Capitolo 26: Jo

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Angolo autrice
Bene gentili lettori. Vi presento "Nox"! Nox chi? Mah, chissà come si chiama in realtà -.- Buona lettura.

Quella bambina era un enorme problema. «E quindi, ora dobbiano acciuffare anche l'altra nipote di Mr. Barker? Di bene in meglio!» commentò sarcastica Sky alzando gli occhi al cielo. «Ragazzi... Se volete abbandonare, vi capisco...» iniziò Aiden dopo un attenta riflessione. «Chiudi il becco Aid. Non lasciamo tutto.» lo anticipai «Ormai siamo dentro» confermò Sky «E poi, che vorresti fare? Cercarle entrambe da solo?» lo schernì Seth che aveva ancora il volto spaventosamente pallido. Gli presi la mano e gli sorrisi, lui ricambiò distrattamente. Si stava chiudendo di nuovo in se stesso e non ne capivo il motivo. «Bene, siamo a Las Vegas. Dove andiamo ora?» chiese Aiden sostando di lato. «Io sono ancora dell'idea che avremmo fatto meglio a seguire le tracce di Arianne. Lei è una bambina tutta sola!» esclamò Sky «Sì ma non sapremmo da dove iniziare. Aylen si è accorta della sua assenza solo quando è arrivata in Kansas, non ha la minima idea di quando sia sparita.» le ricordai «Ma come può esser stata così poco responsabile?! Io mi accorgerei se una parlantina come lei, smettesse di emettere alcun suono» commentò Sky «Sì... Insomma, probabilmente era distratta» la scusò Aiden, pieno di sensi di colpa. Sicuro. Aylen era troppo sconvolta dall'essere stata rifiutata un'altra volta per accorgersi dell'assenza della piccola Ary. «Probabilmente è ancora a Portland» disse Sky «Non credo perché... Avete sentito?» chiesi avvertendo uno strano rumore di respiro accellerato . «Cosa?» si allarmò Aiden «Dal bagagliaio...» mi voltai e tolsi il telone del bagagliaio dove trovai Arianne. «Sei stata qui per tutto il tempo?» le chiesi. Lei mi sorrise «Sì.» Aiden rise «Un problema in meno. Ora dove andiamo? Las Vegas è grande. «Io... Io avrei un'idea. Credo di sapere dov'è diretto Law» rispose inaspettatamente Seth. Intanto Arianne si era arrampicata e si era seduta tra me e il mio ragazzo sui sedili posteriori dell'autoveicolo.

«Dove siamo esattamente?» chiesi sporgendomi in avanti per parlare con Seth che si era messo alla guida nonostante il braccio. Mi guardai intorno e vidi che ci trovavamo in una zona residenziale riservata ai ricchi. Seth si fermò ai cancelli di metallo di un' enorme villa bianca, un'opera archittettonica greca e gotica con quelle colonne di marmo bianco all'entrata e le finestre alte e strette. «Volete ascoltare una storia?» ci chiese Seth.

Seth

Sbattei la cornetta del telefono. Aveva rifiutato di nuovo la mia chiamata. «Non risponde?» mi chiese Sky. Scossi la testa sconsolato. «E meno male che era la tua migliore amica» commentò con un sopracciglio alzato «È la mia migliore amica. Deve solo riprendersi... Vorrei essere lì a consolarla... Ma lei non me lo permette» dissi triste. «Se davvero tenesse a te, ti parlerebbe nonostante tutto» disse lei incrociando le braccia sul petto «Suo fratello l'ha abbandonata e...» «Ma smettila! Almeno è vivo e sta bene! Dovrebbe essere felice solo per questo! Se non ti dispiace vado a trovare mia sorella, per la miseria, è di nuovo in infermeria...» se ne andò con passo svelto, il volto distolto dalla preoccupazione. Sospirai e raggiunsi camera mia, a differenza degli altri Iniziati di terra io non la condividevo con nessuno. Mi lasciai cadere pesantemente sul letto e sospirai. «Sembri stanco» disse qualcuno con tono noncurante, una voce familiare che non mi sarei mai aspettato di sentire dopo solo un mese, ne tantomeno in una delle Basi più protette della B.L.C., mi alzai di scatto e vidi James appoggiato di schiena contro la porta della mia stanza, con un sorriso arrogante stampato in faccia. «Cosa ci fai qui?» chiesi ributtandomi nel letto, ma comunque pronto all'attacco, anche se probabilmente non sarebbe servito a nulla, James era sempre stato il migliore e non ci avrebbe messo molto a stendermi, ma dalla mia avevo i muri e il pavimento. La Base di Boston era stata concepita interamente per Imperium di Terra. «Oh, smettila di elaborare un piano per mettermi K.O., non ho intenzione di attaccarti. Sono venuto in pace.» disse smascherando il mio piano. «Un Ignis venuto in pace? Questa mi è nuova» «Caspita! Un mese e sono già stato classificato tra i cattivi, pazzi, psicopatici? Wow...» commentò portandosi le mani al petto, fingendosi offeso. «E poi lo sai che non siamo solo Ignis» disse con un sorriso enigmatico. «Cosa vuoi da me James? Se vuoi che convinca Annie a perdonarti ti...» «No. Mia sorella non c'entra niente» rispose tagliente. «Ti voglio far conoscere una persona» aprì la porta e percorse il corridoio come se ci passasse ogni mattina. Non potei fare altro che seguirlo. Raggiungemmo uno dei laboratori della Base. Dentro c'era una donna in camice da laboratorio. «Mamma?» sussurrai. La donna si voltò verso di me, era lei. «Seth» disse «Ma tu sei... Tu eri...» morta cinque anni fa, pensai. «Figlio mio. Come sei cresciuto» disse allungando una mano verso di me. La schiaffeggiai via. Ero troppo traumatizzato. «Seth, ho bisogno di te» disse «Ah, sparisci per cinque anni fingendoti morta e mi cerchi solo quando hai bisogno di me?» righiai «Credimi, era meglio così» «Com'è possibile che tu sia qui?» chiesi freddamente, ignorando le sue proteste. «Tutte le Basi sono uguali» minimizzò lei «Un tempo anche io facevo parte della B.L.C., figlio mio» «Ti... Ti sei unita ai Ribelli?» domandai disgustato «Tuo padre era un Ribelle!» ringhiò lei afferrandomi per le spalle «Sono senza cuore! Mi sono innamorata di tuo padre. Avevamo deciso di scappare insieme a te! Ma ci hanno presi e l'hanno ucciso davanti a me!» gli occhi grigi che non avevo ereditato si fecero lucidi e la voce tremante, anche senza ascoltare le vibrazioni che il suo corpo trasmetteva al terreno, sapevo che diceva il vero. «Poi mi hanno detto che mi avrebbero perdonata per i miei errori... Che tu eri innocente e che ti avrebbero reso uno di loro. Che schifo! Ho inscenato il mio suicidio e mi sono unita a Susan. Lei mi ha promesso la vendetta per tuo padre! Ora devi aiutarmi Seth! Aiutami a rendere giustizia, figlio mio!» gridò strabuzzando gli occhi. «Tu sei pazza» sussurrai disgustato. Mi sciolsi dalla sua presa e uscii a grandi passi dalla stanza. In breve, qualcunò mi afferrò e mi sbatté contro il muro roccioso, inchiodandomi ai massi con con un braccio al collo «Tu sei un idiota» mi ringhiò James con il volto a pochi centrimentri dal mio. Alla fioca luce del corridoio i suoi occhi verdi erano più scuri, del colore del mare in tempesta, minaccioso e pericoloso. «Non sono affari tuoi» ribbattei con lo stesso impeto. «Io non credo nei vostri stessi ideali» «Quindi per te è giusto che tuo padre sia morto per rincorrere la felicità?» abbassò la voce. «Tu non ti rendi conto di quanto tu sia fortunato, Frost. Non a tutti resuscitano la madre» continuò senza lasciarmi rispondere, nei suoi occhi vedevo dolore e sofferenza e le vibrazioni che trasmetteva al terreno, indicavano la stessa cosa. «Se fosse stata una madre non mi avrebbe lasciato solo perché lei era troppo disperata per affrontare il lutto» risposi «Non rivuole un figlio. Vuole solo vendetta e io non sono la pedina di nessuno» affermai «Davvero?» mi schernì senza mollare la presa «A me sembri una perfetta marionetta della B.L.C.» mi accusò «Credo nei veri ideali della B.L.C.» «I veri ideali non ci sono più. L'intera sociazione è corrotta! E a capo di tutto ciò, c'è il tuo amato Christopher Barker» «Lo dici come se i Ribelli fossero dei santi. Li segui solo per ottenere più poter...» strinse di più la presa togliendomi il respiro «Tu non sai niente di me, Seth Frost. Quindi non metterti a farmi il terzo grado» «Nemmeno tu di me» cercai di ribattere. Lui mollò la presa e io cascai a terra riprendendo fiato «Touché» rispose. «Ero sicuro che non avresti esistato a vendicare tuo padre.» commentò «Non me lo ricordo nemmeno» ammisi «Giusto. Il Flash. Ma teoricamente dovresti provare ugualmente affetto per i tuoi genitori» scossi la testa «So che utilizzano il Flash su tutti gli Iniziati, ma io non l'ho mai preso» affermai «Non lo puoi sapere. È questo il problema, forse ti hanno inserito il ricordo di non esserci stato sottoposto» commentò. È vero, a questo non avevo pensato. Come diavolo si fa a fidarsi delle persone se non ci si può nemmeno fidare dei propri ricordi? «Allora vuol dire che non erano dei gran genitori. Perché non sento niente per loro.» risposi. «Le manchi» disse e poi se ne andò. Non lo rividi più, almeno fino al giorno in cui rividi Annie, più bella e agguerrita di quanto ricordassi. Mia madre, al contrario, la rividi il giorno dopo. Avevo deciso di darle una seconda chance, dopo la conversazione con James. Ma come voleva dimostrasi, lei non voleva altro che usarmi per la vendetta. Mentre l'affetto di Annie era vero. Lei era l'unica cosa veramente vera che avevo. Era la radice degli alberi che mi impedivano di franare verso il basso, distruggendo tutto.

«Un momento... Quindi tu ci avevi traditi?!» chiese Skyler sconcertata con il volto sbiancato. Evidentemente la confessione di Seth gli aveva risvegliato brutti ricordi. Seth annuii tenendo gli occhi fissi sulle nostre mani intrecciate. «Wow» commentò Arianne. Seth alzò lo sguardo su Aiden che aveva un' espressione impassibile. «Ti sei fatto inchiodare al muro come un pivello da James Sharp?» commentò. Io tirai un sospiro di sollievo e Seth fece una risata rauca ma sincera. «Cavoli Seth, avevi l'intera galleria a disposizione!» «Forse non volevo liberarmi. Volevo ascoltarlo» rispose. «Bene! Quindi adesso entreremo nella residenza di tua madre per...?» chiesi allegra. «No! Noi non entriamo! Stiamo qui e teniamo d'occhio la casa. Se ci sono James e Sophie, bene. Altrimenti catturiamo Law e lo manderemo come pacchetto regalo alla B.L.C., come premio di consolazione, insieme alla piccola Ary» dichiarò Aiden. «Per voi va bene?» io e Seth annuimmo, Arianne iniziò a protestare, ma Sky rimase in silenzio, con lo sguardo fisso fuori dal finestrino. Seth la guardò preoccupato mentre io strinsi la sua mano e gli mimai con le labbra «Le passerà». «Guardate... C'è Law» disse improvvisamente Sky indicando qualcuno che usciva frettolosamente dalla porta principale della casa.

Di nuovo angolo autrice

Scusate per aver richiamato nuovamente la vostra attenzione. Come avrete, notato in questo capitolo c'è un POV infiltrato. La verità? Non avevo la minima idea di come raccontare questa storia se non dal punto di vista di Seth. Visto dal punto di vista di Jo e sentire il racconto a voce non avrebbe dato lo stesso effetto! Insomma come nel libro precedente, quando ho raccontato la storia di Skyler e Aiden dal POV della protagonista... È stato così distaccato! Non credo che ci saranno altri POV infiltrati, magari speravate in uno da parte di James... Sarebbe veramente interessante sapere cosa pensa vero? Peccato che non ci sarà. Se avete curiosità chiedetemi pure le cose nei commenti, mi piace rispondervi!! Ops... Mi correggo forse ci saranno altri POV infiltrati...

Elements: Rapita [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora