Capitolo uno.

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"Non ne troverai uno migliore al momento, fidati di me Irina." disse Vanessa mentre scorreva la pagina piena d'annunci lavorativi sul laptop grigio che le ha regalato la madre per Natale "Anche se non è il massimo, rimane sempre meglio di molti altri lavori che leggo qui."

"Non credo che prenderò in considerazione quest'offerta Vanessa, stai solo sprecando il tuo tempo." dico io mentre mi alzo dallo sgabello della cucina ed afferro la mia ciotola di cereali, buttandola poi sul lavello.

"E perchè no?" sbuffa lei abbassando i suoi occhiali da vista sul ponte del naso.

"Perchè semplicemente non mi sono laureata alla NYU con il massimo dei voti per andare a consegnare posta alle industrie Styles." Le risposi incrociando le braccia al petto e fissandola dall'alto.

"Tecnicamente non è solo consegnare posta." mi corresse lei "E' consegnare posta e caffè."

"Oh Santo Cielo." sospirai voltandomi ed aprendo il rubinetto, cominciando poi a lavare la mia tazza "Non ho intenzione di degnarti di una risposta, sappilo."

"Ma sono le Industrie Styles, Irina! Credo che tu non ti renda conto di quanto esse siano potenti e di quanto siano ricche, sono molto famose."

"Allora fallo tu il fattorino, perchè i-"

"Perchè io mi sono laureata con il massimo dei voti in letteratura straniera e telecomunicazioni e non sprecherò il mio prezioso tempo a consegnare buste e caffè." disse Vanessa imitando il mio tono "Beh, e allora? Anche io due anni fa ho fatto un lavoro umile simile a questo, anzi peggio: l'assistente della segretaria della segretaria della segretaria del vice capo dell'azienda in cui lavoro."

Ridacchiai ripensando a quando Vanessa rientrava dal lavoro con i piedi gonfi e i capelli spettinati lamentandosi di quanto faticoso e vergognoso fosse il suo lavoro -che, per l'esattezza, consisteva nel fotocopiare milioni di fotocopie al giorno, dare lo straccio nei vari uffici, comprare il pranzo in negozi dall'altra parte dell'agenzia ed essere presa costantemente di mira dai dipendenti più vecchi- e che non vedeva l'ora di dare fuoco all'ufficio di Trishia -la donna per cui lavorava all'epoca- o peggio ancora rigarle l'auto con le chiavi del lucchetto della sua bicicletta.

Tutto questo suo fare avanti ed indietro, essere umiliata e derisa dai suoi superiori, ritrovarsi poi la sera seduta sul divano con una bottiglia di vino scadente mentre lei mi piangeva sulla spalla per i suoi vari problemi, Vanessa, esattamente un anno, tre mesi, una settimana e un giorno dopo, venne notata da una persona che valeva in quella agenzia e venne 'ripagata' dei suoi lavori con una promozione in assistente della receptionist alla hall dell'agenzia -ovviamente non tanto bello e non tanto ben pagato, ma era già qualcosa- e poi ancora ebbe un altra promozione ad assistente della segretaria del vice capo -nemmeno questo poteva sembrare molto, ma visto dov'era al inizio e dove si trovava ora, era un gran bel passo- quindi adesso Vanessa si ritrovava a svolgere lavori un po più importanti del tipo -relazioni al computer, rispondere alle chiamate, portare la colazione ed il pranzo e robe varie direttamente al vice presidente e a volte, se era necessario, accompagnava la segretaria e il vice presidente agli incontri importanti- e per questo era molto felice.

"Come pensi che mi sia sentita io quando, appena uscita dall'Università e sopratutto con i pieni voti, mi ritrovavo a svolgere un lavoro umiliante come quello? Ma l'ho fatto lo stesso perchè quella era l'agenzia dei miei sogni, ho sempre desiderato lavorare per Cosmopolitan e, se quello era il prezzo da pagare per il successo, non m'importava, e non dovrebbe importare neanche a te."

Sospirai pesantemente e mi girai verso di lei, affiancandola poi sullo sgabello alto intorno al banco da cucina su cui era posato il laptop e vari fogli da lavoro suoi.

Imperfection - [ Harry Styles ]Where stories live. Discover now