Capitolo 16

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Aggiornato.
(Spero vi piaccia! Ho qualche sorpresa in serbo per voi ...❤
a_yo_soy_asi)

Tristan's P.O.V.

Ieri è stata una giornata intensa, devo dirlo.
Mi sono appena svegliato e vado in bagno a rendermi presentabile, anche se sarà difficile visto i capelli disastrosi che mi ritrovo. Accendo il mio IPhone e trovo tre chiamate perse e due messaggi da Yasmeen. Preoccupato, compongo il numero e la richiamo. Uno squillo. Due squilli. Tre squilli.
Niente, la telefonata era per invitarmi da lei stasera visto che non c’è Zayn e per dirmi che ha un completino leopardato nuovo di zecca. Quando attacco sono arrivato in cucina, dove mi unisco agli altri per fare colazione, affamato come non mai.
- Come mai sorridi? - chiede Mary a Brad, che sorride subito dopo aver visto qualcosa sul suo cellulare.
- A parte che ci sei tu, quindi è ovvio che sia così. - risponde facendo arrossire mia sorella. Si comporta sempre da cascamorto quando c'è lei e sinceramente mi dà leggermente fastidio. Chissà com'è il completino della mia ragazza... Tris, basta.
- Ragazzi, vi ricordate di quella mezza specie di accordo con le Little Mix fatto dai nostri manager? - dice Brad.
- Sì, perché? - domanda James.
- Joe mi ha confermato che domani sera apriremo il concerto delle Little Mix! 
Esultiamo tutti mentre Mary spalanca gli occhi, scioccata e incredula.
- Aspetta, aspetta, aspetta. Le Little Mix?! Quelle Little Mix?! Voi aprirete il concerto di Perrie Louise Edwards, Jeassica Louise Nelson, Leigh-Anne Pinnock e Jade Amelia Thirlwall?! - domanda quasi urlando.
- Sì, quante Little Mix conosci? - risponde Connor
- VI PREGO, POSSO VENIRE? - chiede ancora implorando.
- Non che mi facciano impazzire ma non voglio stare senza James, quindi anch'io verrò. - conclude Ale, strizzando l'occhio a James. Noi quattro ci guardiamo un attimo con uno sguardo d'intesa e dopo sospiriamo.
- Va bene. - diciamo in coro.
Mary urla saltando di gioia come una pazza: ha sempre adorato le Little Mix, sono anni che le segue. Adora la loro musica, le voci e anche le idee che hanno, i messaggi che trasmettono. Devo dire che sono state di grande aiuto nel nostro periodo buio a casa e quando Mary non si sente abbastanza: dice che loro le insegnano ad amare sé stessi. Tempo fa le regalai il loro album per il suo compleanno e non potete capire quanto fu contenta! Per renderla felice, basta regalarle qualcosa delle Little Mix. In particolare ha sempre adorato Perrie Edwards, è la sua preferita, perché dice sempre che ha una voce particolare e perfetta.
- Vedrò Perrie Edwards! - continua ancora urlando, saltellando come una bimba di cinque anni per la stanza.
- Ho perso l'udito. - commenta James toccandosi l'orecchio.
Ale lo zittisce trascinandolo in camera, ma subito Mary urla in risposta: - ANGEL, NON METTERTI A SCOPARE CHE DOBBIAMO ANDARE A SCUOLA! IO VADO, SE VUOI ENTRA IN SECONDA ORA, IO NON TI GIUSTIFICO!
Subito dopo, finisce la sua colazione e va in cameretta a prepararsi per la scuola, così rimaniamo noi ragazzi a far colazione.
- A saperlo prima, le avrei fatto incontrare Perrie come regalo di compleanno. - commenta Bradley.
- Vorrei anch'io preoccuparmi di far felice una ragazza... - sospira Connor.
- Non deprimerti, troverai quella giusta. - lo consolo.
- Tu hai già una bellissima ragazza che ti dedica mille attenzioni, e Bradley anche.
- Io non ho la ragazza. - ribatte Brad.
- E Mary chi sarebbe, scusa? - dice Connor.
- Non stiamo insieme.
- Ma vi appartenete.
- Bradley, mia sorella stravede per te, si vede. - lo rassicuro - Se proprio deve mettersi con qualcuno preferisco sia qualcuno che conosco bene. – aggiungo.
Anche se in realtà preferirei non stesse con nessuno, ma non perché sia geloso o cose simili, semplicemente vorrei evitare che soffra di nuovo, come è già successo per Noah.
In quel preciso istante Mary torna in cucina, vestita però in modo un po’ troppo attraente per andare a scuola. Indossa gonna larga nera lunga fin sopra il ginocchio con sopra una maglietta rosa confetto e sopra un chiodo nero, ai piedi invece porta dei tronchetti con il tacco un po' troppo alto per i miei gusti. E’ anche truccata più del solito e mi chiedo se non debba magari vedersi con qualcuno, non so. Mary chiede chi può accompagnarla e Brad si offre volentieri, prendendo le chiavi della macchina. Escono da casa salutandoci: se Brad la sfiora solo col pensiero, giuro lo strozzo.

Bradley's P.O.V.

Bradley, calmo, respira. Mary è davvero un bomba sexy così ed io vorrei tanto farmela nella macchina, fregandomi altamente della sua verginità. Devo rispettare la sua castità, devo, ma è così difficile! Le apro lo sportello facendola sedere accanto a me, poi accendo il motore e partiamo. Nel frattempo scrive un messaggio ad Ale per sapere se deve giustificarla per l’entrata in seconda, poi mi chiede se può accendere la radio e la lascio fare. Becchiamo una noiosa trasmissione alla quale non prestiamo attenzione. Ad un certo spengo e accosto la macchina, metto il freno e tolgo un attimo le chiavi.
- Bradley, che fai? Dobbiamo and...
Non le faccio concludere la frase, perché mi fiondo sulle sue labbra. Le metto una mano dietro il suo collo avvicinandola ancora più al mio viso. Le nostre lingue danzano in sintonia. La spingo contro lo sportello chiuso, mentre le mie mani scendono velocemente verso il basso. Si distacca un attimo e fra un bacio e l'altro si toglie il giacchetto. Continuiamo a baciarci mentre sotto la maglia accarezzo la sua pelle, che s’irrigidisce al contatto.
- Ehi, che succede? - chiedo accarezzandole la guancia.
- Hai le mani fredde.
Scoppiamo a ridere per la sua uscita, ma riprendo subito in mano l’atmosfera con una semplice frase efficace, che Tris definirebbe da cascamorto.
- Sei bellissima quando ridi, lo sai?
- Grazie. Anche tu sei sexy quando ridi.
- Ah, sì?
- Già ... Ma questo lo sanno milioni di tue fan, no?
- Peccato che per me ci sia solo tu.
Rigiro l'orlo della sua gonna e infilo la mano sotto il tessuto nero, arrivando alle sue mutandine che sfilo lentamente. Tocco il tessuto: da quando la mia Mary porta degli slip così sexy? Quando li tolgo e li prendo in mano posso constatare che sono di pizzo nero.
- E questi quando li hai comprati?
- Un po' di tempo fa.
- Vediamo un po' se il reggiseno è coordinato.
Quando le sfilo anche la maglia, constato di nuovo che è pizzo nero, tutto coordinato: mi vuole morto. Mi riavvicino alle sue labbra che bacio con passione, mentre intreccio le nostre lingue. Mi distacco e dalla caviglia con la bocca lascio una scia di baci sulla sua gamba. Ci distacchiamo un secondo per respirare e lei guarda l’ora sul display del cellulare.
- Bradley, è tardissimo! Devo sbrigarmi! Dammi le mutandine! - dice agitata.
- Le mutandine me le tengo.
- Ti prego, dammele.
- Prendile.
Le metto nei miei boxer facendola sbuffare, ma non sembra mostrare l’aria da un’arresa, anzi: con aria di sfida mette una mano nei mie boxer indugiando un po’ troppo. E’ così che per riprendere il pezzo dell’intimo Mary approfitta per stuzzicarmi e giocherellare con il mio amichetto. La manina va su e giù e mi sta facendo impazzire: praticamente mi sta facendo quel che comunemente viene chiamato sega, ma non mi fa venire, riprende solo il perizoma rubato. Si riveste mentre io devo riprendermi da quel che è appena successo. Mi complimento per la sua bravura e mi ringrazia arrossendo: fa quella sicura di sé, ma alla fine rimane sempre la dolce e innocente Mary.
- Dai, su, mettiti al volante che è tardi. - mi dice.
- OK, però promettimi che avrò un paio delle tue mutandine.
- Va bene, te ne darò un paio.
- E vai!
La ribacio velocemente prima di far ripartire la macchina. Mentre guido Mary si sistema e ripassa anche il trucco mentre guido. Arriviamo davanti alla scuola e lei scende dallo sportello prendendo il suo zaino. Esce e urla correndo un "a dopo".
- MARY! - la richiamo.
- Sì? - urla lei.
- Grazie.
- Di cosa?
- Di esistere.
Lei arrossisce e dopo mi invia un bacio volante che raccolgo con la mano.

Mary's P.O.V.

È stato tutto così strano e piacevole allo stesso tempo. Ero imbarazzata ma mi sentivo anche tranquilla, sicura e piena d'attenzioni. Sento ancora il suo respiro sul mio corpo e arrossisco al solo pensiero di dove sono state le mie mutandine. Metto un po' di amuchina sulle mani e le sfrego per disinfettarle. Arrivo in classe correndo e apro la porta che sto quasi cadendo.
- Evans, è in ritardo. - mi dice il professor Collins.
- Scusi, ho avuto un contrattempo.
- Si sieda.
Mi siedo al banco mentre sento gli sguardi di tutti addosso insieme a fischi d’apprezzamento dei ragazzi del corso. Il professore li rimprovera duramente sbattendo la mano sul registro. Ale è accanto a me sorridente: alla fine è arrivata prima di me …
Mi chiede perché sia arrivata in ritardo, ma non rispondo, promettendole però di raccontare tutto dopo. Ironia della sorte, Collins mi pone la stessa domanda. In fondo non è successo nulla, professore, Brad ha solo preso le mie mutandine, messe nei suoi boxer e le ho riprese facendogli una sega. Non è successo proprio nulla, si figuri. L’unica scusa che mi viene in mente su due piedi è quella che il gas della macchina era finito, a cui lui sembra credere. Mi dice semplicemente di essere in orario la prossima volta e annuisco.
Prendo il libro di letteratura, quaderno, astuccio e diario. Il professore abbassa lo sguardo sul registro e lo schermo del computer riflette sui suoi occhiali. Devo dire che Collins è un bel tipo: insomma, è moro, abbastanza muscoloso, affascinante, occhi neri come la pece nascosti sotto la montatura degli occhiali. Però è troppo alto, infatti quando c'è lui indosso sempre i tacchi per non sentirmi tanto bassa. Il professore fa l'appello mentre io sono completamente immersa nei miei pensieri. La lezione non passa tanto velocemente, così la mia mente ricade su Bradley, a tutti i momenti passati insieme: sembrerò pazza ma già mi mancano le sue labbra.
- Evans, cosa stavo dicendo? - mi chiede il professore. Merda. Do uno sguardo veloce alla lavagna. Bene, l'argomento è Jane Austen.
- Stava dicendo quando lei incontrò Thomas Lefroy e se ne innamorò, giusto? - rispondo con la prima cosa che mi viene in mente, di nuovo.
- Giusto, ma devi essere più attenta. - ribatte il prof. Tiro un sospiro di sollievo e stavolta inizio veramente a seguire.

Ale's P.O.V.

Finalmente a casa!
Le lezioni sono state molto pesanti, soprattutto per il fatto che tutti i ragazzi facevano casino e guardavano il culo di Mary.
Comunque la mia migliore amica deve ancora raccontarmi cosa sia successo con il mio migliore amico. Apriamo la porta di casa e ci ritroviamo Jessie, che ci salta addosso. Dimenticavo che ora c'era un nuovo membro in casa: un cane enorme, ingombrante, ma bellissimo. Salta addosso a Mary in particolare: ovviamente ama chi ama il padrone, mi sembra giusto.
- JESSIE, BUONA! A CUCCIA! – Brad rimprovera in modo autoritario il suo cane, che si sdraia sul pavimento, facendo gli occhi dolci al suo padrone. Brad allora, intenerito, l’accarezza sotto le orecchie.
- Scusami, Jessie si sta affezionando a te. - risponde Brad e Mary sorride.
- Nulla, mi piacciono i cani. - risponde lei accarezzando Jessie: le loro mani si sovrappongono quando entrambi si ritrovano ad accarezzargli sotto le orecchie, arrossendo tutti e due. Entro in cucina e come al solito James è ai fornelli.
- Ecco il mio cuoco preferito. - dico circondando la sua vita con le braccia. Lui si gira e mi sorride.
- Ehi, amore! Sei bellissima. - mi risponde mettendo le sue braccia intorno alla mia vita. Mi bacia lentamente in modo molto dolce.
- James... - mugugno fra le sue labbra.
- Mh mh...
- Credo che qualcosa stia andando a fuoco ....
- Oh cazzo!
Si distacca da me e toglie subito fuori dal forno quello che ha cucinato. L'odore del buon pasto cucinato dal mio James inebria la casa.
- Dimmi che mi vuoi far ingrassare! - mi lamento incrociando le braccia. Ditemi voi: uno vuole dimagrire e questo mi sforna un’apple pie. Fate voi.
- Saresti bella anche con mille chili in più, quello che provo per te non cambierebbe mai. - mi dice guardandomi negli occhi e mettendo una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio.
- Ti amo.
- Ti amo anch'io.
Ci baciamo un solo attimo e dopo ammiro la teglia uscita dal forno. James chiama tutti a rapporto per mangiare quel capolavoro che ha creato in cucina, ma io speravo rimanessimo solo io e lui. - Volevo chiedertelo in classe ma non ho potuto. Dove hai preso quel meraviglioso top? - mi chiede Mary giocherellando con la forchetta.
- H&M, perché?
- Voglio comprarlo in giallo, o in rosso. – e strizza l’occhio a Brad.
- Mi sono perso qualcosa? – interviene subito Brad.
- No, no.
- Comunque, che avete fatto oggi? - ci interrompe Tris.
- Mary è arrivata in ritardo a scuola oggi. - rispondo.
- Come mai? Non eri andata con Bradley? - chiede ancora Tris.
- Ehm... Era finita la benzina.
- OK...
- Domani incontrerò Perrie! – buona uscita per sviare l’argomento - Devo trovare una maglietta a tinta unita oppure quella nera ufficiale e un pennarello bianco.
- Credo sia a lavare, mi sembra di averla raccolta dal bucato di questa mattina. - dice Connor.
- Grandioso! Dopo la prendo.
Finiamo di mangiare e mi dirigo in camera a studiare, ringraziando il cielo perché non ho molto da studiare. Per fortuna non ho molti compiti. Non riesco neanche a leggere la prima riga della pagina del libro di storia ché Mary piomba nella mia cameretta buttandosi sul letto. Subito mi dice che deve raccontarmi cos’è successo oggi e allora lo studio passa in secondo piano, così chiudo il libro.
- Allora, stavo chiacchierando in macchina con Brad e ad un certo punto lui ha accostato la macchina e mi ha baciato con foga con la lingua mentre mi palpava il sedere e dopo ha preso le mie mutandine, ficcate nei suoi boxer ed io le ho riprese facendogli una sega. - spiega tutto d'un fiato.
COSA COSA COSA?!
Corro e mi siedo accanto a lei sul letto: la notizia qui è una bomba.
- Frena, frena, frena. HAI FATTO UNA SEGA A BRAD?!
- SHHHHHHHHH! Che ti urli?!
- Tu hai fatto una sega al mio migliore amico. Quindi la mia migliore amica ha fatto una sega al mio migliore amico... Interessante.
- Sii seria per una volta!
- Scusa! Comunque, com'è stato limonare con Brad?
- Beh... È stato... Wow. Insomma, lui ci sa fare e mi fa sentire... speciale.
- Sono contenta che ci sia qualcuno che ti renda felice.
- Grazie. Anche se ci sei già tu a rendermi felice
- Awwww, Angel. Ti amo tanto.
Anch'io.
La abbraccio forte.
Come farei senza di lei, la mia dolce migliore amica. Ci siamo conosciute esattamente dieci anni fa e vivo con lei da un anno. Mi trasferii con i miei in Inghilterra dall'Italia quando avevo dieci anni. Poi, beh, decisi di trasferirmi dato che non sopportavo più i miei genitori. Scappai di casa dopo un grosso litigio coi miei e con le lacrime arrivai a casa di Mary la quale mi accolse a braccia aperte. Il giorno dopo i miei arrivarono a casa di Mary e volevano riportarmi a casa ma dopo qualche discussione siamo riusciti a risolvere la cosa civilmente, dandomi in affidamento a Tris. È solo grazie a lei se sono qui, se ho conosciuto James, se sono ancora qui. E non potrò mai ringraziarla abbastanza.

Mary's P.O.V.

Sono le sette e il sole è tramontato. Abbiamo già cenato ma avrei tanta voglia di un dolcetto ...
Sono in salone a guardare la televisione dopo aver studiato per bene cinque ore di fila, tremendamente stanca e con la voglia di dormire. Bradley arriva e mi saluta. Ricambio con un cenno della testa e si siede accanto a me.
- Fammi un po' di spazio. Stai occupando tutto il divano. - si lamenta prendendomi per le gambe e poggiandole sopra le sue. Le sue mani sono fredde sui miei stinchi nudi dato che sono in pantaloncini.
- Cosa vuoi guardare? Tanto questa puntata è finita.
- Beh, se non ti dispiace vorrei guardare te. – mi accarezza la coscia e io sorrido, mi alzo e gli do un bacino sulla guancia. Mi sdraio completamente sul divano.
- Ma non hai freddo? - mi chiede.
- No, la maglia è a maniche lunghe.
- Dicevo alle gambe. Comunque hai la mia maglia.
- La tua maglia degli Artic Monkeys.
- Perché l'hai messa?
- Perché c'è il tuo profumo addosso. Anche se mi sta un po' larga. - ammetto timidamente diventando rossa. Suona il campanello e mi affretto ad alzarmi per andare ad aprire porta, sorpresa per chi mi ritrovo davanti.
- LÉAAAAAAAAAAAAAAA! - urlo saltandole addosso e lei ricambiando. NON CI CREDO! LA MIA AMICA LÉA È QUI! SONO TROPPO FELICE! Sono davvero davvero davvero contenta! Ci distacchiamo ed entrambe urliamo di gioia.
- Léa! Qu'est-ce que tu fais ici?!
- Je suis arrivée il y a une heure.
- Mais c'est fantastique!
In quel momento tutti e quattro i The Vamps piombano davanti alla porta.
- Che succede? - chiede allarmato Bradley.
- C'È LÉA! - dico riabbracciandola nuovamente.

Make me crazy [b.w.s.] (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now