Going Home

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Sono così contenta di ritornare domani ad Hogwarts, dopo le peggiori vacanze natalizie della storia. A volte penso di stare davvero rovinando la mia famiglia, e che dovrei solo andarmene in qualche paese lontano, come... Cuba? Sì, Cuba. Così tutti sarebbero molto più felici. Probabilmente persino io sarei più felice - una strega britannica ragazza madre, che vive nella Cuba comunista... che potrebbe esserci di meglio?

Non riesco a guardare in faccia Dom da Capodanno. Ho questo orribile senso di colpa alla bocca dello stomaco, ogni volta che mi sorride oppure è carina con me. Non è solo mia cugina, è la mia migliore amica, e io l'ho tradita. So di essere incinta del figlio del suo ragazzo, ma almeno avrei potuto dirle che era successo prima che loro si mettessero insieme. Ora ho fatto un casino coi fiocchi.

Per fortuna non ho più visto Scorpius, dopo la festa. A sentire Al, è dovuto tornare a casa dai suoi genitori, a causa di alcuni problemi familiari di cui non ha voluto parlare. Oh beh, non tutto il male viene per nuocere, no? Vero è, che spesso il male è talmente opprimente da non riuscire a lasciar scorgere alcun lato positivo, ma invece qualcosa di buono, per quanto flebile, c'è.

A proposito di problemi di famiglia, penso che i miei genitori siano sul punto di uccidersi a vicenda. Non è passato un solo giorno nell'ultima settimana senza un litigio furioso tra i due. Sto cominciando a considerare l'idea di fare come Hugo e di tenere la musica a volume talmente alto da coprire il loro furioso gridare l'uno contro l'altra. E non stanno nemmeno più litigando per la mia gravidanza. Litigano su tutto. Ed è ovvio che c'è qualcos'altro, a cui nessuno dei due fa accenno, alla base della loro discussione.

Al momento sono nella mia stanza, a preparare il baule per domani. Mamma e papà urlano come al solito, perciò sto cantando 'Tomorrow' dal musical 'Annie' per coprire le loro voci. Sto anche cercando di concentrarmi sui bagagli (e ovviamente sul testo della canzone) per non pensare a Scorpius. Perchè lui è più o meno tutto quello a cui ho pensato in questi giorni, e non riesco a capirne il motivo. A quest'ora, due settimane fa, stavo bene. Non avevo nessun pensiero impuro su di lui, non sapevo di essere incinta, potevo parlare e ridere e scherzare con Dom fino alle calende greche. Ma ora il mio cuore fa questo piccolo sussulto quando penso a lui, ma ne do la colpa al bruciore di stomano e a nient'altro.

Perchè diamine le calende, poi, devono essere greche?

"VATTENE!"

Oh, cavoli. Non ho più sentito mamma urlare così da quando... beh, da circa dieci anni fa. Smetto di cantare e sento che Hugo ha spento la musica. Apriamo entrambi le porte delle nostre camere da letto nello stesso momento, e ci guardiamo l'un l'altra, il mio sguardo spaventato specchio del suo. Scivoliamo furtivamente verso la cima delle scale, per dare un'occhiata a quello che sta succedendo. Mamma e papà sono in piedi nel corridoio. Il volto di mamma è rosso e chiazzato, mentre papà sembra davvero arrabbiato, e sono l'uno di fronte all'altra con le bacchette sguainate.

"Esci da casa mia," dice mamma con fermezza.

"Questa è anche casa mia!" le urla papà in risposta.

"Vedremo cosa diranno gli avvocati," sibila lei.

"Gli avvocati?" sussurra Hugo, ed io gli faccio cenno di tacere.

"Smettila di minacciarmi con questa storia degli avvocati, Hermione. Pensi che solo perchè lavori all'Ufficio Applicazione della Legge, allora lasceranno che tu tenga i figli?"

"Tu non sei adatto a far loro da padre!" urla mamma. "Guarda come hai trattato Rose per tutte le ultime settimane!"

"Non è colpa mia se ha preso da te!" scatta papà.

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