Rachel

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Due giorni fa Tom è passato al mio dormitorio per accertarsi che vada tutto bene. È stato carino da parte sua, siccome non gli ho risposto al messaggio, si è preoccupato.

Sono una stronza. Non gli ho risposto apposta, mi sentivo a disagio. Non ho nessuna intenzione di parlare di quel bacio.

È stato il più bello della mia vita, ma non avrebbe dovuto essere così. Eravamo tutti e due ubriachi. Ci saremmo dovuti godere quel momento da sobri, e di certo non in una discoteca.

Ho intuito che Tom non si ricordasse del bacio. Non so se esserne felice. Da una parte lo sono, dall'altra no perché vuol dire che quel bacio, per lui, era niente e per me non era niente.

Dopo il messaggio che mi ha mandato non gli ho più scritto e non ci siamo nemmeno visti.

Devo ammettere che mi manca il suo buongiorno la mattina. In questi due giorni ho sentito una mancanza nel petto, come se qualcuno mi avesse tolto un pezzo di me. Mi manca sentire il calore del suo corpo quando mi è vicino. Mi manca la sua voce che ha sempre delle belle parole per me. Mi mancano i suoi occhi azzurri, che guardano i miei con dolcezza e mi accarezzano l'anima. Mi manca il suo profumo, che entra nel mio naso e vorrei non uscisse mai. Mi mancano le sue braccia possenti, strette attorno al mio corpo in un abbraccio.
In pratica mi manca lui.

Non sono tanti due giorni, ma senza Tom sembrano un'eternità. In realtà vorrei tanto vederlo e stringerlo a me in un abbraccio. Il solo pensiero mi fa venire gli occhi lucidi.

Non sono una persona molto affettuosa, nemmeno con i miei genitori o le mie migliori amiche. È veramente raro che le abbracci. Ho ricevuto così tanto amore da piccola che l'ultima cosa che voglio, ora che sono grande, sono degli abbracci. Bugia. In realtà da Tom vorrei eccome un abbraccio. Ho bisogno di sentire il suo profumo e vedere il mio riflesso nei suoi occhi. Perché come cita Nitro nella canzone Pleasantville: "Ma riflesso nei tuoi occhi sembro bello anche io."

Mi ci rivedo molto in quasta frase. Spesso mi ritrovo a guardare la mia immagine nello specchio, e non sempre mi piace quello che vedo. Il mio fisico non mi convince molto, ho i fianchi larghi e accanto alle mie amiche mi sento inadeguata. Loro sono belle, magre e hanno la vita stretta, mentre io ho i fianchi larghi e un filo di pancetta che non vuole andarsene. Però se vedo il mio riflesso negli occhi di Tom, mi vedo davvero bella.

Devo prepararmi per andare a lezione. Isy sta meglio per fortuna. Ci ha messo un bel po' a riprendersi da quella brutta sbronza. Lei è già andata a lezione. Io invece inizio tra quaranta minuti.

È iniziato ottobre, e inizia a fare fresco anche di giorno. Non potrei essere più felice, anche se io adoro l'estate, il fatto che faccia freddo è una scusa in più per indossare sempre la giacca di Tom.

Non l'ho ancora lavata da quando me l'ha "prestata". Prestata tra virgolette perché sappiamo tutti che non gliela darò mai più indietro. Non l'ho lavata perché ho paura che il suo profumo fantastico se ne vada.

Non voglio mentire a me stessa, Tom mi piace. Ma ho paura di dove mi porterà questo. È incredibile come basti un attimo per sconvolgere la tua vita per sempre. Se io non mi fossi mai fermata ad ammirare la sua Kawasaki, forse non lo avrei mai incontrato e non sarei qui ad sognarlo ad occhi aperti. Non bisogna mai dare niente per scontato.

Sono fermamente convinta che basti un battito d'ali di farfalla per cambiare il corso della storia.
Quante volte ho evitato una brutta situazione che avrebbe portato solo cose spiacevoli? Be', tante volte.

Tutto ciò è assolutamente assurdo.

Ogni tanto mi fermo a fare questi raggiornamenti assurdi e un po' deliranti. Se qualcuno venisse a sapere tutte la cavolate che mi passano ogni giorno per la testa, penserebbe che sono completamente pazza.

Non so se anche i miei coetanei pensano cose così profonde, ma dubito.

Sono consapevole di essere strana, ma poi cos'è la stranezza? Reputiamo strano tutto ciò che non comprendiamo o che troviamo diverso. L'uomo ha paura di ciò che è nuovo e che non conosce. È una sorta di scudo che ci siamo fatti nel corso degli anni. Ma dovremmo abbatterlo, come per i stereotipi e pregiudizi che abbiamo verso le persone che reputiamo "diverse".

Ho appena finito le lezioni e sono in caffetteria con le mie due migliori amiche. Stiamo ridendo e scherzando, urlando un po' troppo, come nostro solito.

La cameriera arriva e prende le nostre ordinazioni, mettendo fine alle risate.
Approfitto del momento di serietà per prendere un po' in giro Mary <<Come sta Mike? Ultimamente ti vedi spesso con lui>>

Ridacchia imbarazzata. <<Eh, bene>> sembra concludere la frase ma poi aggiunge: <<Tom invece come sta?>>

Isy scoppia a ridere. Io non so cosa rispondere, perché effettivamente non lo so come sta.
<<Ah, boh. È da un po' che non lo sento>> dico guardandomi in giro per evitare gli sguardi delle mie amiche.

<<Ma come? Non ti manda più il buongiorno?>> dice Isy guardando Mary e poi di nuovo me.

<<Emh, no>> dico io come se non mi importasse, ma invece mi importa eccome.

<<Oggi è venerdì e se sei d'accordo e non hai impegni noi vorremmo andare da qualche parte sta sera>> mi dice Isy.

<<Ovviamente inviteremo anche i ragazzi>> aggiunge Mary subito dopo.

Ho voglia di uscire, ma rivedere Tom mi mette ansia. Basterà che lo ignoro e tutto andrà bene.

<<Oh, si! Devo tenere un bambino per un'oretta, ma dalle diciassette dovrei essere libera>>

<<Perfetto, allora ci vediamo da te alle nove>> si alza Isy e se ne va.

Mary resta al tavolo e mi guarda come se sapesse già tutto e dice: <<Ci stai nascondendo qualcosa>>. Non mi lascia il tempo di rispondere che si alza e se ne va.

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