Ask Your Mother

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"Sì, sto bene."

"Perché sei venuta qui con la Metropolvere a quest'ora?" dà un'occhiata all'orologio.

"Intendi a mezzogiorno?" roteo gli occhi. "Volevo solo augurarti buon compleanno."

Per un momento ha uno sguardo confuso.

"Ma il mio compleanno è sabato," dice.

"Oggi è sabato."

"Oh, giusto," dice goffamente. "Ehm... grazie."

C'è imbarazzo per qualche minuto. Papà inizia a grattarsi la fronte ed è chiaro che si sta riprendendo da una sbornia assurda.

"Papà, questo posto è un casino," dico dolcemente.

""No, è solo un po'..."

"È una discarica!" insisto. "E il posto in cui sta mamma è persino peggio! Non potreste per piacere parlare, voi due?"

"Non ho niente da dirle," dice infantilmente.

Sospiro pesantemente.

"Potresti almeno dirmi perché avete litigato? È... è colpa mia?" non posso impedire alla mia voce di tremare.

La faccia di papà si addolcisce considerevolmente. Si siede sul tappeto davanti al camino.

"Rose, non è colpa tua," dice. "Non pensarci neanche. Questo non ha niente a che vedere con te o Hugo."

"E allora perché?" grido. Papà scuote la sua testa ispida.

"È complicato."

"Sono grande, penso di poter capire."

"È..." la sua voce si smorza. "Solo... solo, chiedi a tua madre."

Grandioso, la scusa 'chiedi a tua madre'. Perché i padri credono sempre che gliela farà passare franca ogni volta?

"L'hai tradita?" lo attacco arrabbiata. "È per questo?"

Papà socchiude i suoi occhi blu.

"Oh, quindi è colpa mia?" grida. "È sempre colpa mia! Forse tua madre non è così irreprensibile come crede di essere! Hai mai pensato che forse, solo forse, è stata lei a tradirmi?"

Lo fisso scioccata. Non è serio. Non è possibile che mamma...

Possibile che lei...?

"Certamente non puoi essere serio!"

"Sono serio," si incupisce e fa una pausa prima di aggiungere. "E non chiamarmi Shirley1."

Quand'ero piccola, io e papà guardavamo il film 'L'aereo più pazzo del mondo' ogni Natale, e quella era una delle mie battute preferite. Papà mi fa un sorrisone e mi alleggerisce tantissimo il cuore.

"Devo andare," gli dico. "Mi dispiace così tanto aver dubitato di te."

"È tutto a posto," dice. "E, Rose? ...Mi dispiace di essere... sai... il padre peggiore del mondo."

"Sei il migliore, papà" sorrido. "Sarai sempre il papà migliore del mondo per me."

Tiro via la mia testa dal fuoco. Piena adesso di una nuova furia verso mia madre, corro dalla Sala Comune alla statua della strega orba che sorveglia il passaggio segreto per Hogsmeade. James me ne ha parlato al primo anno. Almeno quel piccolo idiota serve a qualcosa, anche se quel qualcosa è infrangere le regole. Do un colpetto alla statua con la punta della bacchetta e mormoro 'Dissendium'. La statua si apre, come ogni volta, e scendo per il passaggio segreto.

Quando arrivo alla cantina di Mielandia, faccio del mio meglio per uscire di soppiatto dal negozio senza essere notata. Mi avvio verso la fine della strada principale di Hogsmeade e poi lungo il piccolo viottolo dove so che è situato il cosiddetto 'appartamento' di mamma. Punto la bacchetta contro la vecchia porta arrugginita del blocco di appartamenti.

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