Capitolo 5

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Il mio stile.

Max ci stava leggendo Romeo e Giulietta, quando Emma intervenì, sbuffando.

《Ti stai annoiando, Emma?》Chiese in tono sarcastico Christian, mentre prendeva un'altra chewing gum dal pacchetto.

Sghignazzai, inclinando all'indietro la testa.

《È noioso! Voglio sentire roba più...avvincente!》

《Tipo Pirati dei Caraibi?》Suggerii, sorridendo.

I suoi occhi si illuminarono e cominciò ad annuire con foga.

《Ecco! Pirati! Non queste cose sdolcinate e tristi...》Borbottò, sistemandosi sulla sedia di mogano della biblioteca.

Io tenevo aperto sul grembo un libro sui riti magici Aztechi. Sì, sì...lo so! Era strano, ma stavo cominciando ad appassionarmi al mondo dell'occulto e volevo saperne di più. Inoltre avevo adorato, al liceo, studiare le popolazioni pre-colombiane e fatto sta che gli Aztechi erano una di loro.

《Tzè...non ci capisci nulla!》Max scosse la testa, continuando a leggere l'opera di Shakespeare.

Io rivolsi un'occhiata curiosa a Cody, che per tutto il tempo se n'era stato zitto, preso da un libro abbastanza grosso sulla scienza.

Dopo l'episodio del giorno prima non mi aveva più parlato. La mattina andai a fare colazione con Francis e Cody e quest'ultimo a mala pena mi aveva detto 'buongiorno'. Forse era giù di morale. Inoltre ancora non avevo avuto l'occasione di parlare con la mia amica di questo Dylan e della sua combriccola di svitati.

《Sono quasi le sette...Arya ti accompagno al locale se vuoi》Emma si protese verso la mia sedia, facendo tintinnare davanti ai miei occhi un mazzo di chiavi.

Strabuzzai gli occhi. Già le sette?! Dovevo muovermi! Mi ero dimenticata la divisa a casa!

Merda, pensai, adesso come spiego questa maglietta a fiori rosa e questi shorts bianchi?

《Mi faresti un favorone!》

Appena arrivata Ginevra mi avvertì con un'occhiata che Rob non era contento del mio ritardo, poi commentò anche il mio abbigliamento. "Sembri una fottuta figlia dei fiori" aveva detto, ridendo di gusto.

Il mio umore era calato a picco.

《Cosa diavolo hai addosso?》Rob mi squadrò da capo a piedi, strizzando gli occhi.

Feci un sorrisetto di scuse, stropicciandomi la maglietta.

《Ero in biblioteca e...e...non mi ero accorta di che ore fossero》 Mi giustificai, balbettando.

Rob sollevò lo sguardo al cielo, sospirando profondamente.

《Ma vai comunque a giro conciata così?》

Cos'avevo che non andava? Capisco che il colore del locale e dei clienti era il nero, ma decisamente non era il mio, di colore.

《Sempre meglio che vestirmi come ad un funerale...》Borbottai, incrociando le braccia sul petto.

Rob scoppiò in una risata fragorosa e mi consegnò, come sempre, il grembiule.

《Vedi di non combinare casini, pasticcino》 Mi prese in giro, prima di andare nel magazzino a sistemare le bottiglie di alcolici.

La serata fu tranquilla. Avevo fatto persino amicizia con un gruppo punk, che aveva definito il mio stile "roba da paura".

Scivolai tra i tavoli con disinvoltura, sollevando e alzando il vassoio all'occorrenza. Difatti era domenica e la gente era aumentata.

ALL BLACK || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora