Destroy Myself Just For You

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I'm gonna die one day,

there's no surprise to this pain.

I destroy myself just for You.

Feel like I'ma crash,

I would give it all for You.

Destroy myself just to wait for You.

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È così frustrante quando qualcuno in cui poni tutte le tue certezze all'improvviso scompare. È successo più volte ormai. Bello il mondo in cui vivo, tra mille privilegi e vizi; anche se forse preferirei un po' di semplicità e giusto un po' di amore dalle persone che mi circondano. Il lato che tutti mi fanno notare è quello positivo: l'affetto e la fiducia di migliaia di fan, la notorietà, il denaro. Dall'altra parte però manca la privacy, i giornalisti sono pesanti così come la pressione di, un giorno, non avere più un sedile in questo sport. Ma soprattutto vorrei poter vivere la vita che voglio, nel modo che voglio e con la persona che voglio. Sono stanco di tutti questi pregiudizi e di tutte queste costrizioni. Questo via vai di informazioni passate bocca dopo bocca, bisbigliate nell'orecchio di una persona a cui non dovrebbero interessare, come se fossero dei segreti troppo grandi per essere tenuti solo per sé. Sono stanco di vivere una vita che non è la mia, una vita che non mi rende felice. Penso sia un po' lo stesso per tutti qua dentro, chi più o chi meno. Max è il risultato di un'infanzia disastrosa, alimentata da insulti anziché complimenti, da urla anziché parole, da botte anziché abbracci. Non è solo colpa di suo padre, no. Perché a sua volta Jos è stato figlio di questo mondo, in cui devi mordere e lottare con i denti per restare. Il problema è che l'ha applicato a suo figlio, che di anni ne aveva cinque. E Max è proprio quello che resta di un sistema che fa acqua da tutte le parti: è forte e ha vinto quasi tre mondiali, ma ciò non lo ha reso felice e fiero di sé stesso. Questo mondo non ti permette di accontentarti, devi sempre ottenere qualcosa di più; non bastano i record, non basta vincere. Devi ritirarti o morire per essere riconosciuto dalla gente come campione. Max è ceduto alla pressione. Non conosco tutti i motivi che possano in qualche modo averlo portato a questo gesto; non possiamo permettere che accada, dobbiamo trovare la falla in questa nave che imbarca acqua da tutte le parti. Questi pensieri di venerdì mattina mi faranno impazzire, forse è la febbre di ieri che mi sta dando alla testa. Alla fine Carlos è rimasto tutta la notte anche dopo avermi dato la pillola per la febbre; sta dormendo ancora accanto a me. Mi giro verso di lui e osservo i tratti mascolini del suo viso rilassati nel sonno. Alcuni lineamenti mi ricordano quelli di Max, riportandomi a Modena quando ho passato tutta la mattina a guardarlo mentre dormiva. Sembrava così rilassato. Alla fine sta bene, non mi rispondeva perché - a quanto pare - gli hanno portato via il telefono così che non guardasse i social o contenuti inadeguati alla terapia che sta seguendo. Però sta bene e mi scriverà attraverso il telefono di Daniel nei prossimi giorni. La vita mi sembra meno faticosa, ma comunque in salita questo weekend. E, come se non bastasse, oggi è pure il giorno delle prove libere e non mi aspetto minimamente che gli aggiornamenti al fondo e alle pance cambino il fatto che la SF-23 sia inadeguata per questo circuito.

"Buongiorno" si gira verso di me e parla con la voce più profonda del solito. Lo guardo sorridendo.

"'Giorno Carlos". Sbadiglia stropicciandosi gli occhi e si alza seduto accanto a me.

"Come stai stamattina?" si avvicina toccandomi la fronte.

"Sto meglio" sorrido al suo tocco "Grazie per essere rimasto".

Session -𝑀𝑉𝑥𝐶𝐿- (ita vers)Where stories live. Discover now