ur so pretty

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I'm so scared that the moments we shared

won't happen again,

I don't want this to end.

'Cause you're so pretty,

when you smile, it kills me, oh.

You're the only person left, so hold me,

don't leave me.

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Una settimana dopo - sabato 01 maggio 2010

Scendo dalla macchina con il mio borsone, saluto Jules e corro verso Pierre e i suoi amici. Finalmente qua, finalmente in Italia per la finale europea: oggi ci sono le qualifiche, mentre domani la gara. Non vedo l'ora, non ci saranno più quei ragazzini di settimana scorsa a rovinare tutto. Mi avvicino a Pierre, è con un altro ragazzo adesso; appena mi vede, mi saluta con una mano.

"Ciao Calamar" mi accoglie con un sorriso. L'altro ragazzo riconosco essere Anthoine, il suo migliore amico.
"Pensavo fossi Esteban, mi ha scritto mezz'ora fa che stava arrivando ma non lo vedo".

"Perché, ti manco?" compare dietro di lui Esteban. Gli tira una pacca sul collo.

"Che coglione, levati" lo spinge a lato in modo scherzoso. Quanto vorrei qualcuno con cui scherzare come fanno loro due.

"Come stai Charles?" si avvicina a me Anthoine "Pierre mi ha detto che sei passato".

"Già" gli sorrido. Mi è sempre piaciuto come persona, così sincero e gentile, il completo opposto di Calamar; però è anche un osso duro, è bravo a scuola ed è un fenomeno sui kart. Guardo a lui come un esempio, come la persona che vorrei diventare, nonostante abbia solo un anno in più di me.

"Ho sentito che nel tuo gruppo c'è anche un ragazzo fortissimo, se ho capito bene ha la tua età". A chi si sta riferendo?
"Mi pare si chiami Verstappen". Ah ecco, sempre al centro dei riflettori.

"Sì, è passato per secondo" rispondo con aria seccata: non ho voglia di pensare a lui.

"Non è simpatico?" chiede con un tono di disappunto nella voce.

"Pensa solo a sé stesso" mi giro verso la strada, verso una macchina che si è fermata sul ciglio della strada. La scena che si presenta mi sconcerta: un ragazzo viene mandato fuori con la forza e cade a terra dopo essere inciampato; uno zaino gli cade addosso. Guardo Anthoine per chiedergli se dovremmo andare ad aiutarlo, ma è girato e sta parlando con Pierre ed Esteban. Dovrei andare io? La macchina riparte, lasciandolo solo. Sì, ci devo andare, non posso lasciarlo solo. Corro verso di lui: lo riconosco, è Verstappen. Rallento senza fermarmi, non posso lasciarlo solo. Lui pensa solo a sé stesso, io non sono lui e penso anche agli altri. Mi inginocchio accanto e sposto lo zaino a lato. Avvicino una mano al suo viso per spostare la felpa dagli occhi: lui chiude gli occhi e si ritrae bruscamente.
"Sono io Max, sono quello di settimana scorsa" mi mordo la lingua per aver pensato che mi avrebbe riconosciuto.
"Non ti faccio del male" sposto la felpa per guardare i suoi occhi bellissimi. Bellissimi? Bellissimi.
"Tutto ok?" gli porgo la mano e lui la prende per sedersi.

"Grazie-" mi guarda "-Charles". Il mio cuore si riempie di farfalle e una sensazione crescente di gioia si diffonde intorno a me. Mi ha riconosciuto allora. Ha cercato il mio nome. Si è interessato a me. Max si è interessato a uno come me. Un sorriso tenero appare sul suo viso e penso che sia la cosa più carina che abbia mai visto in vita mia. Perché sto pensando queste cose? Però cavolo, vorrei che questo momento non finisse mai. Non so il motivo. È così e basta. Forse è vero, guarda solo sé stesso. Ora però sta guardando me e io mi sento il ragazzo più fortunato del mondo. Non ho bisogno della sua approvazione per considerarmi forte; ma se mi considera forte lui, allora so di esserlo veramente. Non sono nessuno per il mondo, non sono nessuno per me stesso, ma se sono qualcuno per lui è abbastanza.

Session -𝑀𝑉𝑥𝐶𝐿- (ita vers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora