<<L'ho notato sai?>>

Rachel distogie lo sguardo <<E che cosa avresti notato?>>.

<<Perché ti metti sulla difensiva?>> domando.

<<Perché mi fai il terzo grado?>> si gira verso di me guardandomi stizzita.

La sua faccia è così buffa che mi fa sorridere.

<<Che c'è di tanto divertente?>> cerca di fare la seria anche lei, ma si sta mordendo il labbro per trattenere un sorriso.

<<Possiamo smetterla di dialogare solo con domande?>> la guardo rassegnato.

Si sposta i capelli dietro le orecchie, un gesto che, non so per quale motivo, mi fa venire le farfalle nello stomaco.

<<Va bene>> accetta.

Sospiro, <<Ho notato che oggi eri un po' assente, come se avessi la testa al trove>> la guardo e lei sembra non riuscire a reggere il contatto visivo, <<Mi fa strano, perché fino a ieri sembrava tutto apposto, mi hai regalato un Natale splendido e mi sembrava ti fossi divertita anche tu...>>>

<<È così>> dice con convinzione.

<<Bene... allora che cos'è successo?>> 

<<Oh, niente... Le solite divergenze tra compagni di corso, esami e si sono aggiunte anche le maledette mestruazioni...>> sminuisce tutto con un gesto della mano.

'Perche non ti credo?'
'I tuoi occhi dicono tutto il contrario'

<<Sicura sia solo questo?>>

Esita in po' troppo prima di confermare il ché mi fa capire molte cose, ma decido di cambiare argomento.
<<Hai fame? Ho visto che hai lasciato più di metà pizza... di solito ne mangi di più>>

Ora le sue iridi, scurite dalla notte, si fanno sempre più sfuggenti e le pupille è come se pulsassero. Un segno, un richiamo, una richiesta da non ignorare.

<<Sai, ehm, abbiamo mangiato così tanto ieri che ora mi sembra di scoppiare>>

<<Okay>> decido di non sforzare oltre, d'altronde Rachel non mi ha mai obbligato a dire o fare qualcosa che non volessi.

Restiamo a parlare finché le prime luci dell'alba non appaiono, poi ci addormentiamo entrambi sul divano, abbracciati.


Lo squillo del mio cellulare mi risveglia dal mio sonno. Il respiro tranquillo di Rachel indica che sta ancora dormendo sul mio petto. I tratti del viso sono rilassanti e ha la bocca, rosea, semichiusa.

Resto un po' di tempo ad ammirarla e poi rispondo al telefono.

<<Alla buon ora>> mi canzona la voce di Alex.

<<Mi hai chiamato per scassarmi o hai intenzione di dire qualcosa di rilevante?>>

<<Ho già provato a contattarti una miriade di volte, si può sapere cosa stavi facendo?>> domanda.

Con una mano accarezzo i capelli di Rachel e mi attorciglio una ciocca tra le dita. <<Dormivo>> rispondo con tutta onestà.

<<A quest'ora?! Amico sono quasi le tre del pomeriggio>> mi informa.

Sgrano gli occhi e verifico l'informazione nel caso fosse una presa per il culo. Non lo è.

<<Tu e Rachy vi siete proprio dati da fare ieri>>. Non è una domanda, è un'insinuazione maliziosa.

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