Capitolo otto.

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Mi scuso infinitamente per il ritardo ma, siccome è estate, anche io esco e mi diverto ahaha.

Siccome oggi ho avuto un barlume di ispirazione e la vena artistica mi era tornata, mi sono messa a scrivere nonostante ci fossero 35 gradi

Chiedo ancora scusa e spero di ricevere voti ed apprezzamenti, un bacio e buon agosto ♡



Cercai di fare finta di niente, cercai di non dare peso agli sguardi che erano puntati su di me e sopratutto cercai di non guardare Harry.

Anche se sapevo benissimo che mi stava guardando e stava ridendo di me con quella Serena.

"Se non ci sono domande, possiamo dire di aver finito."

Quando un brusio fastidioso si levò nell'aria e metà dei presenti cominciarono ad alzarsi e raccogliere le proprie cose, decisi che era arrivato il momento per me di levare le tende e sparire il più in fretta possibile da lì prima di fare qualche altra figuraccia.

Sono lì tra dieci minuti. diceva il messaggio di Eric.

"Vieni a pranzo con me?" mi chiese Amy mentre si alzava a sua volta dalla sedia.

Scossi la testa "Vado a casa, mi vengono a prendere."

"Ah giusto, tu oggi non lavori."

"E voglio anche sparire prima di fare qualche altra figuraccia." borbottai.

Amy ridacchiò prima di parlare "Ma dai, non se n'è accorto nessuno e poi Peater meritava molto peggio di una scossa di spalle."

"Nomini il diavolo .. " dissi guardando Peater che sorrideva beffardo mentre ci raggiungeva.

"Ragazze, chi di voi mi offre il pranzo? Sto morendo di fame!"

Lo guardai allibita e dovetti fare appello a tutte le mie forze per non strangolarlo qui in seduta stante "Stai scherzando? Mi hai appena fatto fare una figuraccia davanti a tutti e ora mi chiedi il pranzo?!"

"Tesoro, non l'ho chiesto a te. Tu non sei una ragazza." ghignò lui.

"Spiritoso." sibilai "Davvero davvero spiritoso Peater, meriteresti un premio per questa battuta."

"E chi fa battute?"

"Non hai di meglio da fare?" intervenne Amy "Sei proprio una piaga."

"Lascialo stare Amy, è un caso perso." borbottai roteando gli occhi al cielo.

"Non dire così zuccherino." mi stuzzicò lui "Posso se-"

"Salve." ci voltammo tutti e tre contemporaneamente verso l'imponente figura di Harry che era fermo con le mani in tasca ad osservarci impassibile "Tutto bene?"

Amy diventò di cera "Si, tutto bene Signore. Stavamo giusto pa-parlando di quanto è stata utile ed interessante quest'assemblea. E stata un ot-ottima idea, avevamo bisogno di questa sicurezza per continuare a la-lavorare in pace e tranquillità." stava addirittura sudando.

"Mi fa piacere, era questo il nostro obbiettivo." disse lui in tono fermo e deciso, il contrario di quello di Amy.

"La ringrazio a no-nome di tutto il piano Signore" era così nervosa ed agitata nel parlare con Harry che dovetti trattenermi per non ridere di lei: di solito mostrava molto autocontrollo e sicurezza di se in pubblico.

"Bene." disse lui spostando lo sguardo su di me, come se mi avesse appena notata "Irina, è un piacere rivederti."

Irina. Mi aveva chiamata per nome davanti ad Amy e Peater, ad altre persone. Non aveva fatto finta di non conoscermi, no. Aveva anche detto rivederti.

Imperfection - [ Harry Styles ]Where stories live. Discover now