Capitolo 67: Il diadema perduto.

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-Neville... cosa... come?-.

Harry si stropicciò gli occhi ancora, cercando di darsi una spiegazione: perché Neville era lì, di fronte a lui? Come aveva fatto ad arrivare là?

Aveva qualche graffio, i capelli lunghi e le occhiaie molto visibili, nonostante questo era felice, o almeno era la sua allegria era puramente osservabile. 

-Sapevo che saresti venuto! L'ho sempre detto mille volte a Seamus che era solo questione di tempo!-, esclamò lui, abbracciando Harry. 

-Neville, che ti è successo?-, domandò Hermione.

-Intendi le ferite e i graffi? Be'... preferirei non parlarne, Comunque Seamus è messo peggio. Ora andiamo!-.

Mi prese per un polso e mi aiutò a salire all'interno del ritratto. Prima di camminare però mi voltai verso Aberforth e gli sorrisi, poi ripresi a camminare.

Il tunnel era buio, umido e silenzioso, ma con l'aiuto di Harry e di Neville riuscii a camminare senza inciampare. 

-Pensavo ci fossero solamente sette passaggi segreti per arrivare a Hogwarts e sicuramente questo non è uno di quelli!-, mormorò Ron.

-Purtroppo li hanno chiusi all'inizio dell'anno, ma grazie ad Aberforth abbiamo aperto questo. Entriamo e usciamo da qua-.

-E quanto a voi? Sui giornali si parla solamente di te, delle tue imprese eroiche... a parer mio e anche secondo qualcun altro tu hai un piano e sai bene cosa vuoi fare, dimmi è così?-.

-Sì, hai ragione, ma non posso dirti esattamente cosa-.

Neville sospirò. -A Hogwarts va tutto male, non so perché siete venuti. Qui va tutto a rotoli... i fratelli Carrow, nuovi professori paragonabili solo lontanamente alla Umbridge, hanno dettato una nuova regola: punire i ragazzi in castigo con la Maledizione Cruciatus. Io mi sono opposto, ma Tiger e Goyle no...-.

-E... Draco?-.

Tutti e quattro mi fissarono. Abbassai la testa e mi scusai, cercando di dimenticare cosa avessi appena chiesto.

Neville fece un grande sospiro, poi rispose:-Da quando è tornato dalle vacanze di Natale è meno cattivo e più diligente. Ogni sera si posiziona davanti all'entrata della scuola e aspetta, aspetta per ore-.

Hermione si ritrovò a sorridere. -Pansy Parkinson è a scuola?-.

-Sì, perché?-, chiese Neville.

-Oh, allora adesso sappiamo chi sta aspettando Draco-, e detto ciò alzò lo sguardo e fissò me con un sorriso.

Mi ritrovai a sorridere pure io, ricordandomi del braccialetto e così abbassai lo sguardo e lo vidi: era lì, attorcigliato attorno al mio polso, un po' rovinato e malandato, ma era comunque bellissimo.

Improvvisamente svoltammo a destra e subito dopo notammo la fine del tunnel.

Ci furono dei gradini, poi trovammo una porta. Neville la aprì e davanti a noi si stagliò la visuale di una stanza simile ad un campeggio per profughi, con un centinaio di studenti che parlavano e ridevano fra loro.

-Ehi, guardate chi vi ho portato!-.

Gli studenti alzarono lo sguardo e subito ci chiamarono. Il nome più pronunciato fu ovviamente quello di Harry. Scendemmo verso di loro e abbracciai tutti i miei vecchi compagni di classe, poi improvvisamente apparve Ginny.

-Harry...-, mormorò lei.

-Ginny...-, replicò lui.

-Ma guarda un po'... ottocentocinquantaquattro settimane che non mi vede e chi nota per primo? Harry...-, borbottò Ron scocciato.

Seamus rise. -Eh dai, di Harry ce n'è uno solo-.

-Zitto un po', Seamus!-.

Scoppiammo a ridere divertiti, poi Ginny scoppiò in lacrime e mormorò lentamente:-Piton sa. Piton sa che sei qui-.

-Ci penseremo dopo, Ginny-, si mise in mezzo Hermione, poi con un sorriso continuò:-Siamo venuti a Hogwarts per un motivo, stiamo cercando una cosa, e voi dovreste aiutarci a trovarla-.

-Di che si tratta?-, domandò Lavanda Brown, alzandosi.

Harry avanzò lentamente poi cominciò a parlare:-Dobbiamo cercare una cosa che ci aiuterà a sconfiggere Voi-Sapete-Chi. Si trova a Hogwarts, ma non sappiamo dove. Forse apparteneva a Corvonero. Qualcuno ha sentito parlare di un oggetto del genere? Qualcuno ha mai visto qualcosa con il corvo inciso sopra, per esempio?-.

Cho Chang e Luna Lovegood si guardarono per un'infinità di tempo, mentre il resto degli studenti di Corvonero, che conoscevo a malapena, abbassarono lo sguardo per pensare.

Improvvisamente Luna sorrise e con la sua voce tenera disse:-Il diadema perduto di Priscilla Corvonero-.

Cho Chang per poco non scoppiò a ridere. -Ma Luna, è scomparsa tanti e tanti anni fa!-.

-Be', poco importa! Abbiamo una riproduzione sulla statua; si trova nella nostra Sala Comune... ti ci posso portare io Harry!-, esultò Luna e subito Harry annuì.

Uscirono dalla stanza correndo, mentre io scesi le scale, credendo di aver avvistato Dean.

Infatti era lui. Si fermò a guardarmi per mezzo minuto, poi mi strinse a sé, abbracciandomi forte. Premetti il capo sul suo petto caldo e sorrisi, mentre alcune lacrime mi ricadevano lentamente sul volto.

-Devo dirti una cosa...-, mormorò lui lentamente. -Se io avessi una fidanzata, tu... tu come saresti? Insomma, saresti felice?-.

-Ma certo... avanti, chi è la fortunata? Voglio conoscerla ora! Dai, fammela vedere!-.

Dean mi chiuse gli occhi, poi sentii avvicinarsi qualcuno. Dean mormorò qualcosa come "devo presentarti alla mia migliore amica come la mia fidanzata" e poi mi scoprì gli occhi.

Davanti a me c'era Susan Bones, con i soliti capelli rossicci, molto lunghi e tanto tanto rovinati. Mi sorrise, poi lentamente ci abbracciammo.

-Sono davvero molto felice per voi-, sussurrai io con un sorriso.

-Ah, ma non è l'unica coppia strana che è nata nell'ultimo periodo, cara Mary-, si mise in mezzo Seamus.

Mi voltai e vidi che stava tenendo per mano la migliore amica di Susan Bones, la biondina Hannah Abbott. Mi sorrise e soffocò una risata, poi lentamente disse:-Stiamo insieme da due mesi; mentre Dean e Susan solamente da cinque settimane-.

-Sono davvero felicissima e molto orgogliosa di voi-.

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ciao ciao. eccomii. non ve ne pubblico un altro perché sono troppo stanca e devo andare a dormire. se trovate errori scusate, ma il mio cellulare è caduto e si è rotto lo schermo, quindi a volte non vedo bene cosa c'è nel display. non so se domani riuscirò a pubblicarne un altro, nel caso lo troverete. notte,

-Tessa.

Io non so chi sono. || La ragazza senza un padre. [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora