21||tests

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"Changing"

Si continuava a torturare le mani, l'indice e il pollice tiravano delle pellicine sulle unghie, alleviando la terribile ansia del momento.

In quel preciso istante le porte si spalancarono facendo intravedere un ragazzo non troppo alto, i capelli rasati, biondi, gli occhi magnetici, la bocca piegata in una linea dritta. Vestiva una maglietta a maniche corte grigia e jeans larghi, aveva una camminata strafottente, petto in fuori e testa alta.
Ad ogni suo passo numerose catene d'oro, a prima vista era bigiotterie, tintinnavano e un cappello gli copriva per metà gli occhi.

Avanzava scortato da due bodyguards massicci quanto due armadi. Camminava verso la bionda, i suoi occhi erano incastonati nei suoi.
Le arrivó a un palmo di naso e ad Amber sembró di svenire, il suo cantante preferito era lì. Lui era lì.

La sua voce bassa e roca la fece riprendere -Sei tu Amber?- lei annuì lentamente non staccando un attimo le sue iridi celesti dalle sue.

Quindi Marshall fece un mezzo sorriso e le protese un pugno, lasciandolo a mezz'aria fra lui e lei. La bionda ci mise qualche secondo a racchiudere la mano a pugno e a batterla con quella di Eminem, facendogli ampliare di poco il sorriso.

-Ho sentito come hai trattato quel coglione. Mi piaci, sei una con le palle.-
Amber lo ringrazió ridacchiando e guardando in basso, in evidente imbarazzo.

Lui le voltó le spalle e si diresse in sala informatica, dove poi sarebbe sbucato sul palco scenico.

Amber si ricordó di respirare solo quando anche l'ultimo bodyguard fu entrato. Ricevette una pacca sulla spalla da Ginette che quasi la fece cadere visti i trampoli su cui camminava.

-Collega, hai ricevuto un complimento da Eminem!- le ricordó Ginette, come se lei non se ne fosse accorta.
Lei tramutó la sua espressione in un risolino isterico.
-Cavolo.- commentó dopo essersi ripresa.
-Ragazze, lasciamo le risa isteriche e avviamoci verso la sala prove- Gabriele tornó dal luogo dove prima era stato chiamato da un'organizzatore -Noi siamo fra gli ultimi a suonare, dato che superiamo i tre componenti.-
-Ma questa è discriminazione!- Marzia si fece sentire ed Estelle rincaró la dose con un "infatti!" che fece ridere tutti.

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-Ma questa chitarra è di quanto più scordato ci sia nel mondo intero!-
Si lamentó Amber appena impugnata una chitarra prestategli da un conservatorio poco distante.

-Vogliamo parlare di questo pianoforte?- Gine passó velocemente le sue dita affusolate su quei tasti sporchi producendo dei suoni poco credibili.

Ad un tratto uno strimpellio proveniente dagli inferi più profondi fece tappare le orecchie a tutti.

-Ma che è?!- Gab era seduto sul muretto della sala prove e guardava le ragazze da vicino (per la gioia delle sue orecchie).
-Questo cavolo di violoncello non solo è scordato- Marzia indicó la cassa malridotta dello strumento -ma la cassa dove il suono dovrebbe rimbombare è spaccata!-
-Cristiddio, sarà un'agonia questo concerto.- Amber fece notare a tutti il suo malumore.
-Vabbè, dai, siamo positivi, peggio di così non puó andare, no?-

Proprio in quell'istante dal violoncello si staccó una corda, quasi rendendo monco un'occhio a Marzia, la chitarra scivoló dalle mani di Amber per lo spavento e si spaccó completamente e dal pianoforte saltó un tasto.

Le due ragazze fulminarono con lo sguardo Ginette per aver detto quella frase.

-Mai dire questa frase, Gine- Gab scoppió a ridere guadagnandosi uno scapaccione dalla rossa.
-Ah-ah-ah divertente- la ragazza fece il verso al castano.

Marzia e Amber volsero gli occhi al cielo.
-Ambie- Marzia attiró la sua attenzione -nello sgabuzzino dovrebbe esserci anche un'altra chitarra, mi accompagni a prendere un cambio per la corda?-
La bionda annuì e si avviarono vedo una porta adiacente alla sala prove.

Appena la aprirono una folata di moscerini gli fece fare un salto all'indietro per lo spavento.
-Ma Cristo- imprecó Marzia.
-Dai, sbrighiamoci con sti strumenti-

Marzia trovó quasi subito le corde per il violoncello, in quanto nessuno lo suonava a parte lei nel riformatorio, ma Amber sembrava non riuscire a trovare la sua chitarra; era uno strumento musicale piuttosto suonato.

Dopo una mezz'oretta anche Marzia si unì alla ricerca della chitarra in quel marasma di strumenti inutilizzati, ma sembrava non esserci.

-Marzia, tu vai pure dagli altri, qua cerco io- la bionda rassicuró la castana, a quale non se lo fece ripetere due volte ed uscì da quel miscuglio di polvere e moscerini.

Amber intanto cercava dietro a trombe, sotto ad archetto e sopra tamburi, ma niente chitarra. In quello sgabuzzino faceva caldo e l'aria era pesante. Si alzó per far sgranchire ginocchia e schiena quando sentì una forte presa sul suo braccio che la fece girare verso qualcuno.

Appena incontró quelle labbra carnose sorrise contro di esse, contraccambiando il bacio del moro che era in penombra. Lui passó le mani sui suoi fianchi, afferrandoli con forza e attraendola a se, intensificando il bacio.

-Mi sei mancato- sussurró lei.
-Anche tu. Tanto.- a sentire quelle parole sussurrate dal ragazzo sul suo viso si disegnó un ampio sorriso.
Dopo qualche minuto si staccarono.
-Che cercavi?- chiese lui e lei si guardó intorno.
-Una chitarra classica- mormoró Amber continuando a frugare fra i vari strumenti.
-Amber?- era la prima volta che la chiamava per nome, ed era bellissimo sentirlo parlare.
La bionda si giró. -Dimmi-
-Forse non tutti sanno che Mike ama la chitarra- inizió lui -ma lavorando come psicologo non la suona mai.-
-Davvero? Non lo sapevo- Amber si meraviglió.
-Già.- Lorenzo andó dietro la porta dello sgabuzzino e ci infiló una mano, estraendo poi una chitarra nuova di zecca, dal legno laccato.

Amber si lasció andare un sospiro di stupore e la afferró subito, suscitando un sorriso del moro.

-Ma... Sicuro che me la lascerà usare?-
-Me l'ha data lui dicendo che non voleva rimanesse inutilizzata- alzó lui le spalle.

In quel momento alla bionda sembró di star parlando con un altro ragazzo, non con il suo Lorenzo, ma con uno molto più timido, impacciato e dolce.

Lui le si avvicinó e le prese il viso fra le mani, lasciandole un dolce bacio fra le labbra candide e rosee della ragazza.
-Sei uno schianto- commentó lui nel suo orecchio, facendo scatenare una marea di brividi nella schiena della bionda.

-Ci vediamo sul palco- e si congedó lasciandole un'ultimo bacio sulle labbra.

#queldisegno.

Allora. Che cazzo è quel disegno.
È un capolavoro. Io, veramente, non so cosa dire. Ringraziare e riduttivo per questo splendore. Quindi GRAZIE @proteggimidatutto o @angelica_fanvij (è la stessa persona su due profili, lol) questo è un... ASHBLALALAL di fantabuloso disegno. Grazie mille💕

Altra robetta: se volete inviarmi qualsiasi forma di FANGIRLISMO per Demons (ripeto; citazioni Tumblr o dediche o disegnino a cazzo) io ne saró sempre felicissima.

Ultimo ma non per importanza: inizieró un'altra storia (già iniziata, lol) che scriveró in contemporanea con Demons, ma non la abbandono, tranquilli ;) questa sarà una storia molto meno articolata di Demons, quindi le cose saranno più facili per me. E niente, la storia si chiama Dad|| Lorenzo Ostuni che pubblicheró appena posso.

Shao!

(Sto lottando contro una zanzara, datemi un fottuto lanciafiamme o me la mangio)

Demons  ||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora