capitolo 6: Jo

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«Stai bene Sky? Riesci a continuare?» Aiden aveva il fiato corto, era chino su Skyler che era rimasta ferita nello scontro contro i Ribelli... Non erano solo Ignis. Era ovvio che non potevano essere solo Imperium del fuoco... Ma ormai ero abituata ad associarli a quel segno distintivo... Che sciocca che sono, Mr. Steel è un Imperium del fuoco, eppure è buono. Perché ho questi pregiudizi? I pregiudizi sono l'origine di ogni male, offuscano la mente impedendoti di ragionare giustamente. Quante volte i miei pregiudizi mi avevano fatto fare la scelta sbagliata?
«Sì, riesco a camminare» rassicurò lei. «No che non ci riesci, ti sei slogata la caviglia e hai mezzo braccio bruciato» disse Seth. Era vero. La ragazza non era ridotta bene, noi altri ce l'eravamo cavata piuttosto bene, solo qualche graffio superficiale. «Come mai se ne sono andati?» chiesi. Il volto di Seth divenne cupo. «Sputa il rospo Seth» gracidai «Sono andati ad intercettarli. Li ho sentiti anche io. Poco prima del tizio» disse. «Riconoscerei il passo felpato di James ovunque» guardai Skyler che annuì «Ho riconosciuto anche la camminata sgraziata di Sophie» aggiunse lei «La cosa positiva è che non è legata. Sta seguendo James di sua spontanea volontà» disse. «É assurdo. É solo che ha capito che è inutile lottare» affermai. Non potevo accettare che James le avesse fatto il lavaggio del cervello. «Se andiamo ora è possibile raggiungerli» dissi decisa «Annie, Skyler è ferita. Non la lasceremo qui.» mi guardò storto Aiden. «Ha ragione Aid, io me la caverò. Dovete recuperare Sophie, non capiterà un'altra volta un'occasione simile» intervenne Sky con mio disappunto, mi faceva sembrare una creatura senza cuore.
«Aid, stiamo perdendo tempo, a quest'ora potrebbe essere in pericolo» «In pericolo? Ma non sono amici di James?» chiese Seth «No. Quelli volevano Sophie per loro. Me l'ha detto la tipa laggiù» dissi facendo cenno al corpo senza vita della donna. Seth si avvicinò al corpo, sbatté il piede sollevando una zolla di terra, fece un gesto con la mano e buttò la donna nel fossato che si era creato, con un altro gesto riposizionò la zolla di terra. «Tutti meritano di essere sepolti» disse.
«Io rimango qui con Sky» disse Aiden dopo un po'. «Seth, Annie andate» seguii Seth. Sapevo che per Aiden era stato difficile prendere quella decisione. Lui desiderava con tutto il cuore salvare personalmente Sof, ma qualcuno doveva rimanere con Skyler, io non avrei mai acconsentito, tenendo anche conto del nostro pessimo rapporto, senza Seth non saremmo mai riusciti a trovarli, restava solo lui.

Avevo già capito che eravamo arrivati tardi quando un raggio di sole riflesso sul ghiaccio mi accecò. «Ma cosa...» borbottò Seth. Rallentammo e ci trovammo davanti ad uno spettacolo alquanto strano. C'erano cinque statue di ghiaccio, più o meno, erano ghiacciati da naso in giù, i loro occhi saettavano qua e là e la pelle intorno era viola per il freddo. La donna e l'uomo che avevano lottato contro Skyler erano accasciati a terra, l'uomo con i vestiti mezzi bruciati. In quel momento la donna si mosse, era ancora viva. Le diedi una botta in testa e svenne di nuovo. «Cosa pensi sia successo?» chiese Seth. «Dev'essere stata Sophie» dissi guardando il ghiaccio. «Ne dubito» «Cosa? Perché?» «Annie, tutte le volte che Sophie ha liberato il suo potere ha scatenato un enorme distruzione.» disse «Questo è troppo controllato» continuò. «James è un Ignis, al massimo ha messo al tappeto questo qui» dissi dando un calcio al corpo inanimato dell'uomo. «Chiediamo a loro» proposi facendo cenno alle statue di ghiaccio. «Non abbiamo le manette. Non ce lo direbbero mai e anche se lo volessero fare a quest'ora avrebbero la lingua amputabile per il freddo.» mi disse. «Dove sono andati? Non dovrebbero essersi allontanati molto» cambiai argomento. Seth posò una mano sul terreno e chiuse gli occhi «Sono in territorio canadese. Poi non so.» sospirai, delusa di averli persi «Torniamo da Aiden».

Quando tornammo Skyler stava giá meglio. Aveva appicicato alla caviglia un grosso cerotto, uno di quelli speciali della B.L.C., e della pomata per bruciature su tutto il braccio, quindi tra un paio d'ore sarebbe guarita del tutto.
Aiden prese piuttosto bene la notizia. «La troveremo» disse sicuro. «Aid... Il Canada... É enorme» dissi insicura. «Il Canada ha città molto piccole e James lo sa, sa che verrebbe scovato facilmente se andasse in una di quelle, direi che è molto probabile che sia andato a Vancouver, è una delle città più grandi ed è vicino al confine con gli Stati Uniti. Sosteranno lì per riprendersi.» disse sicuro. «Allora che aspettiamo?» esclamò Skyler allegra, cercava di tirare su il morale a tutti probabilmente perché si sentiva in colpa per averci rallentato.

Aiden si avvicinava sorridente a noi e mentre passava un gruppetto di ragazzine si mise a ridere, la musichetta di sottofondo nella vita di Aiden. Ero contenta che Seth non sortisse lo stesso effetto, altrimenti mi sarebbe salita la rabbia omicida, non era facile controllare la gelosia per me. Più che altro, Seth incuteva timore, non aveva la faccia di uno affidabile ma questo è il prezzo che pagano i bei tenebrosi.
«Ho chiesto in giro.» disse appena ci raggiunse « Quella vecchietta laggiù» e indicò una vecchia mendicante «Lei ha visto una giovane ragazza dagli occhi verdi. Se la ricorda perché dice che ha svuotato tutte le tasche per darle qualche spicciolo.» mi scappò un sorriso. «É salita su un treno per Vancouver con un ragazzo dai capelli scuri, come sospettavo.» «Se prendiamo anche noi il treno arriveremo prima» propose Skyler «Abbandoniamo il furgoncino?» chiese scettico Seth. Ci voltammo tutti a guardare Aiden. «Ci serve. In caso catturassimo James non possiamo permetterci di avere problemi di trasporto. E non ho intenzione di avvertire la B.L.C. perché lo trascinerò personalmente da Mr. Barker» «Quindi non lo facciamo fuori?» chiesi come da copione, è questo che si aspettavano da me. Il mio desiderio indomabile di uccidere personalmente mio fratello. «No Annie, lo sai. Lui è quello che conosce meglio la Blackwood» rispose come al solito Aiden «Ma devo ammettere che anche la mia voglia di ammazzarlo aumenta di giorno in giorno» aggiunse. Non so perché ma quelle parole mi diedero fastidio. Nonostante tutto, mi sembrava che solo il mio odio fosse legittimo, gli altri non avevano il diritto di farlo.

Dopo quello che mi aveva fatto quel giorno... Come dimenticarlo?

Elements: Rapita [in revisione]Where stories live. Discover now