scia di baci, lenti e umidi fin sulla mia spalla.
Mi lasciò una mano e portò le dita sotto il mio mento per farmi girare verso di lui solo con il viso.
Poggiò le labbra sulle mie e prese a muoverle lente e sensuali tra le mie.

L'altra mano invece, ancora intrecciata alla mia, la portò sulla mia pancia e la fece scendere sul mio ventre delicatamente. E ancora più giù,  e guidò le mie dita vicino al clitoride stimolandolo appena.
Spinse il bacino contro il mio sedere tenendomi stretta tra il suo ventre e la sua mano.

Lasciò la mia mano lì e lui proseguì più in basso. Con un piede mi fece divaricare leggermente le gambe e spinse due dita in me, lasciandomi senza respiro.
Smisi appena di baciarlo.
Ansimai sulle sue labbra. "Mh."
"Sh." Sussurrò chiudendo l'acqua con la mano libera.
Insinuò ancor di più le sue due dita e mi torturò per qualche altro secondo.

Sfilò le sue dita e tornò a torturarmi il clitoride con movenze esperte, prima lente e poi più veloci.
Mi poggiai con entrambe le mani contro il muro e allargai poco di più le gambe, lasciandogli più libertà di movimento.
La sua erezione scivolò fra le mie gambe non appena le divaricai e una scarica di adrenalina mi pervase il corpo.
Le sue dita sapevano esattamente cosa fare, proprio come quel pomeriggio nella mia vasca da bagno.

Dentro di me sentii ancora una volta quel calore pervadermi, lo sentii crescere e intensificarsi nel mio ventre. Le mie gambe si stavano indebolendo e non riuscivo a capire perché.
"Dio." Ansimai al culmine delle mie possibilità.
"Bimba, non così." Gemette lui fermandosi.
E d'un tratto tutto il calore e la mia fragilità svanì in una frazione di secondi.
Tirai un sospiro affaticato. "Se la tua intenzione era torturarmi.."
E prima di farmi finire la frase mi voltò di colpo verso di lui facendomi poggiare la schiena contro il muro. "Ci sei riuscito." Continuai.

"Si." Sussurrò accarezzandomi una guancia. "Era quello che volevo." Accennò un sorriso divertito.
Scossi appena la testa sorridendo con lui.
Si lasciò scappare una risatina per poi indietreggiare. Allungò una mano sul muro dietro di lui e prese una bustina. Tornò verso di me e avvicinò le sue mani alle mie per consegnarmela.
"Vuoi mettermelo tu?" Mi chiese alzando lo sguardo sul mio.
Allungai le mani verso le sue e presi la bustina tremando. "Si, ma io.." Presi fiato. "Io.."
"Tranquilla Giulia, ci sono io." Poggiò le mani sulle mie. "So benissimo che è la tua prima volta, e vorrei davvero che fosse con me."

Al suono di quelle parole mi sentii sicura e felice.
"La mia prima volta voglio che sia con te." Sorrisi appena.
"Allora apri questa dannata bustina, piccola." Disse con un tono di disperazione.

La aprii con uno scatto netto. Lo Presi  e poggiai lo scarto della bustina sul muretto accanto a me.
Guardai il preservativo e poi i suoi occhi.
"Aiutami, ti prego." Lo guardai assumendo un'espressione esasperata.
Non resistette al mio sguardo e fece uno di quei sorrisi mozzafiato raggiungendo le mie mani con le sue.
"Non è molto difficile." Rispose sottovoce.
Abbassò lo sguardo sul suo ventre ed inevitabilmente era ora che lo facessi anch'io, che glielo guardassi ma l'imbarazzo era tanto.

Yolown    ||Zoda||Where stories live. Discover now