<<Tu sei fuori di testa!>> mi accusa mia mamma appena rispondo alla chiamata.

<<Ciao, mamma>> sospiro <<Lo so, ma non potevo stare zitto>>.

La immagino andare avanti indietro per il suo appartamento in Canada, tenendo una mano sulla fronte <<Per quanto io ami tu padre, capisco benissimo che avvolte non si comporta proprio nei migliori dei modi>>.

"Avvolte?" avrei voluto rispondere, ma mi sono limitato a: <<Lo so>>.

<<Va bene, raccontami un po' di questa ragazza>>

Sorrido e inizio a raccontare un po' di Rachel.

Dopo aver terminato la chiamata, mi siedo sul divano dell'appartamento, dove mi ha ospitato Alex. Accendo la TV e mi ritrovo a guardare il telegiornale, i titoli di coda annunciano: "Il figlio di Edward Caller e Hellen Caller, buttato fuori casa. Parla il padre."
Mio padre era live in televisione.

<<Come mai ha deciso di buttare fuori casa suo figlio, Thomas Caller?>> chiede la giornalista, puntandogli il microfono.

A questo punto Alex entra in salotto, <<Ma stanno parlando di te, Tom?>>

<<Si>> sbotto irritato, continuando a seguire il telegiornale.

Mio padre risponde: <<A causa di una grande mancanza di rispetto, ho fatto questa scelta>>.

Il mio amico di siede vicino a me, <<Ma non è affatto andata così, hai deciso tu di andartene, giusto?>>

<<Si>> continuo a rispondere in monosillabi.

<<Se si può sapere, che mancanza di rispetto?>> continua la giornalista.

Mio padre sospira come se gli importasse qualcosa, <<Meglio di no, non vorrei violare l'incolumità di mio figlio dicendo nomi o cose che dovrebbero restare tra le mura domestiche>>.

Mi alzo di scatto preso da un attacco di rabbia. <<Cosa cazzo sta dicendo?! Non mi ha buttato lui fuori di casa, è stata una mia scelta per poter stare con Rachel, ho deciso io di spaccarmi il culo questi ultimi giorni. Invece lui passa per il buono, se non gli importasse della fama non gli avrebbe fatto né caldo né freddo ritrovarsi Rachel in casa. Non vuole violare la mia incolumità? Bene, lo ha già fatto. Almeno ha avuto la decenza di non dire nome e cognome di Rachel, anche perché non li sa>>.

La mia rabbia repressa per tutto questo tempo è finalmente uscita, mi si sono gonfiate le vene e ho gli occhi fuori dalle orbite.

<<Ok, calmati amico>> mi cerca di tranquillizzare.

Appoggio il bicchiere che ho bevuto in due sorsi, <<Calmarmi? E da tutta una vita che mi ignora, che non mi ha mai nominato in nessuna intervista o apparizione in TV. Ora si è improvvisamente svegliato, si è ricordato di avere un figlio solo quando me ne sono andato. È proprio vero quello che dice Rachel: ci si ricorda sempre troppo tardi delle cose belle che si ha>> sospiro, ricordandomi della sera di due giorni fa', gli occhi da bambina di Rachel mette guardava il cielo, e per la prima volta anche io non ho visto semplicemente una distesa nera, ho avuto il privilegio di vedere il mondo come lo vede lei.
<<Forse si è reso conto soltanto ora di avermi perso, non ho rimpianti, quello non è più mio padre, e forse non l'ho è mai stato>>

Prendo il casco che era appoggiato sul tavolo.

<<Dove vai?>> chiede sospirando, Alex.

<<A trovare Rachel>>

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