Rachel

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Sono le nove del mattino, oggi ho le lezioni dopo mezzogiorno quindi ho potuto dormire di più.

Ieri sera sono tornata tardi ed ero così stanca che appena tornata a casa mi sono subbito messa a dormire.

Sento Isy muoversi per la casa. Mi fa piacere dividere il dormitorio con lei, andiamo molto d'accordo.

Mi alzo dal letto esitando, vorrei rimanere ancora un po' tra le coperte calde. Mi dirigo verso il bagno e appena sono davanti allo specchio mi accorgo di aver ancora addosso la giacca da motociclista di Tom. Ieri sera me la ha prestata perché stavo congelando.

Sorrido guardando il mio riflesso.
<<Ma davvero pensa che gliela riporterò?>> dico a me stessa.

Mentre faccio il tragitto dal bagno alla cucina mi ricordo della conversazione di ieri fatta con Tom. Non lo avrei mai immaginato, dietro quel grande e grosso motociclista si nasconde un bambino ferito. Però sono felice che me lo abbia raccontato di sua spontanea volontà.

Tra di noi c'è un rapporto speciale. Ci fidiamo l'uno dell'altro, ed è strano visto che ci conosciamo appena da un mese.

Mentre sorseggio il mio caffè controllo le notifiche del mio telefono, e come ogni mattina c'è anche quella di Tom.

TOM: Buongiorno, come va?

Sorrido e rispondo subito.

Isy se ne accorge <<Ti ha scritto vero?>>

Arrossisco, <<Chi ti dice che non sia qualcun'altro ad avermi scritto?>>

Si avvicina a me, che sono seduta al bancone della cucina <<Ah, sai, ti si illumina il viso appena arriva un suo messaggio>> sorride e poi dice: <<Pensi davvero che non me ne sia accorta? Ti conosco dalle elementari, non mi poi nascondermi nulla>>.

Da una parte è vero ciò che sta dicendo, ma dall'altra no. Le sto nascondendo molto bene l'odio che provo verso il suo ragazzo, ma lei sembra accorgersi solo di quello che vuole lei.

È l'una di pomeriggio, tra trenta minuti iniziano le lezioni di oggi.

Non ho la minima intenzione di abbandonare la giacca di Tom, infatti l'ho tenuta tutto il giorno.

In questa giacca c'è il suo profumo, è come avercelo sempre con me.

Sto camminando per i corridoi, intenta a raggiungere la classe di chimica. Quando giro l'angolo vedo quel gruppetto di oche, mi è subbito tornato a mente che le avevo viste la sera precedente.

Non potete capire quanto ho goduto quando tutti i ragazzi le hanno abbandonate e sono venuti a parlare con me, Isy e Mary.

Continuo a camminare a testa alta, ho come la sensazione di non stargli molto simpatica.

Passo davanti a loro come nulla fosse e appena vedono che ho la giacca del loro motociclista di zona preferito, iniziano a parlare tra loro.

<<Ohhh, avete visto? Quella sfigatella ha la giacca di Tom Caller>> dice la bionda con la coda alta.

<<Quello che ti volevi fare ieri sera?>> ridacchia la mora.

Mi si drizzano le orecchie e cerco di ascoltare il più possibile.

<<Si, ma mi ha dato palo per quella stupida. Ieri sera mi ero riuscita ad avvicinare abbastanza a lui, ma poi è entrata quella e Tom ha preferito correre da lei. Se solo non fosse mai arrivata forse sarei riuscita a portarmelo a letto>>

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