L'enigma della camera 622

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 Questo libro è un macello, l'equivalente scritto di un'assurda soap opera. La trama presenta mille intrecci, molti dei quali inutili, ha una narrazione che ho trovato personalmente fastidiosa e talmente salti temporali da far girare la testa. Il finale vorrebbe forse essere arguto, ma alla fine è come quei plot twist alla "era tutto un sogno": vanifica completamente quanto si ha letto fino a quel momento. Questo libro è letteralmente seicento pagine di nulla.

I personaggi si dividono in tre categorie, che non necessariamente si escludono a vicenda: stupidi, odiosi e squilibrati. Non capisco sinceramente perché personaggi come Olga e Sol vengano valorizzati nonostante siano individui pessimi che compiono azioni terribili. Lo stesso vale per Lev e Macaire: è inutile ripetere che siano persone tutto sommato buone, gentili e intelligentissime se, nei fatti, sono degli stronzi insensibili che commettono le peggio cose per proprio tornaconto personale! Su Anastasia neanche mi spreco, è solo la bella di turno che tutti si contendono, non fa che fare la vittima degli eventi e nessuno tiene realmente a lei come persona. Ho veramente detestato l'autocelebrazione di Dicker, non so se fosse voluta, ma a me ha dato proprio questa impressione.

Tutta la storia dovrebbe ruotare intorno a un omicidio, ma nei fatti il fulcro è lo stupidissimo triangolo amoroso tra Macaire, Levovitch e Anastasia, triangolo che si sarebbe potuto risolvere in cinque pagine se i personaggi avessero avuto un minimo di cervello e se Levovitch non fosse stato un tale stronzo. Il tutto con centomila aggiunte assurde per allungare il brodo: Arma la domestica pazza, i flashback di Bernard, le cento personalità di Levovitch (che spacciano come talento quando sono solo indice di una gravissima mania del controllo), le indagini di Cristina sull'omicidio... sì, le ho rimosse, ma nell'ultima parte del libro viene dedicato ampio spazio alle indagini di Cristina, la segretaria di Macaire. A cosa è servita? Mistero. E a cosa è servito calcare a inizio libro che Cristina fosse infatuata di Macaire e Levovitch? A niente. Tenete conto che nemmeno mostrano direttamente l'omicidio della camera 622, si limitano a parlarne. E la gestione di Jean-Bénédict? Passa tre quarti del libro a fare da galoppino a Macaire, per poi improvvisarsi stronzo approfittatore così da giustificare il suo omicidio totalmente gratuito.

Tra l'altro, non ho capito una cosa: alla fine, Dicker sostiene di aver creato Scarlett come "sostituta" di Bernard. Ma a quale pro? Ha perso un caro amico e quindi ha inventato una partner amorosa? Scarlett non sarebbe dovuta essere una sostituta di Sloane?

Ci siamo soffermati fin troppo sulla questione. Morale: evitate questo libro. La prossima volta torneremo a qualche young adult tossico, che almeno è più semplice da seguire. Grazie a tutti, a presto.


Quale vi è sembrata la parte peggiore di questo libro?

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