3 La prima notte di nozze

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Varcammo la soglia.
Mi chiesi se la presenza del ragazzo avrebbe cambiato qualcosa, se forse avrei dovuto dirlo a qualcuno. Questi pensieri svanirono in un istante, quando, il mio sposo, mi sospinse leggermente dentro alla stanza e ci chiuse dentro con una doppia mandata, lasciando la chiave nella toppa. Guardai la finestra, avrei voluto poter ammirare ancora quegli occhi smeraldo, ma fuori c'era solo oscurità. Un penetrante sguardo nocciola scuro mi riportò alla realtà della mia situazione.
Ero sola, nella camera di un'albergo, con mio marito, la prima notte di nozze.
Feci un passo verso di lui, aspettando la sua reazione. Fuori le foglie stormirono sotto un'improvvisa raffica di vento. Ma sembrava volersi godere ancora un poco il momento perciò, prese una candela, l'accese e la sollevò per ammirarmi.
Si vedeva un desiderio ardere in lui e io ne ero l'oggetto. Si avvicinò, ancora e ancora, finché i nostri respiri non si mescolarono. Le nostre labbra distavano solo pochi centimetri, la sua mascella era chiaramente tesa nello sforzo di non muoversi.  Pensai di colmare quella distanza e farla finita in fretta, ma qualcosa mi trattenne. Era così reale, in una maniera che non avevo mai realizzato prima. Si spostò leggermente di lato circondandomi con le braccia muscolose e lo sentii armeggiare con i lacci del bustino.
Forse avevo fatto un errore.
Dei brividi percorrevano la mia schiena ogni volta che la sfiorava, ogni volta che un altro laccio cedeva sotto il suo tocco sicuro. L'oste aveva visto la mia piuma? Il bustino cadde a terra e con lui il reggiseno. Merda. La sua camicia mi sfiorò il petto. Mi paralizzai. In quell'istante la gonna mi scivolò giù per i fianchi e fino a terra facendo frusciare gli strati di seta. Mi prese il panico. La situazione mi era sfuggita di mano. Stavo per rinunciare a tutto quando una voce risuonò nella mia testa sovrastando il boato del mio cuore impazzito. -Sii forte, e quando sarai lì ricordati perché, ricordati di noi, ricordaci.-
Mi rilassai giusto un istante, poi con determinazione premetti il corpo contro il suo e lo spinsi sul letto. Un lampo di sorpresa fece capolino sul suo volto, non mi credeva capace di nulla più di qualche verso spaventato o sguardo inpaurito. D'altronde non gliene avevo dato motivo. Ero cavalcioni su di lui e lo sentivo ardere sotto di me. Così lo feci. Lo baciai. Sentii la sua energia intensificarsi e brillare. Il bacio si fece più profondo. L'energia fluí verso e poi dentro di me come un fiume caldo. Lui aprì gli occhi di scatto. Ci fissammo per un lungo istante. Vi era un terrore puro e primordiale in lui, ma sapevo che non sarebbe stato in grado di staccarsi da me. Sentii un ultimo refolo di energia guizzare. Poi mio marito si afflosciò, morto.

Falling FeathersWhere stories live. Discover now