Anchor

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Took the breath from my open mouth

never known how it broke me down

I went in circles somewhere else.

And I hear your ship is comin' in

your tears a sea for me to swim

and I hear a storm is comin' in.

My dear, is it all we've ever been?

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Mi aggiusto nel sedile passeggero della macchina di Carlos. Guardo il cielo e le nuvole fuori dal finestrino mentre una canzone jazz suona da Spotify; sembra di essere in un sogno, il cielo è azzurrissimo, limpido dei postumi dell'estate. Durerà solo oggi, domani e domenica dovrebbe piovere, credo che il team ne approfitterà per testare l'affidabilità della macchina: speriamo sia un po' meglio del resto della stagione. Prendo un respiro profondo quando la macchina si ferma.

"Charles è tutto ok?" mi guarda lo spagnolo, con un tono preoccupato. Penso un secondo a cosa dire e decido di annuire e basta. Scendo.

"Andiamo, saremo in ritardo alla riunione pre-libere" aumento il passo.

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Entro nella sala silenziosa seguito da Carlos e ci sediamo ai nostri posti, io vicino a Xavi e lui a Ricky. Vasseur annuisce e batte le mani.

"Possiamo iniziare" parla in inglese.
"Come avevamo già accennato ieri, oggi ci dedicheremo alla prova gomme, affidabilità e ritmo. Probabilmente arriverà la pioggia, quindi sarà tutto imprevedibile rispetto al solito, ma dobbiamo provarci comunque. Vedremo anche cosa offrono Red Bull e Mercedes, anche McLaren. In base a questo possiamo decidere se..." stacco la spina nel momento stesso in cui nomina il tanto voluto quanto temuto team blu. Max starà bene? Non vedo l'ora di vederlo, ho bisogno di guardare i suoi occhi azzurri e perdermici dentro. Ma cazzo, è un ragazzo, non posso. Non che per me sia effettivamente un grande problema, lo è per i media, per il lavoro che faccio: senza dubbio mi rovinerebbe la carriera, se non anche la vita. È così difficile smettere di pensare.

"Avete capito tutti? Vi va bene?" mi sveglio finalmente e annuisco, anche se non ho ascoltato mezza parola. Mi alzo ed esco in completo silenzio, scendo le scale e, dopo aver percorso il corridoio, cammino fuori dalla struttura. Voglio vedere Max, ho bisogno di vederlo e ho bisogno di parlargli. Voglio chiedergli cosa gli ha detto suo padre, perché non stava dormendo a quell'ora, perché Christian stava andando da lui così presto, perché aveva ancora o già addosso la felpa del team. Ho così tante domande che mi frullano in testa. Entro nella mia stanza pilota chiudendola a chiave e mi cambio. La gara di oggi è importante, non posso permettermi di fare cavolate. I Tifosi si meritano piu di quello che sto portando a casa questa stagione. Nulla, non so fare niente, è impossibile che io riesca a fare bene qualcosa, sono così incapace. Prima di uscire decido che è meglio fare un salto in bagno. Tutto inizia a girare nel momento in cui mi alzo dalla sedia. Porto una mano sul tavolo per non cadere e in quel momento mi prende una fitta martellante alle tempie. Sarà colpa del poco sonno? Cazzo cazzo. Se non mi riprendo in fretta per le libere poi andrà tutto male. Ma che penso, andrà male comunque. Sono un incapace cazzo, un incapace. E pure debole. Un incapace, debole, codardo. I respiri si fanno sempre più brevi e rapidi, chiudo gli occhi per concentrarmi. Li devo riaprire subito per non rischiare che i capogiri mi facciano cadere. Prendo il telefono con una mano e scorro tra i contatti in cerca di Carlos. La vista mi si appanna di colpo e tocco il primo numero che il mio dito sullo schermo trova. Non fa niente. La gara è più importante, i Tifosi sono più importanti dell'orgoglio. Mi lascio cadere seduto per terra mentre il telefono suona; lo poso a terra e prendo dei respiri profondi. Fa tre squilli prima che qualcuno risponda.

Session -𝑀𝑉𝑥𝐶𝐿- (ita vers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora