Chapter 2 ~ Ed

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Quello che mi piace di Moni é che non é la tipica ragazza femminile. Non intendo dire che sia un maschiaccio, ma semplicemente non é delicata e bisognosa di aiuto come le altre ragazze: é intelligente ed indipendente, e non le importa delle cose superficiali di cui si preuccupano le altre. Lei é libera e non ha paura dell'ignoto. Posso prenderla per mano e correre senza dirle dove andiamo, e senza che lei si lamenti per le sue scarpe o insista per sapere i piani. Lei mi segue ridendo, eccitata per quello che sta succendo. Non le importa molto di come appare o di dove voglio portarla, rimane fedele a se stessa senza preuccuparsi del resto. Ha sorriso sinceramente senza criticare quando le ho proposto una semplice pizza.

L'ho portata in uno dei miei posti preferiti, una bella pizzeria con giochi e musica figa. É uno dei primi posti che ho scoperto quando sono arrivato a Londra e ci vengo ogni volta che posso, a lei sembra piacere da subito. Si guarda attorno eccitata prestando attenzione ad ogni piccolo dettaglio. Sembra una bambina alla mattina di Natale, é adorabile con i suoi grandi occhi marroni che brillano in quel modo.

All'inizio quando sapevo solo cosa i ragazzi mi avevano detto di lei, ero un po' spaventato. L'hanno dipinta come una creatura intimidante e pronta ad ucciderli tutti, ma lei non é cosí. É forte, si, e puó fare qualsiasi cosa di cui abbia bisogno per quello a cui tiene, sono d'accordo con Mila su questo. Ma non é crudele o cattiva, solo un po' maliziosa, ma nient'altro. É dolce e a un grand cuore, questo mi ha colpito da subito.

Da tutti questi preconcetti che ho distrutto quando l'ho incontrata, ho allargato quello che sapevo di lei. Abbiamo parlato spesso e lei é stata sempre carina e divertente, e anche molto diversa rispetto ad altre ragazze che ho incontrato. Ha opinioni forti, ma é sempre disposta ad ascoltare quelle degli altri, ha sempre una ragione per credere in qualcosa. Ama discutere su tutto e adora scoprire nuove cose ogni giorno.

"Cosa prendi?" Mi chiede quando siamo davanti alla cassa. "Possiamo dividerci qualcosa se non vuoi il vegetariano, o possiamo ordinare 2 pizze" aggiunge e sorrido.

"Il vegetariano va bene" rispondo senza perdere il sorriso. Ho imparato molte cose mentre mi spiegava la sua scelta di essere vegetariana, ma quello che piú ha catturato la mia attenzione é stato quanto sia grande il suo amore verso ogni creatura.

"Formaggio e un extra large vegetariano qui" dice al cameriere sorridendo. "Voglio una coca cola e tu?" Chiede, io annuisco. "2 coca cola"

Ci danno il conto e lei fa per pagare, ma la fermo. "Compito mio" le ricordo e lei mi guarda supplichevole.
"Solo che vieni con me da qualche parte dopo, cosí possiamo essere pari" tratta, e dopo qualche secondo accetto.

Siamo in un tavolo un po' isolato dagli altri, cosí possiamo mangiare in pace. Ma non c'é poi tanta tranquillità, se ridi tutto il tempo. Lei sa passare da dire grosse stupidate ad argomenti seri in un secondo. É impressionante la sua velocità di pensiero e le cose che sa fare contenporaneamente. Quando parliamo su Skype, lei riesce  a scrivere temi per Uni (l'università che nella storia frequenta Moni) e ascoltare musica di sottofondo oltre che quello che le dico, e si ricorda quelle cose anche oggi.

Dopo la prima pizza, perché di sicuro ne ordineremo altre, mi chiede di giocare a hockey, ma a dire il vero non siamo per niente bravi. Una volta ha colpito il disco cosi forte che ha sbattuto contro il muro passando molto vicino al mio fianco, ma poi é tornato nella sua direzione. É stato il goal piú bello che abbia mai visto. Dopo che ha visto cosa era riuscita a fare ha iniziato a ridere saltellando, per celebrare la sua impresa.
"Questo é un punto per me, hai visto l'epicità di questo movimento? Finiró in un libro per questo, io te l'ho detto" dice ridendo e io rido altrettanto con lei.

Il gioco finisce a chi riesce a fare i goal piú spettacolari, lei vince e poi andiamo al circuito.
C'é qualcosa fra Moni e le macchine, le ama. Molto. Probabilmente piú delle persone. Conosce molti modelli e roba simile, in cui io sono davvero perso. Entriamo in pista e si dimentica del resto del mondo, si concentra sul gioco al 100%.
Perdo al quarto round ma lei continua, le persone ci circondano per guardarla, é davvero brava.
Quando perde, ci sono una quindicina di persone ad applaudirle, e quando lei lo realizza, le si tingono le guancie di rosso e guarda in basso.

"É stato fantastico, hai conquistato la folla" le dico quando si avvicina. "Amo le macchine" spiega timidamente sorridendo, sembra adorabile.
Sto per dire qualcosa quando si avvicina un ragazzo sorridente. "Hey" Moni lo guarda confusa "Sei davvero brava, puoi chiamarmi quando vuoi, possiamo parlare di macchine" m'innervosisco.
"Sarebbe carino, amo le macchine" dice, é ovvio che il ragazzo ci sta provando con lei.
Prende sorridende il pezzo di carta che le offre con scritto il suo numero, ma sono sicuro che non hanno davvero gli stessi interessi, quindi penso di farle un favore quando glielo butto via.

"Perché?"chiede confusa. "Quel ragazzo non voleva parlare di macchine Moni" replico, ma non é convinta. "Poi sei qui con me, non dovresto flirtare con altri ragazzi" sondo il terreno.
"Non stavo flirtando, voleva parlare di macchine, mi vedeva come uno dei ragazzi" spiega e scuoto la testa.
Non riesce a vedersi per quello che é realmente. Si sottovaluta sempre e vorrei che si potesse vedere come il resto del mondo.
"Ci stava provando e credimi, non ti vedeva come uno dei ragazzi, nessuno puó vederti in quel modo" le dico. Come puó qualcuno vederla come un ragazzo? Indipendentemente da come si comporta, é sempre una ragazza. Puoi vedersi come un ragazzo, ma non lo é. "Andiamo, prendiamo un'altra pizza" le dico, ma mi guarda ancora come.se fossi pazzo.
Spero che riuscirà a vedere la verità. La conosco da mesi e spero che veda le cose che ho capito di lei. Lei sa chi é, ma ignora i dettagli che la rendono unica.

Quando arriva la pizza si dimentica del numero e del ragazzo. Presto ridiamo di nuovo, mi parla delle macchine che le piacciono e di quelle che vorebbe guidare, per ripetere le sue parole "io sono come Gollum, le macchine sono il mio tessssoro"

Abbiamo trascorso molte ore insieme, controllo il mio telefono e trovo molte chiamate perse da Stuart, mi ucciderà.
"Qualcosa non va?" Mi chiede mentre leggo i messaggi
Cavolo, mi sta aspettando nel mio condominio.
"A Stuart non ha fatto piacere la nostra fuga" le dico capendo troppo tardi di aver fatto un errore...
"Oh no, sono cosi tanto tanto dispiaciuta, non dovevo farti vemire, é tutta colpa mia" annuncia e mi dimentico del telefono. Lei é cosi, si prende la colpa facilmente, tanto quanto respira.
"No, non é colpa tua, non dirlo. É stata una mia decisione quella di prenderti e scappare. Non preoccuparti, staró bene. Penseró a un modo per.. aspetta un minuto. Vieni con me!" Esclamo, e lei mi guarda di nuovo confusa. "Se sei con me non sbraiterà contro e si calmerà. Saró salvo. Ti prego, vieni" supplico, Moni ride.
"Sicuro" risponde, sorrido felice. Sopravviveró all'arrabbiatura di Stuart questa notte.

Quando arriviamo al mio condominio é davvero tardi, e mi sento in colpa per il fatto che lei sia ancora con me. Dovrebbe essere a casa invece che aiutarmi, ma allo stesso tempo vorreí che questa notte non finisse. Sono stato cosí bene con lei.

Entriamo e come mi aspettavo, Stuart é qui che mi aspetta e so che sta per gridare, ma si ferma quando vede Moni. "Mi dispiace" dice immediatamente "é stato con me tutto il tempo, é colpa mia"
"Non é vero, le ho chiesto di uscire e non volevo che altri venissero con noi" la correggo e la vedo arrossire con la coda dell'occhio. "Non arrabbiarti" supplico Stuart, lui sospira e chiude gli occhi toccandosi la punta del naso.

"Solo questa volta Ed, non lo rifare. Per questa volta fingeremo che una fan ti abbia rapito" dice, io e Molly ridacchiamo all'idea, ma il suo sguardo ci fa tornare seri. "Ci vediamo domani ragazzo. Arrivederci Moni" dice Stuart passandoci affianco.
"Ciao Stuart, ti voglio bene" dice scherzosamente Moni quando esce dalla porta. "Penso che devo andare anche io" aggiunge guardandomi. "Mi sono divertita, grazie per l'invito"

"Ti piacerebbe ripertelo?" Chiedo attentamente. Non ha mai menzionato ad un appuntamento o cose simili. Si é comportata come fa normalmente. Harry mi ha avvisato che convircela del fatto che davvero m'importi di lei non sarà facile.
"Sarebbe grande" risponde la bruna, le sue guancie hanno un adorabile colore rosato. "Ci vediamo in giro" aggiunge, ma la prendo per un polso fermandola.
"Lasciami almeno accompagnarti a casa" ma lei scuote la testa.

"É okay,  hai un concerto ed un intervista domani giusto?" Annuisco "hai bisogno di recuperare un po' di sonno Ed, staró bene. Non abito molto lontano" insiste quando vede che non mi ha convinto. Come posso semplicemente lasciarla andare?  "Non preuccuparti, staró bene, promesso"

Ci metto un paio di secondi a farmene una ragione e quando cedo, lei sorride. "Fa attenzione" la supplico, lei annuisce.
"Non preuccuparti. Se qualcuno cercherà di uccidermi, probabilmente finirà peggi di me" scherza, ma non trovo il lato divertente. " rilassati, andrà tutto bene" e prima che io possa aggiungere altro, se ne é andata.

***

Spero che vi stia piacendo quanto a me

Little bird (italian translation)Where stories live. Discover now