Capitolo 2.

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<<Mi dispiace Annabelle, non abbiamo deciso solo di divorziare ma di trasferirci dai nostri genitori... e voi verrete con noi, dovrete decidere se stare con la mamma o con me >>


Questo divorzio stava diventato una tragedia , non potevo pensare di dividermi dai miei fratelli , già stavo perdendo i miei genitori e non mi potevo permettere una cosa del genere e di certo non avrei abbandonato il posto in cui sono nata e cresciuta .

<<Volete divorziare? Volete trasferirvi? Bene , fatelo pure ma non mettete in mezzo noi!>>

Mia madre guardò mio padre e capivo nei loro sguardi che non stavano dicendo tutto. Continuavo a guardarli ma loro non parlarono per qualche minuto.

<<Anna... ''fece una pausa'' ... abbiamo venduto questa casa proprio stamattina >> disse mio padre.

Potevo accettare tutto; il divorzio, il loro trasferimento, ma questo NO. Come potevano vendere la NOSTRA casa? Stavano solo pensando alla loro felicità senza pensare alla felicità dei loro figli. Per la prima volta in quella casa si sentirono le mie urla che rimbombavano per tutto il salotto.

Corsi in camera e mi buttai con la faccia sul cuscino iniziando a singhiozzare senza freni. Dopo qualche minuto sentì aprire la porta ed erano i miei fratelli che si avvicinarono al mio letto.

<<Anna? Abbiamo parlato con mamma e papà, la casa ormai è venduta e a fine settimana dobbiamo traslocare , ma se ti dai una sistemata andiamo in agenzia a trovarci una casa nuova dove vivremo solo noi tre.... loro sono d'accordo >> disse Jerald accarezzandomi una spalla.

Io ero molto più tranquilla e stavo iniziando a metabolizzare la situazione . Mi alzai ed abbracciai i miei fratelli . <<Vi voglio bene !!>> sussurrai stringendoli ancora più forte.

In poco tempo ero già pronta ed uscì di corsa per non avere nessun colloquio con quelli che ''prima'' erano i miei genitori perfetti. Partimmo e dopo qualche minuto arrivammo in agenzia dove una signora sulla cinquantina ci accolse con dolcezza e ci chiese tutte le caratteristiche che la nostra casa doveva avere. Dopo aver visitato una decina di villette ne abbiamo decisa una più grande di quella vecchia , anche se le persone che avrebbero abitato sarebbero state tre e non cinque , ma era l'unica che ci permetteva di traslocare subito . Nel ritorno a casa Leon chiamò un impresa di traslochi che ci avrebbe portato tutti gli scatoli necessari per trasportare le nostre cose .

Entrai in casa e corsi in camera mia aspettando l'arrivo degli scatoli per iniziare a sistemare la mia roba. Qualcuno aprì la porta ed era mia madre , l'unica cosa che riuscì a fare era voltargli le spalle , ero troppo delusa.


<<Tesoro, capisco il tuo dispiacere e la tua rabbia per la nostra decisione, ma volevo dirti che io ci sarò sempre , anche se sarò a mille chilometri di distanza . L'unica cosa che ti chiedo è semplicemente di capire che non posso vivere ancora con una persona che IO non amo più e che LUI non ama me. Non potevamo mentirvi ancora , non potevamo tornare nella stessa casa dopo aver incontrato altre persone. Per favore capiscimi e perdonami>>

Quelle parole per me erano di conforto ma non potevano sicuramente riparare tutto questo. Mia madre uscì senza avere nessuna risposta da parte mia .

Mi buttai sul letto ed iniziai a pensare a tutte quelle volte che in realtà la vita perfetta che avevo non mi era mai piaciuta, vedevo la mia adolescenza passarmi davanti senza parteciparci realmente. Avevo deciso . Mi sarei goduta la mia vita in pieno , da OGGI si ricominciava a VIVERE.

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Spazio autrice

Ciao a tutti :) fatemi sapere se la mia storia vi piace e se avete qualche suggerimento non esitate a scriverlo :***

Two different worldsWhere stories live. Discover now