3. Simone

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Certo che quando mi ci metto sono proprio un genio.

Quando dovrò badare a quelle pesti, ma voglio stare con la mia ragazza, so che metodo usare.

Finalmente posso averla tra le mie braccia.

Ma la mia felicità durò per poco, dato che sentii dei pianti e delle urla.

Chi poteva essere se non Daniele? È il più piccolo è l'unico che fa così.

"Giuro che li vorrei uccidere!" Dissi esasperato.

Mia sorrise. Mi alzai dal letto e andai a vedere cosa aveva la peste più piccola, ma quando aprii completamente la porta della mia stanza, vidi Matteo, la peste più grande, anche se ha solo cinque anni.

"Non riesco a dormire con Daniele che piange!" Disse incrociando le braccia.

Stavo per ribattere, ma Mia mi precedette.

"Matteo, perché non vieni a dormire qua con me, mentre il tuo caro cugino va a dormire con Daniele?" La fulminai con lo sguardo mentre lei cercava di trattenersi dal ridere.

"Siiiiiiiii" urlò Matteo andando a stendersi sul MIO letto, vicino alla MIA ragazza.

"Ma siete seri?!" Domandai io.

Nessuno di loro rispose.

"Bene, allora tu..." Dissi puntando il dito verso Matteo "...scordati la torta che ti avevo promesso mentre venivano qui. Mentre tu..." Adesso indicai Mia "...scordati dei miei baci".

Feci per andarmene quando sentii Mia dire a Matteo "Tranquillo, te la prendo io la torta".

Matteo le sorrise e in poco tempo si addormentò tra le carezze della mia ragazza.

Andai a vedere Daniele. Non stava più piangendo, e per giunta si era rimesso a dormire.

"Ma voi vi prendete gioco di me!" Sussurrai per non svegliarlo.

Andai a vedere le bambine, che dormivano beatamente.

Guardai dallo piccolo spazio che aveva lasciato la porta per vedere cosa stesse facendo Mia. La trovai che dormiva mentre abbracciava Matteo, dove anche lui dormiva.

"Dovevo essere io vicino alla mia ragazza!" Sussurrai facendo l'offeso.

Andai in cucina e bevvi un po' d'acqua. Dopo tornai nella stanza dove dormiva Daniele e mi misi a dormire.

...

Mi svegliai. Non avevo dormito granché, sapendo anche che Mia era nell'altra stanza e io non potevo averla vicino a me mi dava un certo fastidio.

Mi alzai e andai nella pasticceria a prendere il muffin promesso a Matilde, una fetta della torta al cioccolato per Matteo, una fetta della torta di mele per Elisa. Per fortuna non dovevo prendere niente a Daniele, che voleva solo il suo latte. Presi anche due croissant, uno per Mia è uno per me.

Tornai a casa, preparai il latte per le quattro pesti e il caffè per noi 'adulti'.

Sentii dei passi venire verso la cucina, immaginai fosse Mia, dato che i bambini fanno più rumore.

"Buon giorno amore" disse dandomi un bacio sulla guancia.

Mi voltai dall'altra parte facendo l'offeso.

"Amore..." Disse, non risposi "amorino caro..." Continuai a non rispondere, ma si avvicinava sempre di più al mio orecchio e se faceva anche la voce sexy sarei morto "sai che ti amo molto. E sei così sexy quando fai l'offeso" disse, ovviamente con la voce a cui non so resistere.

Mi voltai verso di lei.

"Però così non vale!" Mi lamentai come un bambino "la voce sexy era proibita!"

Ridacchiò "ti amo anch'io amore!" Disse dandomi un bacio a stampo e andò a sedersi a tavola.

"Solo questo?! Un misero bacio a stampo?! Io ho dormito con la più peste di tutte le pesti, dormito è una parola grossa, in pratica non ho chiuso occhio sapendo che tu eri nella stanza affianco che dormivi con una peste che non è poi così tanto peste! E tu mi dai solo questo misero bacio a stampo?!" Dissi, e lei che faceva in quel momento? Mi guardava e sorrideva!

Cazzo, il suo sorriso...

Non mi accorsi che si era alzata dalla sedia e che era venuta di fronte a me, a pochi centimetri dalle mie labbra.

"Volevi questo?" Domandò per poi baciarmi dolcemente, facendo iniziare una danza dentro le nostre bocche.

Mal strinsi di più a me e continuammo a baciarci.

Quando ci staccammo dissi "era proprio questo quello che volevo!" Dissi sorridendo.

Sorrise anche lei e mi diede un altro bacio a stampo, ma questa volta durò qualche secondo in più.

Arrivarono anche i quattro marmocchi per la loro colazione, cosa che facemmo.

Adesso ero felice, anche se c'erano le pesti in casa mia, ma ero felice perché c'era lei... Mia.

E per fortuna era solo mia. Non era solo una conoscente, un'amica, o qualcosa del genere dove non puoi baciarla se ne seri veramente innamorato di lei. Io posso baciarla, abbracciarla, coccolarla quando voglio, perché lei è mia, la mia ragazza.

Ti amerò per sempreWhere stories live. Discover now