otto

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sᴀᴍ's ᴘᴏɪɴᴛ ᴏғ ᴠɪᴇᴡ

le persone che pensano troppo tendono Sempre ad avere mani e piedi fredde. il motivo? il cuore è troppo occupato a mandare il sangue al cervello, che non smette di lavorare, lasciando che giusto il minimo indispensabile arrivi agli arti più periferici.

le mie mani erano sempre un ghiacciolo e la mia mente non si riposava mai. l'overthinking era uno dei miei tanti difetti.

era anche uno dei motivi per il quale non riuscivo ad addormentarmi una volta sveglia, avevo bisogno di distrazioni, come la musica, per mettere a tacere tutti i pensieri ossessivi che mi annebbiavano la mente.

il vero problema? non pensavo solo di notte, Ma in qualsiasi momento della giornata.
ogni volta che scrivevo un messaggio pensavo di essere pesante, oppure 'a chi vuoi che freghi della mia vita' e magari finivo anche per cancellarlo.

tutto mi portava sempre alla paranoia di cui soffrivo tanto. chi mai vorrebbe essere mio amico solo per la persona che sono infondo?

alle medie tutti mi stavano vicini solo perché mio padre era appena venuto a mancare, non per essere davvero mio amico.

non avevo mai subito del vero e proprio bullismo, ma venivo spesso esclusa, considerata quasi diversa, soprattutto per non essere una musicista come il resto della mia famiglia.

per assomigliargli avevo deciso di iniziare a suonare il piano, modestamente ero brava, mi dicevano tutti che avevo un talento naturale. mi bastava sentire una canzone una volta e  la riproducevo a memoria sui tasti del pianoforte.

la verità è che nonostante questo mio talento io detestassi suonare, lo vedevo solo come un modo per avvicinarmi alla famiglia dalla quale mi sentivo tanto esclusa.

mia madre mi guardava con occhi felici quando mi vedeva suonare, ma mai fieri. sotto sotto sapeva anche lei che lo facevo solo per compiarcerli, mai per passione.

pian piano ero finita a odiarlo, come faccio tutt'ora, ma continuo a suonare per riuscire ad isolare i miei stessi pensieri. concentrarmi su una canzone per poi riuscire a riprodurla aveva bisogno di impegno, pensieri negativi e non , non avevano spazio.

l'esclusione dalla mia famiglia mi pesa ancora, mi sento sempre la pecora nera, lo sarò per la mia intera vita ormai.

anche zii e parenti vari non vedevano mai nulla di bello in me. ero quella strana dai capelli colorati, che a pranzi e cene di famiglia non apriva mai bocca.

sentendomi giudicata anche solo per il mio aspetto come avrei mai potuto esprimere un mio parere? probabilmente sarei stata giudicata anche su quello.

lo zio Giovanni, il fratello maggiore di mio padre era l'unico a parlarmi sempre, mi faceva quasi sentire apprezzata. ma la vita con me non è mai stata gentile, nemmeno nella mia infanzia.

si è portata via anche lui, solo ventiquattro ore dopo mio padre.

alla notizia della morte anche di mio zio, era stato come se un pezzetto di me se ne fosse andato con entrambi i Mango.

non c'è un'età prescritta in cui la depressione ti colpisce, che sia in qualsiasi forma. mi sono spenta,  al il primo anniversario della morte di mio padre. quando appena entrata in classe ho trovato un biglietto sul mio banco e uno sotto.

il primo era un biglietto quasi carino, le firme dei miei compagni di classe, probabilmente forzate dagli insegnanti, con una frase, 'ti siamo sempre vicini'. mi aveva quasi fatto piangere.

sistemai il telefono sotto al banco quel giorno, urtando così l'altro foglietto ripiegato velocemente, senza cura, in quello qualcuno mi aveva augurato la morte.

'mia madre preferiva la tua morte a quella di tuo padre'

penso che sarà una frase che mi accompagnerà per tutta la vita. il fatto che l'avesse poi pensato una donna adulta e condiviso con il figlio, o figlia, quattordicenne, mi aveva del tutto segnata.

comunque, da quel giorno non avevo quasi mai parlato, a scuola andavo bene, stavo attenta, ma non rispondevo mai, se non obbligata. il mio rendimento scolastico almeno non era mai stato un pretesto di discussione con mia madre.

anche la mia famiglia si era resa conto del mio cambiamento, ma essendo un'adolescente, non avevano mai avuto grandi preoccupazioni.

dopo che avevo letto quella singola frase avevo iniziato a pensare, magari tutti avevano quel pensiero e nessuno effettivamente mi sopportava. probabilmente la mia dipendenza dal dolore fisico e dalle droghe era iniziata esattamente pochi mesi dopo quel primo anniversario.

l'estate subito dopo avevo iniziato a frequentare pub e discoteche, di ogni tipo. non avevo mai qualcuno con cui andarci, ma una persona a serata con cui stare la trovavo sempre, che fosse raccomandabile o meno.

amavo ubriacarmi, mi annebbiava i sensi e annullava tutti i miei pensieri. nonostante non avessi nemmeno quindici anni, ero quasi sempre riuscita ad entrate ovunque.

poco dopo il mio quindicesimo compleanno avevo incontrato un ragazzo, in un pub non molto lontano da casa mia. mi aveva offerto di fumare, avevo da poco iniziato a fumare sigaretta, nemmeno due settimane forse, quindi ingenuamente accettai.

in sostanza conobbi così il mio spacciatore, mi aveva offerto dell'erba, tutt'ora la migliore che abbia provato in tutta la mia vita. da lì quasi ogni giorno ci vedevamo, non parlavamo quasi mai dei nostri fatti personali, non in modo approfondito almeno.

ma capitava di fumare con lui e aprirmi solo il giusto perché si avviasse una conversazione tra di noi. per il resto ognuno era sulle sue.

era stato esattamente lui ad essermi 'vicino' il giorno della mia quasi overdose. mi aveva convinta, non che ci volesse granché, a prendere qualche pasticca e a tirare un paio di striscia.

l'effetto era stato piacevole e quasi silenzioso per essere in una discoteca.
i miei pensieri erano come morti dopo quella roba.

l'essere quasi morta non mi spaventò, anzi, mi calmò per quasi un annetto, ma dopo poco reiniziai a sniffare ogni tanto.

l'effetto era piacevole, mi sentivo piena di energie, nonostante ultimamente mi addormentassi nel giro di poco tempo. mi annebbiava il cervello, uccideva tutte le paranoie e l'allegria tornava presente come emozione. non sono mai stata una ragazza allegra dopo tutto, nemmeno da bambina.

nonostante le emozioni momentanee positive che mi portava mi rendevo conto che una parte di me stava sempre di più morendo...
Forse dovrei darci un taglio

༄ . °⁎ ⋆ ᴍɪɴᴇ sᴘᴀᴄᴇ
Samantha va iniziata a conoscere passo passo!!

Buona lettura, aspetto le 20 stelline.

scritturambigua come sempre la mia aiutante 💚

vi amo!

💚💖💙

𝗣𝗮𝗿𝗮𝗻𝗼𝗶𝗲  ▸ 𝑙𝑎 𝑆𝑎𝑑Where stories live. Discover now