15 Pelo di paglia

2 0 0
                                    

Mundia pov
Il carretto sobbalzava a ogni sasso, ramo o, a mio parere, foglia che incontravamo. Era tanto  piccolo da poter ospitare al massimo due persone, costruito in legno di quercia con delicati intagli fatti a mano. Era completamente ricoperto di carte, pergamene, mappe e strumenti vari, sparpagliati sul fondo e attaccati con chiodi e viti sui bordi. Io ero seduta lì, mezza coperta di carte, cercando di memorizzare i membri dell'ennesima famiglia nobiliare della capitale.
Prima di questo momento, avrei giurato che i membri di una elite fossero un po' più, beh, elitari, invece c'è n'erano una quantità a dir poco infinita.
Mi massaggiai le tempie e sollevai la testa cercando di stiracchiarmi il collo. Molti metri sopra di noi le fronde degli alberi coprivano la volta celeste, non permettendo di vedere le stelle. Eravamo in marcia da un paio d'ore, entro poco sarebbe iniziata la schiusa. I miei uomini si muovevano nel bosco chiaccherando allegramente, come se si trovassero a casa loro. Le loro auree scoppiettanti mi tranquillizzavano e mi facevano dimenticare gli alberi che ci fissavano enormi e solenni. I due ragazzi con le mani ammanettate dietro la schiena ci seguivano sibilandosi qualcosa sottovoce. Insieme avevano una chimica che era raro trovare in due persone, soprattutto due che si conoscevano solo da qualche ora.
-Ehi Lam- chiamai.
-Si, capitana.- rispose una donna alta e snella con un bellissimo cappello di pelle ornato da una piuma di pavone.
-Io scommetto- le dissi.
Potevo sentire l'eccitazione provenire da lei, la sua aurea era in tumulto.
Aveva sempre avuto un debole per il gioco d'azzardo, proprio come le carte tendevano ad avere un debole per infilarsi nelle sue maniche, tasche o cappello. Ammiravo molto le sue tecniche di gioco.
-Scommetto che quei due faranno coppia fissa entro un mese.-
Lei rise: -E' pericoloso puntare contro di te-.
Voleva una posta alta.
-Se vinci, avrai il mio posto sul carretto durante le marce e ammetterò difronte a tutti la sconfitta. Fino ad ora si contano sulle dita di una mano le persone che possono vantare una cosa simile.-
-E se perdo?-
-Allora mi darai il cappello-.
Fece il broncio, ma mi strinse la mano e corse via per segnare il patto su uno dei suoi taccuini dove teneva traccia di tutte le sue innumerabili giocate.
Avrebbe deciso il destino la vincitrice, ma non ero mai stata brava a far decidere altri al posto mio.
Tornai ad esaminare i due.
L'aurea di un moscerino della frutta era più comunicativa di quella della ragazza, il ragazzo invece era tutto l'opposto. Sprigionava una quantità di emozioni da essere decisamente fastidioso, quasi riuscivo ad intuire i suoi pensieri. Quando l'avevo incontrato per la prima volta, il flusso di sensazioni era stato così potente da stordirmi e anche ora la sua aurea quasi sopraffaceva la mia. Ogni tanto una passione improvvisa si impossessava di me, solo perché mi rendessi conto che in realtà era sua. Per farla breve ero stata lunatica e stravagante solo un po' più del solito. Trovavo tutto ciò alquanto curioso ed esaltante, eppure provai un moto di esasperazione. Non mia.
Cosa aveva ora Daniel che non andava? Stava guardando fisso su, verso le fronde di un albero un po' più basso degli altri. Sentivo della tensione mista a  paura provenire da quella direzione.
Feci un leggero cenno del capo verso il mio secondo, Uli, un uomo muscolosa con una passione decisamente esagerata per gli uccelli. Il suo falco domestico, Kaam, aveva la fama di essere il più spietato membro della banda.
Uli si dileguò tra gli alberi con il falco sulla spalla. Mi dispiaceva per il poveretto che ci stava spiando, Kaam non sarebbe stato generoso quanto me. Nel giro di meno di un minuto, un uomo magro e vestito dello stesso verde del fogliame venne gettato ai piedi del mio ufficio improvvisato. Era pallido, con i capelli biondo chiaro. Ora stava decisamente provando paura.
Daniel aveva lavorato nell'esercito, che questa fosse una sentinella mandata a sondare il campo per liberarlo?
Quanti altri erano in arrivo?
Ma perché era esasperato quando avrebbe dovuto essere felice che i suoi stessero venendo a prenderlo?
-Chi ti ha mandato pelo di paglia?- gli chiesi derisoria.

Falling FeathersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora