Capitolo XXIX

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(Bum! Alla fine ho trovato del tempo per aggiornare! Contenti/e? Sopra gli occhi mutanti dello strano professor Caesar.)

Manca poco all'inizio della lezione e non ho ancora trovato quel maledetto padiglione.

Ma dove Caspio dovrebbe essere?

Mi guardo attorno frustrata e ho un'illuminazione divina.

Imbocco un sentiero a destra e dopo poco giungo nei pressi di un cartello indicante la via corretta.

Avrebbero dovuto mettere un cartello per indirizzare le persone a questo cartello. Non è facile orientarsi nella foresta.

Mettendo un piede davanti all'altro, ispiro a pieno l'aria pulita e piacevole, osservando il terreno granuloso mischiarsi all'erba bassa ed agli arbusti situati ai piedi degli ampi alberi. Le loro fronde costituiscono una specie di tetto, rendendo questo ambiente quasi fiabesco come un magico microcosmo. Sorrido lievemente e poi mi ricordo che sono in ritardo, terribilmente in ritardo.

Comincio a correre come una forsennata. Non faccio caso a come si presenti il padiglione ed entro dentro.

Sospiro amareggiata. Ed ora dove vado?

Sposto il peso da un piede all'altro e mi passo una maso sul viso.

Prima che io possa farmi prendere dal panico avverto dei gridolini di euforia.

Mi porto una mano all'orecchio. Queste voci le ho già sentite.

Comincio a camminare facendo attenzione alle urla. Mano a mano che procedo diventano sempre più vicine ed acute.

Arrivo di fronte ad una porta di metallo. La spalanco e la visione che ho davanti mi lascia letteralmente a bocca aperta.

Beth ed Emery stanno saltellando per lo spogliatoio come delle capre, dalle loro labbra fuoriescono delle urla assordanti. Il tutto è accompagnato da una musica techno proveniente da uno dei loro cellulari.

"Cosa..." sussurro "Ma che state facendo?"

Beth sgrana gli occhi e si arresta immediatamente, Emery continua a "ballare" beatamente.

Con una mossa fulminea la bionda appare di fronte a me.

"Okay, abbiamo finito. Andiamo?" dice sbrigativa.

"Ma che cos'era quella roba? Un rito satanico?" domando confusa.

"Sarebbe troppo lungo da spiegare..." afferma Emery raccogliendosi i capelli in una coda alta e smettendo di dimenarsi.

"Okay non voglio sapere nulla. Perché ci siete solo voi?"

In realtà fino a pochi secondi fa non credevo nemmeno che al corso ci sarebbero state anche loro. Sono un caso perso.

"Be' vedi in teoria ci dovremmo cambiare ed indossare delle tute apposite per allenarci. Ma Collins ha deciso di eliminarne l'uso, perché secondo lui dobbiamo saper controllare i nostri poteri senza facilitazioni."

Perfetto. Davvero perfetto. Ci mancava solo un prof. sadico.

Attraverso lo spogliatoio insieme alle due pazze e, per mezzo di una porta, sbuchiamo in una grande sala.

Alzo lo sguardo e noto che il soffitto è a forma di cupola.

Ci sono un sacco di studenti, davvero troppi per i miei gusti. Lungo i muri sono disposti vari armadietti contenti chissà quali diavolerie.

Il rumore dei miei passi diventa improvvisamente metallico. Mi blocco e constato che sotto ai miei piedi c'è una specie di botola, che si estende per quasi tutto il perimetro della sala.

The Mirror of the SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora