Non devo fidarmi. Parte 1

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Aprii gli occhi, per il rumore della porta che scricchiolava, volevo alzarmi, quando ho comunciato a vedere sempre più nero; e ricaddi in un sogno.

Stavo correndo. Ero in mezzo a una strada deserta circondata da macchine parcheggiate e alberi che coprivano il cielo. Corsi fino ad un edificio bianco. Era alto e senza finestre. Aveva solo una porta di metallo nero nel angolo destro del edificio. Ci entrai, e mi ritrovai in quella stanza fredda, inquietante e umida sala in cui mi avevano rinchiuso.
L' edificio non combaciava con il posto in cui mi trovavo.
Era come se avevano staccato la stanza e appiccicata in un altro posto.
Mi chiusi la porta di legno alle spalle, che prima era di metallo, e incamminai verso il posto in cui ero stata legata.
All' inizio non sapevo neanche perchè il mio sogno mi stava conducendo proprio lì, finche non vidi.
Un uomo era davanti a me, di spalle.
Aveva le braccia tese in avanti e impugnava una pistola. La sua nuca era coperta dal cappuccio nero della felpa. Seguii la direzione della pistola fino ad arrivare al punto esatto in cui ero stata legata.
E proprio li, nella mia stessa condizione di due giorni fa, c' era Gabe, inerte e ciondolante in quel oblio a lui inconsapevole tra la vita e la morte.
Ero a debita distanza dall' uomo.
Duncan. Di sicuro.
Avanzai di qualche passo, che risuonò come eco nella stanza.
"Sapevo che saresti venuta a salvarlo."abbassò la testa.
La sua voce...
"Vieni a vederlo..." Si girò a guardarmi e delle ciocche rosse gli uscirono dal cappuccio. Drew. Aveva un sorriso sinistro, e il naso arruffato, che gli metteva ancora di più in evidenza le lentigini.
"Drew... No..."
Drew non rispose e ritornò nella posizione precedente, deciso a uccidere Gabe.
Mi ritrovai, senza ricordarmi come aver corso fino a lì, dietro a Drew.
"Drew, fermo!" Non mi stava ascoltando.
"Fermo.
Drew!
Fermati!
Ti prego!
FERMATI!" In lacrime gli stringevo la felpa, sulla sua spalla, mentre le lacrime cadevano nel tessuto.
"Drew. Per favore fermati." Ormai riuscivo solo a singhiozzare. Nient' altro.
"Mi dispiace bellezza." Sussurrò.
Non ti dovevi fidarti..."
Un colpo di pistola risuonò come sottofondo.
Dopodiché nero.

Gabe era sopra il letto, con la faccia sopra la mia.
"Per tutti i santi del paradiso, Helin svegliati!"
Da quanto tempo stava cercando di svegliarmi? Non importa. Era lì. Sano e salvo. Proprio davanti ai miei occhi.
Avevo il viso tutto rigato di lacrime ma non mi importava.
Lo abbraccia.
All' inizio aveva tutto il corpo teso per la mia reazione. Ma poi lo sentii calmarsi. E mi abbracciò con un braccio, mentre con l' altro teneva il peso di entrambi.
Mi strinsi ancora più a lui e le ultime lacrime che mi erano rimaste gli bagnavano la maglietta.
"Helin. Va tutto bene."
Riaprii gli occhi e mi accorsi di Drew, alla soglia della porta, che mi stava guardando.

Drew...

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